Antirazzismo: differenze tra le versioni

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'''Il razzismo non ha nessuna base scientifica, nonostante alcuni tentativi da parte di pseudo-intelletuali di dimostrare il contrario, in quanto nella specie umana esiste un continuo rimescolamento di geni (meticciamento), in base al quale si può dire che scientificamente non esistono vere e proprie razze umane.'''
'''Il razzismo non ha nessuna base scientifica, nonostante alcuni tentativi da parte di pseudo-intelletuali di dimostrare il contrario, in quanto nella specie umana esiste un continuo rimescolamento di geni (meticciamento), in base al quale si può dire che scientificamente non esistono vere e proprie razze umane.'''
[[Image:ARA.jpg|thumb|left|280 px|Logo Anti-Racist Action]]  
[[Image:ARA.jpg|thumb|left|280 px|Logo Anti-Racist Action]]  
A conferma di ciò, in [[Brasile]] un gruppo di studio ha esaminato un numero limitato di uomini provenienti dal grande paese sudamericano e di altre popolazioni, scoprendo che, se pure esistono alcuni tratti genetici particolari che possono distinguere un gruppo da un altro, questi geni non hanno niente a che fare con aspetti fisici come il colore dei capelli o della pelle. Con loro grande sorpresa, i genetisti hanno scoperto che uomini dichiaratamente “bianchi” avevano il 33 per cento di geni amerindi e il 28 per cento di geni africani, e che addirittura il gruppo di persone classificate come neri aveva una proporzione molto elevata di geni non africani (48 per cento). '''I risultati dello studio hanno quindi stabilito, in definitiva, che non solo è pericoloso identificare il colore della pelle con la stirpe o la provenienza geografica ma che spesso è anche scientificamente sbagliato.'''
A conferma di ciò, in [[Brasile]] un gruppo di studio ha esaminato un numero limitato di uomini provenienti dal grande paese sudamericano e di altre popolazioni, scoprendo che, se pure esistono alcuni tratti genetici particolari che possono distinguere un gruppo da un altro, questi geni non hanno niente a che fare con aspetti fisici come il colore dei capelli o della pelle. Con loro grande sorpresa, i genetisti hanno scoperto che uomini dichiaratamente “bianchi” avevano il 33 per cento di geni amerindi e il 28 per cento di geni africani, e che addirittura il gruppo di persone classificate come neri aveva una proporzione molto elevata di geni non africani (48 per cento). '''I risultati dello studio hanno quindi stabilito, in definitiva, che non solo è pericoloso identificare il colore della pelle con la stirpe o la provenienza geografica ma che spesso è anche scientificamente sbagliato.'''


Queste tesi sono avallate dagli studi del grande genetista italiano [[Luigi Luca Cavalli-Sforza]], il quale è stato uno dei primi genetisti a svolgere degli studi sui geni per capire se essi contengano ancora una traccia della storia dell'umanità . Le sue ricerche sono state indirizzate a capire se sia possibile ritrovare nell'attuale patrimonio genetico dell'uomo i segni lasciati dalle [[Immigrazione|migrazioni]], da cui si è evinto che parlare di razze del genere umano è assurdo perchè le modificazioni genetiche sono continue negli esseri umani.
Queste tesi sono avallate dagli studi del grande genetista italiano [[Luigi Luca Cavalli-Sforza]], il quale è stato uno dei primi genetisti a svolgere degli studi sui geni per capire se essi contengano ancora una traccia della storia dell'umanità . Le sue ricerche sono state indirizzate a capire se sia possibile ritrovare nell'attuale patrimonio genetico dell'uomo i segni lasciati dalle [[Immigrazione|migrazioni]], da cui si è evinto che parlare di razze del genere umano è assurdo perchè le modificazioni genetiche sono continue negli esseri umani.
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È necessario quindi rifiutare il concetto stesso di razza e comunque minimizzare le differenze esistenti tra gli esseri umani. Questa metodologia «'''''del rifiuto della distinzione razziale'''''», per esempio, ha in gran parte  motivato la pubblicazione della «'''dichiarazione sulla razza'''» nel [[1950]] da parte dell’''UNESCO'', che ha incoraggiato molti biologi ad abiurare l’idea della validità  scientifica delle differenze razziali.
È necessario quindi rifiutare il concetto stesso di razza e comunque minimizzare le differenze esistenti tra gli esseri umani. Questa metodologia «'''''del rifiuto della distinzione razziale'''''», per esempio, ha in gran parte  motivato la pubblicazione della «'''dichiarazione sulla razza'''» nel [[1950]] da parte dell’''UNESCO'', che ha incoraggiato molti biologi ad abiurare l’idea della validità  scientifica delle differenze razziali.


Purtroppo questa strategia ha rilevato la sua fallacità  visto che comunque “l’uomo della strada” intuitivamente pensa che “certe persone sono diverse da me”. Il suo pensiero è autonomo e senza alcun bisogno di giustificazioni scientifiche. Inoltre i fautori della separazione (segregazione) umana, non hanno alcun problema a porre in secondo piano le differenze biologiche per esaltare quelle culturali. Essi possono semplicemente rimpiazzare la parola “razza” con “nazione”,  “[[patria]]”, “tradizione”, “etnia” ecc., senza cambiare la natura dei loro discorsi.
Purtroppo questa strategia ha rilevato la sua fallacità  visto che comunque “l’uomo della strada” intuitivamente pensa che “certe persone sono diverse da me”. Il suo pensiero è autonomo e senza alcun bisogno di giustificazioni scientifiche. Inoltre i fautori della separazione (segregazione) umana, non hanno alcun problema a porre in secondo piano le differenze biologiche per esaltare quelle culturali. Essi possono semplicemente rimpiazzare la parola “razza” con “nazione”,  “[[patria]], “tradizione”, “etnia” ecc., senza cambiare la natura dei loro discorsi.


==Metodologie antirazziste ==
==Metodologie antirazziste ==
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