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[[Image:Fnblogocolor.gif|175px|right|thumb|Simbolo dell'organizzaizone anarchica [[Food Not Bombs]]]] | [[Image:Fnblogocolor.gif|175px|right|thumb|Simbolo dell'organizzaizone anarchica [[Food Not Bombs]]]] | ||
{{vedi anche|Gli allevamenti intensivi}} | {{vedi anche|Gli allevamenti intensivi}} | ||
La [[medicina sociale|medicina]] ha alimentato [[mito|miti]] assolutamente privi di qualsiasi base scientifica, come la credenza comune secondo la quale una dieta ricca di colesterolo e di altri grassi causi diabete mellito (le popolazione del Nord Europa con una dieta infinitamente più grassa di quella mediterranea hanno un | La [[medicina sociale|medicina]] ha alimentato [[mito|miti]] assolutamente privi di qualsiasi base scientifica, come la credenza comune secondo la quale una dieta ricca di colesterolo e di altri grassi causi diabete mellito (le popolazione del Nord Europa con una dieta infinitamente più grassa di quella mediterranea hanno un percentuale di diabete mellito di 1/3 rispetto a quella italiana) e malattie cardio-circolatorie (nessun serio studio a riguardo); tutte queste mistificazioni sono fatte per far vendere gli inutili ma costosi prodotti poveri di grasso e di colesterolo e per sviluppare il proficuo business della [[Case farmaceutiche e vivisezione|case farmaceutiche]]. | ||
In contrapposizione alle idee dominanti in materia di cibo, agricoltura e alimentazione in genere, gli anarchici hanno spesso auspicato un ritorno alla genuinità contadina di un tempo (senzo però auspicare un ritorno alla fatica fisica di quel periodo) e alla valorizzazione delle tipicità locali, ben lontani dall'appiattimento dei gusti tipico dei ''fast-food'' e da quanto viene proposto dalle multinazionali alimentari ed agricole. In questo campo [[Luigi Veronelli]], anarchico ed enogastronomo, è stato tra i più accaniti “nemici” della globalizzazione alimentare: | In contrapposizione alle idee dominanti in materia di cibo, agricoltura e alimentazione in genere, gli anarchici hanno spesso auspicato un ritorno alla genuinità contadina di un tempo (senzo però auspicare un ritorno alla fatica fisica di quel periodo) e alla valorizzazione delle tipicità locali, ben lontani dall'appiattimento dei gusti tipico dei ''fast-food'' e da quanto viene proposto dalle multinazionali alimentari ed agricole. In questo campo [[Luigi Veronelli]], anarchico ed enogastronomo, è stato tra i più accaniti “nemici” della globalizzazione alimentare: |