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{{citazione|Io rinnego il battesimo, la patria, la scienza, il verbo, la letteratura, i rituali, la liturgia, le esperienze, la pedagogia, l'insegnamento, la legge, le leggi, la prova, la salvezza. Non credo al valore della salvezza. Non rinnego la poesia, la musica, la pittura, il teatro, la danza, il canto, la muratura, la falegnameria, l'arte dei fabbro, il lavoro, lo sforzo, il dolore, i fatti, le prove. Non voglio più vedere i corpi degli uomini mutilarsi nelle guerre e nei massacri, non voglio più vedere corpi di esseri umani imprigionati nei feretri.|Antonin Artaud (da ''Igiunzione'')}} | {{citazione|Io rinnego il battesimo, la patria, la scienza, il verbo, la letteratura, i rituali, la liturgia, le esperienze, la pedagogia, l'insegnamento, la legge, le leggi, la prova, la salvezza. Non credo al valore della salvezza. Non rinnego la poesia, la musica, la pittura, il teatro, la danza, il canto, la muratura, la falegnameria, l'arte dei fabbro, il lavoro, lo sforzo, il dolore, i fatti, le prove. Non voglio più vedere i corpi degli uomini mutilarsi nelle guerre e nei massacri, non voglio più vedere corpi di esseri umani imprigionati nei feretri.|Antonin Artaud (da ''Igiunzione'')}} | ||
{{citazione|Non si tratta [...] di potrtare direttamente sulla scena idee metafisiche, ma di creare intorno a queste idee particolari tentazioni, vortici d'aria. L'umorismo con la sua anarchia, la poesia con il suo simbolismo e le sue immagini, suggeriscono una prima nozione dei mezzi atti a canalizzare la tentazione di tali idee. [...] Né l'Umorismo, né la Poesia, né l'Immaginazione hanno alcun significato se non pervengono, attraverso una distruzione anarchica atta a produrre un prodigioso volo di forme che costituiscono tutto lo spettacolo, a rimettere organicamente in discussione l'uomo, le sue idee sulla realtà, la sua posizione poetica della realtà.|Antonin Artaud (da ''Il teatro della crudeltà'' - ''Il teatro e il suo doppio'')}} | {{citazione|Non si tratta [...] di potrtare direttamente sulla scena idee metafisiche, ma di creare intorno a queste idee particolari tentazioni, vortici d'aria. L'umorismo con la sua anarchia, la poesia con il suo simbolismo e le sue immagini, suggeriscono una prima nozione dei mezzi atti a canalizzare la tentazione di tali idee. [...] Né l'Umorismo, né la Poesia, né l'Immaginazione hanno alcun significato se non pervengono, attraverso una distruzione anarchica atta a produrre un prodigioso volo di forme che costituiscono tutto lo spettacolo, a rimettere organicamente in discussione l'uomo, le sue idee sulla realtà, la sua posizione poetica della realtà.|Antonin Artaud (da ''Il teatro della crudeltà, Primo manifesto'' - ''Il teatro e il suo doppio'')}} | ||
{{citazione|La poesia è anarchica, nella misura in cui rimette in discussione tutti i rapporti fra oggetto e oggetto, e fra forme e loro significati. È anche anarchica nella misura in cui la sua apparizione deriva da un disordine che ci riavvicina al caos.|Antonin Artaud (da ''La messa in scena e la metafisica'' - ''Il teatro e il suo doppio'')}} | {{citazione|La poesia è anarchica, nella misura in cui rimette in discussione tutti i rapporti fra oggetto e oggetto, e fra forme e loro significati. È anche anarchica nella misura in cui la sua apparizione deriva da un disordine che ci riavvicina al caos.|Antonin Artaud (da ''La messa in scena e la metafisica'' - ''Il teatro e il suo doppio'')}} |