Storia dell'anarchismo in Bulgaria

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Bollettino della F.A.C.B. (1946-1948)

La storia dell'anarchismo bulgaro ha la sua origine nelle lotte che il movimento popolare nazional-rivoluzionario combatté contro la dominazione turca e per la liberazione nazionale. Esso, infatti, fu fortemente influenzato da ideali vagamente socialisti e libertari. Un ruolo determinante nella diffusione dell'anarchismo lo ebbero alcuni studenti bulgari esiliati in Svizzera che fondarono il gruppo denominato Cenacolo di Ginevra.

Spiro Goulaptchev, Mikhael Guerdjikov, Paraskev Stoyanov, Varban Kilifarski e Nicolas Stoinoff sono stati i padri del movimento bulgaro.

Precursori

L'anarchismo bulgaro affonda le proprie radici nella storia del movimento popolare nazional-rivoluzionario che si oppose alla dominazione turca. Il grande poeta bulgaro Christo Botev, nella cui opera è chiara ed esplicita l'influenza esercitata da Bakunin e dai fatti della Comune di Parigi, fu uno dei protagonisti di questo movimento di liberazione. Botev ebbe rapporti anche con gli antiautoritari della Prima Internazionale ed è ancora oggi considerato un eroe nazionale paragonabile in qualche modo al nostro Pisacane.

L'anarchismo in Bulgaria

Nascita del movimento libertario

Quantunque le idee libertarie inizialmente fossero già presenti all'interno del movimento di liberazione nazionale (idee di liberazione nazionale appunto ma non nazionalistiche), esse assunsero gradualmente un ruolo subordinato rispetto a quelle patriottiche ma tuttavia non furono mai del tutto estirpate. Infatti, le idee socialiste cominciarono a riaffiorare verso il 1886-1887, quando Spiro Goulaptchev, di rientro dalla Russia, cominciò ad organizzare vari gruppi di studi sociali sulla base di quelli osservati nel paese in cui aveva risieduto.

Inizialmente in questi gruppi gli anarchici convivevano con le altre correnti socialiste e solo intorno al 1890 nacquero i primi veri e propri gruppi esclusivamente anarchici. Uno dei primi militanti fu Paraskev Stoyanov che, dopo aver firmato a Parigi con Francesco Saverio Merlino una dichiarazione antimilitarista, si trasferì per un breve periodo in Italia prima però di esserne espulso. Stoyanov proseguì i suoi studi di medicina in Romania, dove contribuì a fondare il movimento anarchico di quel paese. Una volta rientrato in Bulgaria fondò la Facoltà di Medicina, mantenendo però un costante rapporto di amicizia con Reclus, Kropotkin e Malatesta.

La tendenza inizialmente prevalente all'interno del movimento fu quella pacifista ed educazionista, che si tradusse con una grande produzione di materiale propagandistico, il cui rappresentante più famoso fu Nicolas Stoinoff, uomo colto capace di esercitare grande influenza tra gli insegnanti ed i contadini. Stoinoff, primo obiettore di coscienza del paese, prese parte con alcuni socialisti alla fondazione dell'Unione Nazionale degli Insegnanti e con Varban Kilifarski a quella dell'Unione Professionale dei Contadini.

Lo stesso Stoinoff, Kilifarski, Goulaptchev e qualche socialista crearono a Rustciuk la prima casa editrice libertaria, dotata anche di tipografia, che ebbe un ruolo importantissimo nella traduzione e pubblicazione di moltissimi libri. Fu Goulaptchev ad introdurre nel paese il socialismo con tutte le sue tendenze ed inizialmente egli stesso parve non aver preferenze. Solo dopo Congresso Internazionale di Londra, del 1896, che segnò l'espulsione degli anarchici da parte dei marxisti, Goulaptchev si allontanò dai socialisti ed abbracciò l'ideale anarchico.

Gli anarchici e il nuovo movimento nazionale rivoluzionario

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi L'anarchismo_classico_e_i_movimenti_di_liberazione_nazionale.
Rivoluzionari dell'Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone (Florina, 1903)

Dopo la liberazione nazionale, gli interessi delle potenze europee portarono alla restituzione della Macedonia alla Turchia, risvegliando così nei bulgari un sentimento patriottico che sfociò nella costituzione di un nuovo movimento rivoluzionario di liberazione nazionale a cui aderì anche l'anarchico Varban Kilifarski. Molti suoi compagni del gruppo di Plovdiv, che studiavano a Ginevra, costituirono nel 1898 un circolo rivoluzionario denominato "Cenacolo di Ginevra". Essi, in seguito, decisero di trasferirsi tutti in Macedonia per combattere contro l'oppressore turco, ispirati dalle parole ed azioni del grande poeta Botev, dal momento che erano stati i fondatori del Comitato Rivoluzionario Clandestino Macedone (MTRK) [1]. Il circolo, a partire dallo stesso anno, aveva iniziato a diffondere due giornali: La voce del comitato rivoluzionario macedone e Vendetta.

Durante l'insurrezione del 1903 in Tracia, gli anarchici ebbero un ruolo di primo piano nello sviluppo del processo rivoluzionario che portò al comunismo libertario. Tra tutti i rivoluzionari anarchici combattenti uno dei più attivi fu Mikhael Guerdjikov, che tra l'altro fu tra i fondatori del MTRK nel 1897.

Lo sviluppo del movimento

Dopo la repressione dell'insurrezione, Guerdjikoff, Kilifarsk, Stojnoff ed altri, si resero conto che stavano perdendo di vista l'obiettivo principale dell'anarchismo, cioè la creazione di un movimento sociale organizzato e strutturato.

Per ovviare a questa mancanza, innanzitutto pubblicarono nel 1907 il giornale Società libera e l'anno dopo Anarchia. Contemporaneamente fondarono una grande casa editrice omonima, che pubblicò la maggior parte delle opere più importanti dei teorici anarchici. Il giornale Anarchia contribuì in maniera decisiva alla nascita di un gran numero di gruppi, stimolando il dibattito che portò singoli anarco-sindacalisti e la Federazione Anarchica Bulgaro-Macedone (del 1909) a portare avanti un progetto per la costituzione di federazioni anarchiche che portassero ad una migliore strutturazione organizzativa del movimento.

Allo scoppio della Grande Guerra, gli anarchici avevano portato avanti una grande campagna antimilitarista e molti di loro, tra cui Varban Kilifarski, espatriarono all'estero, mentre altri si diedero alla clandestinità. Tra questi ultimi, Georgi Sheitanov si distinse per coerenza, vivendo alla macchia sino al suo assassinio nel 1925.

Giornale Безвластие («Anarchia»)

L'instabilità politica e lo scoppio della Prima guerra mondiale impedì tutto ciò, sino a quando, il 15, 16, 17 giugno 1919, ebbe luogo a Sofia il congresso costitutivo della Federazione Anarco-Comunista di Bulgaria (F.A.C.B..).

Mariola Sirakova, compagna di Sheitanov

Il comunismo-anarchico è la corrente che più di tutti ha prevalso nel paese bulgaro, molti dei militanti erano anche operai che portavano avanti tenaci lotte sindacali, come per esempio Manol Vassev, un operaio che vivrà in clandestinità per 22 anni sotto il falso nome (il suo vero nome era Jordan Sotirov) e che conoscerà carcere e persecuzioni, prima di venir avvelenato dai suoi carcerieri il giorno prima della sua liberazione. A prova di ciò è stato in tempi recenti recuperato e tradotto un prezioso documento redatto dalla Federazione Comunista Anarchica di Bulgaria nel 1945 ed intitolato Federatsia na Anarkho Komunistite ot Balgaria - FAKB (Piattaforma della Federazione dei Comunisti Anarchici di Bulgaria).

Il colpo di Stato del 1923 e del 1934

Nel 1920, i socialdemocratici dell'Unione Agraria Bulgara (BZS) diedero vita al primo governo socialista del paese, tuttavia costituirono una Guardia Arancio come forza antiscioperi, con lo scopo di fermare le rivolte sociali in atto. Nel frattempo che Partito Comunista Bulgaro (BKP) cresceva vertiginosamente, parallelamente aumentavano i tentativi repressivi delle attività anarchiche che erano in notevole fermento.

Infatti, nel periodo precedente il golpe, una miriade di gruppi portarono avanti una grande propaganda anarchica attraverso la pubblicazione di decine di libri, opuscoli e giornali. A dimostrazione della fertilità politica del periodo bisogna rammentare che furono organizzati numerosi scioperi e manifestazioni, grazie alle centinaia di riunioni ed incontri tenutisi in tantissime città, tra cui ben cinque congressi nazionali, il quinto dei quali, nel gennaio del 1923, fu pubblico benché ancora illegale.

La destra reazionaria bulgara riuscì a far passare una legge anti-banditismo, per lo più finalizzata a reprimere il movimento anarchico. I libertari bulgari, il 26 marzo scesero in strada nella città di Jambol per manifestare il loro dissenso, ai quali l'esercito rispose col fuoco delle armi, provocando la morte di circa 40 anarchici (vedi Tragedia di Jambol). Tanti altri furono invece gli arrestati.

Il 9 giugno, alcuni ufficiali fascisti dell'esercito aderenti alla Lega Militare, con l'avallo dello zar Boris III, presero il potere con un colpo di Stato che portò al rovesciamento dell'Unione Agraria Nazionale Bulgara guidata da Aleksandcƒr Stambolijski e alla sua sostituzione con un governo guidato da Aleksandcƒr Cankov.

Il golpe interruppe le attività degli anarchici, ma per contro diede il via alla nascita di un notevole movimento di resistenza che scosse l'intero paese e portò alla fine del regime nel 1931. A ciò seguì una nuova ed intensa ripresa dell'attività anarchica: in quell'anno c'erano circa 40 gruppi anarcosindacalisti nella Confederazione Nazionale Anarcosindacalista del Lavoro (CNAL), mentre la Federazione Bulgara dei Sindacati Autonomi (FBSA) divenne la sezione bulgara dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIL).

Nel 1934 i dirigenti fascisti del partito Zveno, il colonnello Kimon Georgiev ed il colonnello Damyan Velchev, organizzarono un nuovo colpo di stato che portò all'instaurazione di un nuovo regime autoritario che mise fuori legge tutti i partiti. Molti anarchici continuarono ugualmente la loro attività ed uno tra i più attivi, di cui è rimasto traccia negli archivi di Stato, fu l'operaio e contadino Alexander Metodiev Nakov. Una trentina di militanti bulgari si arruolarono volontari nelle milizie antifasciste spagnole allo scoppio della guerra civile nel 1936. La F.A.C.B.. ebbe un suo delegato al congresso della CNT-FAI nella Spagna libera del novembre 1936. Nonostante la repressione, i comunisti-anarchici riuscirono a far circolare il ciclostilato Khleb i Svoboda («Pane e Libertà»).

Gli anarchici e i comunisti proseguirono nelle loro attività semi-clandestinamente, combattendo nello specifico contro l'alleanza tra governo bulgaro e nazismo nel 1941, e in generale contro ogni autorità fino al 1944, quando il paese venne "liberato" dall'Armata Rossa, che instaurò nel paese un regime bolscevico subordinato agli ordini di Mosca.

Gli anarchici di fronte al regime stalinista bulgaro

Rabotnicheska Misl (Il Pensiero dei Lavoratori), organo propagandistico della F.A.C.B..

Nonostante il carattere autoritario e repressivo del governo comunista bulgaro, gli anarchici furono sempre attivi e nell'agosto del 1946 organizzarono un congresso clandestino con 50 delegati in rappresentanza di circa 400 gruppi. Nella prima metà del 1947, lo Stato bulgaro prese notevoli misure contro gli anarchici, a dimostrazione dell'efficacia delle loro azioni. In questo periodo, a Sofia, Doupnitsa, Sliven, Nova Zagora ed altrove ebbero luogo molti arresti di anarchici. [2] Nel 1948 «erano centinaia gli anarchici uccisi e quasi 1.000 i militanti della FAKB chiusi nei campi di concentramento» [3], dove certo le condizioni di vita non erano certo ottimali.

Negli anni '50 la CIA provò a strumentalizzare l'azione degli anarchici per destabilizzare il regime bulgaro, ma quando Bogdan Stefanov, Miliou Ivanov ed altri si accorsero della strumentalizzazione in atto, decisero di non prestarsi più a questo gioco e fuggirono in esilio. Il 5 novembre 1956, dopo l'intervento russo in Ungheria, la polizia arrestò molti antagonisti, soprattutto negli ambienti anarchici, onde prevenire ogni possibile contagio della rivolta antisovietica. Nel 1967, i servizi segreti scoprirono un gruppo cospirativo di cui faceva parte l'anarchico Taniou Ivanov Garnev che sarà condannato a 15 anni di carcere. Nel novembre del 1969, sette studenti furono arrestati per attività antisocialista e distribuzione di volantini. Nel dicembre 1974 furono arrestati numerosi anarchici, tra cui Christo Kolev Jordanov e Alexandre Metodiev Nakov. In diverse città, tra cui Kustendil, Pernik, Stanke Dimitrov, Sofia, Stara Zagora, Hascovo, Plovdiv, Varna e in tanti altri villaggi, la polizia sequestrò molti opuscoli stampati trenta e quarant'anni prima. [2].

L'attività clandestina del movimento anarchico fu operativa nel paese fino agli anni 1980; molti anarchici bulgari come Georgi Grigoriev si esiliarono in Francia, dove formarono gruppi in esilio della F.A.C.B.. e l'Unione Libertaria Bulgara (ULB), che invece raggruppava gli anarchici bulgari di tutte le tendenze.

Attualità: il movimento dopo il crollo del regime stalinista

L'anarchico Georgi Grigoriev, nel suo opuscolo sulla storia del movimento anarchico bulgaro, descrive l'importante ridefinizione dell'Unione Libertaria Bulgara in Federazione Anarchica Bulgara (FAB) dopo il crollo del regime stalinista nel 1989, che aderì nell'Internazionale delle Federazioni Anarchiche (IFA).

La FAB pubblica il mensile Svobodna Misl («Libero Pensiero»), organo ufficiale della FAB. Altre organizzazioni anarchiche fondate recentemente sono il Fronte Anarchico, il Gruppo Autonomo Anarchico "Anarcoresistenza", il Sindacato Autonomo Operaio (Avtonomen Rabotnicheski Sindikat) [4], la Confederazione Bulgara del Lavoro anarcosindacalista e la rinata Federazione della Gioventù Anarchica. [5]

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni