Personalità anarchiche: differenze tra le versioni

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[[Image:Godwin.jpg|160px|thumb|[[William Godwin]]]][[Image:Proudhon.gif|175px|thumb|left|[[Pierre-Joseph Proudhon]]]]
[[Image:Emma_Goldman.jpg|160px|thumb|[[Emma Goldman]]]][[Image:Proudhon4.jpg|160px|thumb|left|[[Pierre-Joseph Proudhon]]]]
Ancora oggi gli [[storici dell'anarchismo]] dibattono a lungo su chi debba essere considerato il primo vero anarchico della [[storia]] (escludendo quindi i [[precursori]]). Secondo alcuni di questi il primo fu il britannico [[William Godwin]], ma per molti altri tale primato spetterebbe al francese [[Pierre Joseph Proudhon]]. Fu lui che per primo diede alla parola [[anarchia]] un valore positivo in ''Che cos'è la proprietà?'' (1840), visto che il girondino Brissot nel [[1793]] (siamo in piena [[rivoluzione francese]]) la utilizzò in senso dispregiativo per definire gli [[Enragés]].
Ancora oggi gli storici dell'[[anarchismo]] dibattono a lungo su chi debba essere considerato il primo vero anarchico della storia (escludendo quindi i precursori). Secondo alcuni di questi il primo fu il britannico [[William Godwin]], ma per molti altri tale primato spetterebbe al francese [[Pierre Joseph Proudhon]]. Fu lui che per primo diede alla parola [[anarchia]] un valore positivo in ''Che cos'è la proprietà?'' ([[1840]]), visto che il girondino Brissot nel [[1793]] (siamo in piena rivoluzione francese) la utilizzò in senso dispregiativo per definire gli [[Enragés]].


Premesse a parte, è universalmente riconosciuto a [[Bakunin]] il merito di essere stato il primo organizzatore del [[movimento anarchico]]; a [[Stirner]] e [[Tolstoj]], pur non essendosi mai dichiarati anarchici, di essere stati i teorici dell'[[anarchismo individualista]] (Stirner) e di quello [[pacifista]] e [[cristiano-religioso]] (Tolstoj); a [[Kropotkin]] di essere il propugnatore della «[[propaganda col fatto]]»; a [[Cafiero]], [[Fabbri]] e [[Makhno]] di essere stati, pur nelle differenze ideologiche esistenti tra loro, alcuni fra i più importanti teorici del [[comunismo anarchico]]; a [[Louise Michel]] ed [[Emma Goldman]] di aver introdotto la [[questione femminile nel pensiero anarchico]]; a [[Pelloutier]] e [[Pouget]] di aver sviluppato la corrente [[anarco-sindacalista]] e [[sindacalista rivoluzionaria]]; a [[Durruti]], [[Ascaso]] e [[Jover]] di esseri stati rivoluzionari integerrimi e figure centrali della [[rivoluzione spagnola]].
Premesse a parte, è universalmente riconosciuto a [[Bakunin]] il merito di essere stato il primo organizzatore del [[movimento anarchico]]; a [[Stirner]] e [[Tolstoj]], pur non essendosi mai dichiarati anarchici, di essere stati i teorici dell'[[anarchismo individualista]] ([[Stirner]]) e di quello [[pacifista]] e [[anarco-cristianesimo|cristiano-religioso]] ([[Tolstoj]]); a [[Kropotkin]] di essere il propugnatore della «[[propaganda col fatto]]»; a [[Cafiero]], [[Luigi Fabbri|Fabbri]] e [[Makhno]] di essere stati, pur nelle differenze ideologiche esistenti tra loro, alcuni fra i più importanti teorici del [[comunismo anarchico]] ([[Kropotkin]] ne fu uno dei primi sostenitori); a [[Louise Michel]] ed [[Emma Goldman]] di aver introdotto la [[anarcofemminismo|questione femminile]] nel pensiero anarchico; a [[Fernand Pelloutier|Pelloutier]] e [[Émile Pouget|Pouget]] di aver sviluppato la corrente [[anarco-sindacalista]] e [[sindacalista rivoluzionaria]]; a [[Durruti]], [[Francisco Ascaso|Ascaso]] e [[Gregorio Jover|Jover]] di esseri stati rivoluzionari integerrimi e figure centrali della [[rivoluzione spagnola]].


[[File:Oscar Wilde portrait.jpg|thumb|left|[[Oscar Wilde]]]]
[[File:Bakunin.jpg|160px|thumb|left|[[Michail Bakunin]]]]
In [[Italia]] il primo anarchico è stato l'"eroe" risorgimentale [[Carlo Pisacane]] (considerato dai più come un semplice patriota, in realtà fu sostenitore del [[socialismo libertario]] di chiaro stampo anarchico), ma il più celebre è sicuramente stato [[Errico Malatesta]]. Grande importanza nella storia del movimento italiano, per svariati motivi, l'hanno avuta [[Gaetano Bresci]], [[Pietro Gori]], [[Luigi Galleani]], [[Nella Giacomelli]], [[Camillo Berneri]], [[Giuseppe Pinelli]] e [[Pietro Valpreda]], [[Alfredo Maria Bonanno]] ecc.
In [[Italia]] il primo anarchico è stato l'"eroe" risorgimentale [[Carlo Pisacane]] (considerato dai più come un semplice patriota, in realtà fu sostenitore del [[socialismo libertario]] di chiaro stampo anarchico), ma il più celebre è sicuramente stato [[Errico Malatesta]]. Grande importanza nella storia del movimento italiano, per svariati motivi, l'hanno avuta [[Gaetano Bresci]], [[Pietro Gori]], [[Luigi Galleani]], [[Nella Giacomelli]], [[Camillo Berneri]], [[Giuseppe Pinelli]] e [[Pietro Valpreda]], [[Alfredo Maria Bonanno]] ecc.


[[Image:Kafka1.jpg|160px|thumb|[[Franz Kafka]]]]
[[Image:LM.jpg|160px|thumb|[[Louise Michel]]]]
Molti intellettuali ed artisti, pur essendosi espressi in campi diversi da quello propriamente filosofico-politico-sociale, hanno mostrato simpatie\affinità per il pensiero anarchico oppure hanno svolto a modo loro una vera e propria militanza e possono di conseguenza essere catalogati come anarchici o simpatizzanti: nel campo della [[letteratura]] possono essere ricordati [[Samuel Coleridge]], [[William Blake]], [[William Morris]] (autore del romanzo utopico ''News from Nowhere'': «Notizie da nessun luogo», 1891), [[Oscar Wilde]], [[Lev Tolstoj]], [[David Thoreau]], [[Franz Kafka]], [[Henri Miller]], [[Albert Camus]]; nel campo delle [[arti figurative]] vanno citati: [[Camille Pissarro]], [[Carlo Carrà]], [[André Breton]], [[Enrico Baj]]; in quello della [[musica]] la lista è molto lunga, i più significativi sono: [[Fabrizio De André]], [[John Cage]], [[Piero Ciampi]], [[Léo Ferré]], [[Georges Brassens]]; nel [[cinema]] sono significativi i nomi di [[Jean Vigo]] e [[Luis Buñuel]]; nel [[teatro]] meritano una menzione gli esponenti del [[Living Theatre]] ([[Judith Malina]], [[Julian Beck]] e [[Hanon Reznikov]]) e poi [[Dario Fo]], i [[Teatri-Offesi]], ecc; per l'urbanistica: [[Lewis Mumford]], [[Carlo Doglio]], [[Giancarlo De Carlo]]; per l'antropologia: [[Pierre Clastres]], [[Marc Augé]], [[David Graeber]].
Molti intellettuali ed artisti, pur essendosi espressi in campi diversi da quello propriamente filosofico-politico-sociale, hanno mostrato simpatie e affinità per il pensiero anarchico oppure hanno svolto a modo loro una vera e propria militanza e possono di conseguenza essere catalogati come anarchici o simpatizzanti. Nel campo della [[letteratura]] possono essere ricordati [[Samuel Coleridge]], [[William Blake]], [[William Morris]] (autore del romanzo utopico ''News from Nowhere'': «Notizie da nessun luogo», 1891), [[Oscar Wilde]], [[Lev Tolstoj]], [[David Thoreau]], [[Franz Kafka]], [[Henri Miller]], [[Albert Camus]]. Nel campo delle arti figurative vanno citati [[Camille Pissarro]], [[Carlo Carrà]], [[André Breton]], [[Enrico Baj]]. Nella [[musica]] la lista è molto lunga, tra i più significativi troviamo [[Fabrizio De André]], [[John Cage]], [[Piero Ciampi]], [[Léo Ferré]], [[Georges Brassens]]. Nel [[cinema]] sono significativi i nomi di [[Jean Vigo]] e [[Luis Buñuel]]. Nel [[teatro]] meritano una menzione gli esponenti del [[Living Theatre]] ([[Judith Malina]], [[Julian Beck]] e [[Hanon Reznikov]]) e poi [[Dario Fo]], i [[Teatri-Offesi]], ecc. Nell'urbanistica: [[Lewis Mumford]], [[Carlo Doglio]], [[Giancarlo De Carlo]]. Nell'antropologia: [[Pierre Clastres]], [[Marc Augé]], [[David Graeber]].


Più recentemente sono apparsi diversi pensatori che hanno provato a ridare nuova linfa all'[[anarchismo]], non senza sviluppare polemiche e critiche interne al movimento. Tra questi possono essere citati [[Murray Bookchin]], [[Daniel Guérin]], [[Colin Ward]] e [[Noam Chomsky]].
Più recentemente sono apparsi diversi pensatori che hanno provato a ridare nuova linfa all'[[anarchismo]], non senza sviluppare polemiche e critiche interne al movimento. Tra questi possono essere citati [[Murray Bookchin]], [[Daniel Guérin]], [[Colin Ward]] e [[Noam Chomsky]].
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