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Il termine '''ateismo''' deriva dal greco ἄθεος (àtheos, composto da α- privativo, senza, e θεός, dio, letteralmente "senza dio"). L'ateismo può dunque essere etimologicamente definito come «lo stato o l'attitudine di colui o colei che non crede in dio», in un contesto monoteista, o più generalmente, come «lo stato o l'attitudine di colui o colei che non credono in alcun dio». | Il termine '''ateismo''' deriva dal greco ἄθεος (àtheos, composto da α- privativo, senza, e θεός, dio, letteralmente "senza dio"). L'ateismo può dunque essere etimologicamente definito come «lo stato o l'attitudine di colui o colei che non crede in dio», in un contesto monoteista, o più generalmente, come «lo stato o l'attitudine di colui o colei che non credono in alcun dio». | ||
Storicamente il termine "ateo" è stato anche usato per indicare credenti in una fede diversa dalla propria, quindi spesso considerato un termine alla stregua dell'[[Eresia]] o comunque non inteso per quello che effettivamente significa e rappresenta, facendolo diventare un termine negativo agli occhi della [[società ]]. I credenti nel politeismo chiamavano perciò «senza dèi» i cristiani, mentre questi usavano volentieri l'espressione '''atei''' per taoisti e buddhisti. | Storicamente il termine "ateo" è stato anche usato per indicare credenti in una fede diversa dalla propria, quindi spesso considerato un termine alla stregua dell'[[Eresia]] o comunque non inteso per quello che effettivamente significa e rappresenta, facendolo diventare un termine negativo agli occhi della [[società]]. I credenti nel politeismo chiamavano perciò «senza dèi» i cristiani, mentre questi usavano volentieri l'espressione '''atei''' per taoisti e buddhisti. | ||
"Agli atei non piace essere definiti "non credenti" perché in realtà credono in molte cose ragionevoli, ma sempre (o quasi) coltivano convinzioni basate sull'esperienza e sulla conoscenza oggettiva e razionale del mondo e di tutto ciò che ci circonda." | "Agli atei non piace essere definiti "non credenti" perché in realtà credono in molte cose ragionevoli, ma sempre (o quasi) coltivano convinzioni basate sull'esperienza e sulla conoscenza oggettiva e razionale del mondo e di tutto ciò che ci circonda." | ||
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: «È evidente che fintanto avremo un padrone nel cielo, noi saremo schiavi sulla terra. La nostra ragione e la nostra volontà saranno ugualmente annullate. Finché crederemo di dovergli un obbedienza assoluta, e di fronte a un Dio non è possibile altra obbedienza, dovremo necessariamente sottometterci passivamente e senza la minima critica alla santa autorità dei suoi intermediari e dei suoi eletti(messia, profeti, legislatori ispirati da Dio, imperatori, re e tutti i loro funzionari e ministri), rappresentanti e servitori consacrati delle due grandi istituzioni che si impongono a noi come predisposte da Dio stesso per guidare gli uomini: la Chiesa e lo Stato». ([[Michail Bakunin]], ''[[La libertà per gli anarchici (di Michail Bakunin)|La libertà per gli anarchici]]'') | : «È evidente che fintanto avremo un padrone nel cielo, noi saremo schiavi sulla terra. La nostra ragione e la nostra volontà saranno ugualmente annullate. Finché crederemo di dovergli un obbedienza assoluta, e di fronte a un Dio non è possibile altra obbedienza, dovremo necessariamente sottometterci passivamente e senza la minima critica alla santa autorità dei suoi intermediari e dei suoi eletti(messia, profeti, legislatori ispirati da Dio, imperatori, re e tutti i loro funzionari e ministri), rappresentanti e servitori consacrati delle due grandi istituzioni che si impongono a noi come predisposte da Dio stesso per guidare gli uomini: la Chiesa e lo Stato». ([[Michail Bakunin]], ''[[La libertà per gli anarchici (di Michail Bakunin)|La libertà per gli anarchici]]'') | ||
Il termine ateismo è associato spesso a quello di [[anarchismo]] poiché in entrambi è intrinseco un concetto di negazione e ribellione a un'entità autoritaria: Dio nel primo caso, [[Stato]] nel secondo. Ogni [[autorità ]] costituita e imposta da retaggi antropici ideologici diventa sia per l'ateo che per l'[[Personalità anarchiche|anarchico]] motivo di insubordinazione libertaria. Forze sopranaturali creatrici, ma create appositamente dalla [[gerarchia|società gerarchica]], forze statuali reggitrici, ma costituite a scopo di dominio. | Il termine ateismo è associato spesso a quello di [[anarchismo]] poiché in entrambi è intrinseco un concetto di negazione e ribellione a un'entità autoritaria: Dio nel primo caso, [[Stato]] nel secondo. Ogni [[autorità]] costituita e imposta da retaggi antropici ideologici diventa sia per l'ateo che per l'[[Personalità anarchiche|anarchico]] motivo di insubordinazione libertaria. Forze sopranaturali creatrici, ma create appositamente dalla [[gerarchia|società gerarchica]], forze statuali reggitrici, ma costituite a scopo di dominio. | ||
Tuttavia non necessariamente gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] debbono essere per forza di cose atei, alcuni si definiscono [[agnosticismo|agnostici]] e altri, a modo loro, addirittura credenti (vedi [[anarchismo cristiano]] e [[Lev Tolstoj]]). | Tuttavia non necessariamente gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] debbono essere per forza di cose atei, alcuni si definiscono [[agnosticismo|agnostici]] e altri, a modo loro, addirittura credenti (vedi [[anarchismo cristiano]] e [[Lev Tolstoj]]). | ||
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L'ateismo è un approccio alla vita basato sull'umanità e sulla ragione. Gli atei pensano che i valori morali sono realmente fondati solo sulla natura umana e sull'esperienza: il rispetto per gli altri non deve avere necessariamente una fonte esterna, come tende ad affermare la [[religione]]. | L'ateismo è un approccio alla vita basato sull'umanità e sulla ragione. Gli atei pensano che i valori morali sono realmente fondati solo sulla natura umana e sull'esperienza: il rispetto per gli altri non deve avere necessariamente una fonte esterna, come tende ad affermare la [[religione]]. | ||
Il fatto che gli atei spesso si riferiscono alla natura umana non significa ovviamente che ritengano giusto tutto ciò che è naturale, così come il fatto che gli atei hanno una concezione del mondo essenzialmente scientifica, non significa che pensino che la scienza o gli scienziati possano dirci quello che è giusto. Gli atei non si riferiscono a testi sacri o ad [[autorità ]] religiose quando prendono decisioni morali: piuttosto, considerano ciò che hanno appreso dall'esperienza e cercano di capire quale dovrebbe essere il giusto esito dei fatti. | Il fatto che gli atei spesso si riferiscono alla natura umana non significa ovviamente che ritengano giusto tutto ciò che è naturale, così come il fatto che gli atei hanno una concezione del mondo essenzialmente scientifica, non significa che pensino che la scienza o gli scienziati possano dirci quello che è giusto. Gli atei non si riferiscono a testi sacri o ad [[autorità]] religiose quando prendono decisioni morali: piuttosto, considerano ciò che hanno appreso dall'esperienza e cercano di capire quale dovrebbe essere il giusto esito dei fatti. | ||
Gli atei possono citare le opere di filosofi o di scienziati perché spiegano bene certi concetti o sono stati i primi a mettere a fuoco certe spiegazioni, ma non li indicano come autori che non possono essere messi in discussione. Gli atei credono nella capacità dell'uomo di fare scelte responsabili. Non credono che i principi morali di base siano delle semplici preferenze personali o che possano variare molto nello spazio o nel tempo: gli atei non sono relativisti, anche se, non essendo legati a regole o ad [[autorità ]] auto-referenziali, vengono spesso criticati per incoerenza o relativismo morale. | Gli atei possono citare le opere di filosofi o di scienziati perché spiegano bene certi concetti o sono stati i primi a mettere a fuoco certe spiegazioni, ma non li indicano come autori che non possono essere messi in discussione. Gli atei credono nella capacità dell'uomo di fare scelte responsabili. Non credono che i principi morali di base siano delle semplici preferenze personali o che possano variare molto nello spazio o nel tempo: gli atei non sono relativisti, anche se, non essendo legati a regole o ad [[autorità]] auto-referenziali, vengono spesso criticati per incoerenza o relativismo morale. | ||
Gli atei risponderebbero a queste critiche affermando che c'è una differenza tra flessibilità dei principi (il cosiddetto [[situazionismo]]) e relativismo e che la ragione, l'esperienza e l'empatia li aiutano a scegliere cosa è giusto nelle differenti situazioni. Gli atei tengono in massima considerazione la conoscenza, la felicità, la [[libertà ]] e la giustizia, e sono spinti dal desiderio di aumentare questi valori in modo da rendere il mondo un posto migliore. Tengono in considerazione le idee basate su prove evidenti, e tutte le cose dentro di noi e attorno a noi che rendono la vita degna di essere vissuta. Gli atei credono che sia giusto godere delle cose belle della vita, se è possibile farlo senza danneggiare gli altri o l'ambiente. Pensano che tutti noi dovremmo provare a vivere una vita piena e felice, e che un ottimo modo per farlo è aiutare gli altri a fare lo stesso. | Gli atei risponderebbero a queste critiche affermando che c'è una differenza tra flessibilità dei principi (il cosiddetto [[situazionismo]]) e relativismo e che la ragione, l'esperienza e l'empatia li aiutano a scegliere cosa è giusto nelle differenti situazioni. Gli atei tengono in massima considerazione la conoscenza, la felicità, la [[libertà]] e la giustizia, e sono spinti dal desiderio di aumentare questi valori in modo da rendere il mondo un posto migliore. Tengono in considerazione le idee basate su prove evidenti, e tutte le cose dentro di noi e attorno a noi che rendono la vita degna di essere vissuta. Gli atei credono che sia giusto godere delle cose belle della vita, se è possibile farlo senza danneggiare gli altri o l'ambiente. Pensano che tutti noi dovremmo provare a vivere una vita piena e felice, e che un ottimo modo per farlo è aiutare gli altri a fare lo stesso. | ||
===Giusto o sbagliato?=== | ===Giusto o sbagliato?=== |