Los Solidarios
Los Solidarios - conosciuti anche come Crisol - sono stati un gruppo espropriatore e d'azione diretta armata formatosi tra il 1922 e il 1923 a Barcellona. Si costituì con l'obiettivo di difendere gli anarchici e i sindacalisti dalla violenza omicida dei pistoleros del Sindacate Libre, responsabili diretti della morte di numerosi sindacalisti e militanti anarchici.
Los Solidarios, un gruppo di autodifesa
Los Solidarios raccolse l'eredità de Los Justicieros, un gruppo di autodifesa costituitosi a Saragozza con le medesime finalità. Nel 1919, infatti, erano nati i Sindicatos libres (Sindacati liberi) ad opera di alcuni militanti carlisti. Alcuni militanti di questo gruppo pseudo-sindacale si comportarono come veri e propri sicari (pistoleros) al servizio del padronato. Uccisero molti militanti anarchici della CNT, come Salvador Seguí e l'avvocato Francesc Layret, grazie al sostegno finanziario politico della dittatura di Primo de Rivera, del mondo padronale, della destra politica e di buona parte delle alte sfere della gerarchia ecclesiastica. Secondo la testimonianza di Ricardo Sanz, uno dei membri fondatori, al tempo della nascita del gruppo almeno 300 sindacalisti erano stati uccisi dai pistoleros:
- «A quel tempo non potevamo neppure pensare ad azioni rivoluzionarie offensive. Era il momento dell'autodifesa. La FAI allora non esisteva ancora, è stata fondata solo più tardi. Perciò di organizzammo localmente, gente che si conosceva sin da casa, o dalla fabbrica. Ci dovevamo armare, e avevamo bisogno di soldi per sopravvivere» (Ricardo Sanz in La breve estate dell'anarchia, pag. 38).
Alcuni militanti
- Domingo Ascaso, panettiere, nato nel 1895, fratello del più conosciuto Francisco
- Francisco Ascaso, cameriere, nato nel 1901
- Ramona Berni, operaia tessile
- Eusebio Brau, fonditore, ucciso dalla polizia nel 1923
- Manuel Campos, carpentiere
- Antonio Ortiz Ramírez, carpentiere, nato nel 1907
- Buenaventura Durruti, fabbro e montatore di Leon, nato nel 1896
- Aurelio Fernandez, meccanico, nato nel 1897
- Juan García Oliver, cameriere, nato nel 1901
- Miguel García Vivancos, operaio di cantiere, pittore, autista, nato nel 1895
- Gregorio Jover, mobiliere, nato nel 1891
- Julia Lopez Mainar, cuoca
- Alfonso Miguel, ebanista
- Pepita Not, cuoca
- Antonio Ortiz, falegname, nato nel 1907
- Ricardo Sanz García, operaio tessile, nato nel 1898
- Gregorio Soberbiela o Suberviela, meccanico
- Maria Luisa Tejedor, modista
- Manuel Torres Escartín, fornaio, nato nel 1901
- Antonio "El Toto", operaio a giornata
Alcune azioni
- 17 maggio 1923, a León (Spagna), durante i festeggiamenti della "Fiesta Mayor", Gregorio Suberviela e Antonio del Toto (Martinez Garzon), uccidono l'ex-governatore Faustino González Regueral mentre usciva da teatro. Egli era uno dei responsabili del pistolerismo e della feroce repressione della classe operaia. I due attivisti riusciranno a fuggire malgrado la presenza di guardie del corpo e della polizia.
- Il 4 giugno 1923, a Saragozza, il cardinal Soldevila è assassinato da Francisco Ascaso e Rafael Torres Escartín. Loro complici sono Juliana Lopez ed Esteban Salamelo, tutti membri de Los Solidarios. Il cardinal Soldevila era uno dei principali finanziatori dei pistoleros al servizio della borghesia.
- 1° settembre 1923, a Gijon, alcuni membri de los Solidarios (tra cui Buenaventura Durruti, Rafael Torres Escartín, Gregorio Suberviela, Eusebio Brau) assaltano in pieno giorno la Banca di Spagna e si impossessano di 650 mila pesetas. Coprendo la fuga ai complici, Eusebio Brau e Rafael Torres Escartín sparano sulla Guardia Civil accorsa a fermarli. Localizzati il giorno dopo ad Oviedo, Brau sarà ucciso dalla polizia dopo essere stato lungamente torturato. Anche Escartín sarà torturato, ma non verrà ucciso e sarà "solamente" incarcerato.
Repressione
Il 24 marzo 1924, a Barcellona, la polizia dà inizio ad un giro di vite contro i militanti del gruppo anarchico Los Solidarios. Gregorio Suberviela muore cercando di sfuggire alle pallottole dei poliziotti; stessa sorte per Marcelino del Campo. I fratelli Ceferino e Aurelio Fernandez, così come Adolfo Ballano, sono arrestati senza aver avuto il tempo di difendersi. Per quanto riguarda Gregorio Jover, arrestato e condotto al commissariato, riesce a fuggire saltando da una finestra. Domingo Ascaso riesce ugualmente sfuggire all'arresto saltando dal 4° piano di casa sua.