Personalità anarchiche femminili: differenze tra le versioni

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Molto spesso le donne anarchiche sono state considerate (e in parte lo sono ancora) dei personaggi minori dell'anarchismo o, tutt'al più, delle "''pasionarie''" a causa di una certa visione maschilista che attanaglia anche il [[movimento anarchico]] sin da quando personalità del calibro di [[Proudhon]] e [[Tolstoj]] rivelarono la loro idea della donna, se non discriminatoria quanto meno pietistica. L'anarchico francese [[Joseph Déjacque]] criticò profondamente le posizioni misogine dell'anarchico [[Proudhon]] con queste parole:
Molto spesso le donne anarchiche sono state considerate (e in parte lo sono ancora) dei personaggi minori dell'anarchismo o, tutt'al più, delle "''pasionarie''" a causa di una certa visione maschilista che attanaglia anche il [[movimento anarchico]] sin da quando personalità del calibro di [[Proudhon]] e [[Tolstoj]] rivelarono la loro idea della donna, se non discriminatoria quanto meno pietistica. L'anarchico francese [[Joseph Déjacque]] criticò profondamente le posizioni misogine dell'anarchico [[Proudhon]] con queste parole:
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[[Image:Giovanna_caleffi.jpg|200px|thumb|Da sinistra a destra: [[Maria Luisa  Berneri]], la madre [[Giovanna Caleffi]] (al centro) e [[Giliana Berneri]]]]
«''Scrittore violentatore di donne, assoluto servo del maschio, Proudhon-Haynau ([[Julius Jacob von Haynau]], il comandante austriaco della [[repressione]] bresciana del [[1848]]), che ha potuto frustar col ''knout'' ('''Knout''', una sorta di gatto a nove code, pena di uso slavo ottocentesco) la parola, come il carnefice croato, lei sembra godere di tutte le lubricazioni della lussuria per spogliare le vostre belle vittime sulla carta della tortura e per fustigarle con le invettive. Anarchico centrista, [[liberale]] e non libertario, desiderate il libero scambio tra il cotone e la candela, e raccomandate sistemi di protezione del maschio contro le donne nella circolazione delle passioni umane; strillate contro gli alti baroni del capitale, e volete ricostruire l'alta baronia maschile sulle donne vassalle; logico da monocolo, vedete l'uomo con l'occhiale che ingrandisce gli oggetti, e la donna con quello che li diminuisce; pensatore afflitto da miopia, non sapete distinguere che ciò che vi colpisce nel presente o nel passato, e non potete valutare qual è l'altezza e la distanza, e che cosa prospetta l'avvenire: siete un malato!''» ([[Joseph Déjacque]], ''De l'être-humain mâle et femelle, Lettre à P.J. Proudhon'' 1857)
:«Scrittore sferzatore di donne, servo dell'uomo assoluto, Proudhon-Haynau [generale austriaco che represse i movimenti rivoluzionari nell'Europa centrale e balcanica nel [[1848]]-[[1849]]], che avete per ''knout'' [sorta di gatto a nove code, pena di uso slavo ottocentesco] la parola, come il boia croato, sembrate gioire di tutte le oscenità della bramosia a spogliare le vostre belle vittime sulla carta del supplizio e a flagellarle con le vostre infettive. Anarchico a metà, [[liberale]] e non [[libertario]], volete il libero scambio per il cotone e per la cera, e preconizzate protettorati dell'uomo sulla donna nella circolazione delle passioni umane; gridate contro gli alti baroni del [[capitale]], e volete riedificare l'alta baronia del maschio sulla femmina vassalla; ragionatore con gli occhiali, vedete l'uomo attraverso lla lente che ingrandisce gli oggetti, e la donna con la lente che li rimpicciolisce; pensatore afflitto da miopia, non potete distinguere che ciò che vi abbaglia nel presente e nel passato, e non potete scopire niente di ciò che è alto e distante, nella prospettiva dell'avvenire: siete un infermo!» ([[Joseph Déjacque]], ''De l'être-humain mâle et femelle, Lettre à P.J. Proudhon'' 1857 <ref>[http://joseph.dejacque.free.fr/ecrits/lettreapjp.htm La lettera completa in francese]</ref>).
   
   
A dire il vero, il problema della [[discriminazione]] femminile è storicamente già riscontrabile (per grandi tratti anche affine ai principi dell'[[anarchia]]) nell'inglese [[Mary Wollstonecraft]] e nella franco-peruviana [[Flora Tristan]], solo per citare due nomi "celebri". In seguito la questione femminista fu sollevata con l'inizio della storia dell'[[anarchismo]] soprattutto dalle donne militanti come [[Louise Michel]] ed [[Emma Goldman]].
A dire il vero, il problema della [[discriminazione]] femminile è storicamente già riscontrabile (per grandi tratti anche affine ai principi dell'[[anarchia]]) nell'inglese [[Mary Wollstonecraft]] e nella franco-peruviana [[Flora Tristan]], solo per citare due nomi "celebri". In seguito la questione femminista fu sollevata con l'inizio della storia dell'[[anarchismo]] soprattutto dalle donne militanti come [[Louise Michel]] ed [[Emma Goldman]].

Versione delle 13:26, 13 nov 2020

Ritratto di Mary Wollstonecraft (1797)

Molto spesso le donne anarchiche sono state considerate (e in parte lo sono ancora) dei personaggi minori dell'anarchismo o, tutt'al più, delle "pasionarie" a causa di una certa visione maschilista che attanaglia anche il movimento anarchico sin da quando personalità del calibro di Proudhon e Tolstoj rivelarono la loro idea della donna, se non discriminatoria quanto meno pietistica. L'anarchico francese Joseph Déjacque criticò profondamente le posizioni misogine dell'anarchico Proudhon con queste parole:

Da sinistra a destra: Maria Luisa Berneri, la madre Giovanna Caleffi (al centro) e Giliana Berneri
«Scrittore sferzatore di donne, servo dell'uomo assoluto, Proudhon-Haynau [generale austriaco che represse i movimenti rivoluzionari nell'Europa centrale e balcanica nel 1848-1849], che avete per knout [sorta di gatto a nove code, pena di uso slavo ottocentesco] la parola, come il boia croato, sembrate gioire di tutte le oscenità della bramosia a spogliare le vostre belle vittime sulla carta del supplizio e a flagellarle con le vostre infettive. Anarchico a metà, liberale e non libertario, volete il libero scambio per il cotone e per la cera, e preconizzate protettorati dell'uomo sulla donna nella circolazione delle passioni umane; gridate contro gli alti baroni del capitale, e volete riedificare l'alta baronia del maschio sulla femmina vassalla; ragionatore con gli occhiali, vedete l'uomo attraverso lla lente che ingrandisce gli oggetti, e la donna con la lente che li rimpicciolisce; pensatore afflitto da miopia, non potete distinguere che ciò che vi abbaglia nel presente e nel passato, e non potete scopire niente di ciò che è alto e distante, nella prospettiva dell'avvenire: siete un infermo!» (Joseph Déjacque, De l'être-humain mâle et femelle, Lettre à P.J. Proudhon 1857 [1]).

A dire il vero, il problema della discriminazione femminile è storicamente già riscontrabile (per grandi tratti anche affine ai principi dell'anarchia) nell'inglese Mary Wollstonecraft e nella franco-peruviana Flora Tristan, solo per citare due nomi "celebri". In seguito la questione femminista fu sollevata con l'inizio della storia dell'anarchismo soprattutto dalle donne militanti come Louise Michel ed Emma Goldman.

Bisogna comunque notare che, a dispetto della considerazione a loro riservata, le donne hanno sempre avuto un ruolo importante nell'organizzazione rivoluzionaria. Ciò è evidente se si prendono in considerazione figure coinvolte nei grandi momenti insurrezionali-rivoluzionari (la lista è solo parziale e non pretende di essere esaustiva):

A partire dagli anni '60 del XX secolo, con il consolidamento dell'anarco-femminismo, il ruolo della donna all'interno del movimento fu rivalutato pienamente e, quantunque ancora oggi permangano dei pregiudizi difficili da soppiantare, lo sviluppo di tematiche un tempo considerate "collaterali", come l'antispecismo e l'antisessismo, sta contribuendo al totale riconoscimento del ruolo fondamentale delle compagne nella lotta libertaria e rivoluzionaria.

L'elenco completo delle biografie di donne anarchiche presenti su Anarcopedia è disponibile qui.

Anarchici

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