Controinformazione: differenze tra le versioni
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Versione delle 17:21, 11 dic 2019

La controinformazione è un termine che fa riferimento all'informazione trasmessa da gruppi indipendenti dal potere politico, istituzionale o economico. La controinformazione, contrapponendosi all'informazione ufficiale, intende osservare, analizzare e criticare i problemi del mondo da un'altra ottica che non sia quella dei media ufficiali, cercando in particolare di dare spazio alle rivendicazioni dei movimenti sociali o di differenti ideologie rispetto a quelle dominanti.
Negli ultimi anni grazie ad Internet, uno dei media più facilmente accessibili dalle masse, il lavoro di controinformazione è stato notevolmente semplificato, tanto che si può affermare che chiunque possa essere potenzialmente in grado di farla. I gruppi editori di controinformazione solitamente stabiliscono le loro decisioni mediante pubbliche assemblee secondo i principi dell'autogestione.
La controinformazione per gli anarchici

La controinformazione non è semplice informazione, ma vuole fornire i mezzi affinché «ogni individuo possa [...] elaborare queste notizie, non sempre facili da reperire, per costruire un proprio pensiero critico sull'eterogenea realtà delle lotte e darvi il proprio contributo» (tratto da Informa-azione).
Per gli anarchici la controinformazione ha sempre rivestito una grande importanza perché ha permesso di poter raccontare il mondo dal punto di vista anarchico by-passando i media ufficiali, controinformando le masse su specifici accadimenti a risvolto sociale ed anche per propagandare mezzi e fini dell'anarchismo. Per questo il movimento anarchico ha sempre fatto uso e continua a farne non solo dei classici mezzi della carta stampata (dalla storica «Umanità Nova» sino alle varie riviste, ai fogli e ai giornali pubblicati attualmente), ma anche dei media più moderni quali le radio ed il web.
Mezzi della stampa libertaria
Periodici
I periodici (giornali, riviste ecc.) sono stati e sono ancor oggi lo strumento di controinformazione maggiormente utilizzato dai libertari.
Tra le riviste che più di tutte hanno avuto, e in alcuni casi hanno ancora, un ruolo importantissimo nella storia dell'anarchismo internazionale possono, tra gli altri, essere citati:
Le Liberté, Les Temp Nouveaux e Le Révolté (vedi Jean Grave), in Francia; The Peaceful Revolutionist, Freiheit, L'Adunata dei Refrattari, Green Anarchy negli USA; Germinal, Resistence e Solidarity in Gran Bretagna; El Libertario in Argentina; Tierra y Libertad e CNT (periodico) in Spagna ecc.
In Italia meritano una menzione La Questione Sociale, Il Libertario, Il Grido della folla, Pensiero e Volontà, Volontà, Seme Anarchico, A - Rivista Anarchica e, naturalmente, lo storico settimanale della FAI, ancora oggi pubblicato, Umanità Nova.
Molto particolari sono stati i periodici illustrati come L'Assiette au Beurre (Vedi Jossot ed Hermann-Paul) in Francia o le riviste antispeciste, che portano avanti le classiche tematiche legate alla liberazione animale, seppur non contrapposte alle classiche lotte sociali degli anarchici.
Brochure e Fanzine
La brochure (opuscolo) è un mezzo di propaganda frequentemente utilizzato nell'ambiente anarchico per diffondere idee, fatti o semplicemente arte. L'opuscolo è spesso il risultato d' un lavoro collettivo e considerato un progetto sullo stile Do It Yourself.
La fanzine (vedi OASK?!) si diffonde negli anni 70, con il movimento punk, assumendo un ruolo di vera e propria stampa indipendente e alternativa a quella ufficiale, strutturandosi anch'essa sulla base del già citato slogan «Do It Yourself» underground.
Il ruolo di Internet
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Vedi Internet e Anarchia. |
Grazie ad Internet sono sorti una miriade di siti che hanno permesso di raccogliere e pubblicare notizie, opinioni e strategie degli anarchici, che altrimenti ben difficilmente avrebbero trovato spazio sui giornali. Tra tutti questi siti si possono citare Anarcotico.net (non più attivo dal 2006), A-Infos, Anarchaos (non più attivo dall'inizio del 2015), Contrainfo, RadioAzione, Informa-azione (non più attivo dal 2019) ecc.
Le radio
Negli anni intorno al 1970 esplose il fenomeno delle radio libere, che togliendo il monopolio alla RAI contribuì in maniera decisiva a cambiare il modo di fare informazione e intrattenimento nella penisola.
L'uso della radio per gli anarchici come mezzo di diffusione di idee e progetti ha una lunga tradizione, come quando nel 1921, dopo l'insurrezione di Kronstadt, furono lanciati messaggi radio in cui si denunciava la repressione bolscevica; oppure nel 1936, in Spagna, con Radio CNT-FAI che diffondeva informazioni sull'andamento della rivoluzione nel paese.
Tuttavia, è nel 1981, con la nascita in Francia di Radio libertaire, che prende piede una vera e propria radio attiva 24 ore su 24 sull'onda di quelle nate negli anni '70, seppur in maniera effimera, come Radio-Trottoir (a Tolone) e Radio-Alarme, i cui animatori erano in gran parte membri di Fédération anarchiste.
In Italia, nell'autunno del 1992 nasce a Torino Radio Blackout, che seppur tra mille difficoltà è ancora oggi attiva.