Utopia (concetto): differenze tra le versioni

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[[File:Bolobolo1.jpg|miniatura|500px|Villaggio utopico detto «bolo», raccontato nel romanzo [[bolo'bolo]].]]
[[File:Bolobolo1.jpg|miniatura|500px|Villaggio utopico detto «bolo», raccontato nel romanzo ''[[bolo'bolo]]'' di [[Hans Widmer.]]]]
Il termine utopia è entrato nell'uso comune grazie all'omonima opera di [[Tommaso Moro]] del [[1516]]. Esso deriva dal greco οὐ ("non") e τόπος ("luogo") e significa "non-luogo". Nella parola, coniata da Tommaso Moro, è presente in origine un gioco di parole con l'omofono inglese eutopia, derivato dal greco εὖ ("buono" o "bene") e τόπος ("luogo"), che significa quindi "buon luogo". Questo, dovuto all'identica pronuncia, in inglese, di "utopia" e "eutopia", dà quindi origine ad un doppio significato:
Il termine utopia è entrato nell'uso comune grazie all'omonima opera di [[Tommaso Moro]] del [[1516]]. Esso deriva dal greco οὐ ("non") e τόπος ("luogo") e significa "non-luogo". Nella parola, coniata da Tommaso Moro, è presente in origine un gioco di parole con l'omofono inglese eutopia, derivato dal greco εὖ ("buono" o "bene") e τόπος ("luogo"), che significa quindi "buon luogo". Questo, dovuto all'identica pronuncia, in inglese, di "utopia" e "eutopia", dà quindi origine ad un doppio significato:
*utopia (nessun luogo),
*utopia (nessun luogo),
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:«Presso i figli di questo nuovo mondo, non vi è né divinità né papato, né regalità, né dei, re o preti. Non volendo essere schiavi, non vogliono padroni. Essando libero, hanno solo il culto della [[Libertà]], così la praticano sin dall'infanzia e la professano in tutti i momenti, e fino agli ultimi istanti della vita. La loro comunione [[anarchica]] non ha bisogno di bibbie o di codici; ciascuno di essi porta in sé la sua legge e il suo profeta, il suo cuore e la sua intelligenza. Non fanno ad altri quello che non vorrebbero altri facessero a loro, e fanno agli altri ciò che vorrebbero altri facessero loro. Volendo il bene per sé, fanno il bene degli altri. Non volendo che si attenti alla loro libera volontà, non attentano alla libera volontà degli altri. Amando, amati, vogliono crescere nell'amore e moltiplicarsi attraverso l'amore. Uomini, restituiscono, centuplicato, all'Umanità ciò che, bambini, sono ad essa costati in cure; e al loro vicino, le simpatie che gli sono dovute: sguardo per sguardo, sorriso per sorriso, bacio per bacio e, al bisogno, morso per morso. Sanno che hanno una madre comune, l'Umanità, che sono tutti fratelli, e che la fraternità li obbliga. Hanno coscienza che l'armonia non può esistere se non con il concorso delle volontà individuali, che la legge naturale delle attrazioni è la legge degli infinitamente piccoli come degli infinitamente grandi, che nulla di ciò che è sociale può muoversi se non dalla [[società]], che essa è il pensiero universale, l'unità delle unità, la sfera delle sfere, immanente e permanente nell'eterno movimento; e dicono: al di fuori dell'[[anarchia]] non vi è salvezza! E aggiungono: la felicità è del nostro mondo. E sono tutti felici, e tutti incontrano sul loro cammino le soddisfazioni che cercano. Bussano, e tutte le prote si aprono; la simpatia, l'amore, il piacere e le gioie rispondono ai battiti del loro vuore, alle pulsazioni del cervello, ai colpi di martello delle braccia; e, in piedi sulle soglie, salutano il fratello, l'amante, il lavoratore; e la Scienza, come un'umile schiava, li guida innanzi, nel vestibolo dell'Ignoto. [...] In questa [[società]] [[anarchica]], la famiglia legale e la [[proprietà]] legale sono istituzioni morte, geografie di cui si è perso il senso: una e indivisibile è la famiglia, una e indivisibile è la [[proprietà]]. In questa comunione fraterna, libero è il lavoro e libero è l'amore. Tutto ciò che è opera del braccio e dell'intelligenza, tutto ciò che è ogetto di produzione e di consumo, capitale comune, [[proprietà]] collettiva, ''appartiene a tutti e a ciascuno''. Tutto ciò che è opera del cuore, tutto ciò che è essenza intima, sensazione e sentimento individuali, capitale particolare, [[proprietà]] corporale, tutto ciò che è uomo, infine, nella sua accezione propria, qualunque sia la sua età o il suo sesso, ''si appartiene''».
:«Presso i figli di questo nuovo mondo, non vi è né divinità né papato, né regalità, né dei, re o preti. Non volendo essere schiavi, non vogliono padroni. Essando libero, hanno solo il culto della [[Libertà]], così la praticano sin dall'infanzia e la professano in tutti i momenti, e fino agli ultimi istanti della vita. La loro comunione [[anarchica]] non ha bisogno di bibbie o di codici; ciascuno di essi porta in sé la sua legge e il suo profeta, il suo cuore e la sua intelligenza. Non fanno ad altri quello che non vorrebbero altri facessero a loro, e fanno agli altri ciò che vorrebbero altri facessero loro. Volendo il bene per sé, fanno il bene degli altri. Non volendo che si attenti alla loro libera volontà, non attentano alla libera volontà degli altri. Amando, amati, vogliono crescere nell'amore e moltiplicarsi attraverso l'amore. Uomini, restituiscono, centuplicato, all'Umanità ciò che, bambini, sono ad essa costati in cure; e al loro vicino, le simpatie che gli sono dovute: sguardo per sguardo, sorriso per sorriso, bacio per bacio e, al bisogno, morso per morso. Sanno che hanno una madre comune, l'Umanità, che sono tutti fratelli, e che la fraternità li obbliga. Hanno coscienza che l'armonia non può esistere se non con il concorso delle volontà individuali, che la legge naturale delle attrazioni è la legge degli infinitamente piccoli come degli infinitamente grandi, che nulla di ciò che è sociale può muoversi se non dalla [[società]], che essa è il pensiero universale, l'unità delle unità, la sfera delle sfere, immanente e permanente nell'eterno movimento; e dicono: al di fuori dell'[[anarchia]] non vi è salvezza! E aggiungono: la felicità è del nostro mondo. E sono tutti felici, e tutti incontrano sul loro cammino le soddisfazioni che cercano. Bussano, e tutte le prote si aprono; la simpatia, l'amore, il piacere e le gioie rispondono ai battiti del loro vuore, alle pulsazioni del cervello, ai colpi di martello delle braccia; e, in piedi sulle soglie, salutano il fratello, l'amante, il lavoratore; e la Scienza, come un'umile schiava, li guida innanzi, nel vestibolo dell'Ignoto. [...] In questa [[società]] [[anarchica]], la famiglia legale e la [[proprietà]] legale sono istituzioni morte, geografie di cui si è perso il senso: una e indivisibile è la famiglia, una e indivisibile è la [[proprietà]]. In questa comunione fraterna, libero è il lavoro e libero è l'amore. Tutto ciò che è opera del braccio e dell'intelligenza, tutto ciò che è ogetto di produzione e di consumo, capitale comune, [[proprietà]] collettiva, ''appartiene a tutti e a ciascuno''. Tutto ciò che è opera del cuore, tutto ciò che è essenza intima, sensazione e sentimento individuali, capitale particolare, [[proprietà]] corporale, tutto ciò che è uomo, infine, nella sua accezione propria, qualunque sia la sua età o il suo sesso, ''si appartiene''».


== bolo'bolo ==
== ''bolo'bolo'' ==
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[[Image:Bolo_bolo.jpg|thumb|150px|''[[bolo'bolo]]'' è un romanzo dello scrittore [[anarchico]] svizzero conosciuto come «p.m.»]]
[[Image:Bolo_bolo.jpg|thumb|150px|''[[bolo'bolo]]'' è un romanzo dello svizzero [[Hans Widmer]], conosciuto come «p.m.»]]
'''''bolo'bolo''''' è il titolo del romanzo dello scrittore anarchico svizzero conosciuto con lo pseudonimo di «p.m.» ed appartenente al collettivo "Midnight Notes", pubblicato nel [[1983]] per l'editore ''Paranoia City Verlag'' di Zurigo e diventato poi un romanzo anarchico "classico" tradotto in numerosissime lingue, tra cui l'italiano.  
'''''bolo'bolo''''' è il titolo del romanzo dello scrittore svizzero [[Hans Widmer]], conosciuto con lo pseudonimo di «p.m.» ed appartenente al collettivo "Midnight Notes", pubblicato nel [[1983]] per l'editore ''Paranoia City Verlag'' di Zurigo e diventato poi un romanzo anarchico "classico" tradotto in numerosissime lingue, tra cui l'italiano.  


''bolo'bolo'' racconta di un'[[utopia]], ma non è utopico, anzi. Propone una accattivante alternativa al [[capitalismo]] e ad una vita dominata dall'economia, presentando una serie di esperienze, di progetti di sovversione e soprattutto di costruzione, di nuovi percorsi, non attuabili con la politica e che non si basano su una teoria particolare, ma che si possono sviluppare solo con la contemporanea paralisi ed eliminazione del controllo della ''macchina-lavoro planetaria'', la rappresentazione del dominio della merce e del lavoro.  
''bolo'bolo'' racconta di un'[[utopia]], ma non è utopico, anzi. Propone una accattivante alternativa al [[capitalismo]] e ad una vita dominata dall'economia, presentando una serie di esperienze, di progetti di sovversione e soprattutto di costruzione, di nuovi percorsi, non attuabili con la politica e che non si basano su una teoria particolare, ma che si possono sviluppare solo con la contemporanea paralisi ed eliminazione del controllo della ''macchina-lavoro planetaria'', la rappresentazione del dominio della merce e del lavoro.  
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