Luce Fabbri: differenze tra le versioni
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "E’ " con "È ") |
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "’" con "'") |
||
Riga 2: | Riga 2: | ||
== Biografia == | == Biografia == | ||
'''Luce Fabbri''' nasce a Roma il [[25 luglio]] [[1908]] da [[Luigi Fabbri|Luigi]], noto anarchico italiano, e Bianca Sbricioli, docente universitaria. Luce passa | '''Luce Fabbri''' nasce a Roma il [[25 luglio]] [[1908]] da [[Luigi Fabbri|Luigi]], noto anarchico italiano, e Bianca Sbricioli, docente universitaria. Luce passa l'infanzia a Bologna, condividendo sin da adolescente le lotte sociali e le idee antiautoritarie portate avanti dai genitori. | ||
=== Persecuzioni fasciste ed esilio in Francia === | === Persecuzioni fasciste ed esilio in Francia === | ||
Il suo primo articolo, ''Scienza, filosofia ed anarchismo'', lo scrive a 17 anni in seguito ad una polemica con [[Errico Malatesta]]. Pubblicato su «[[Pensiero e Volontà ]]», Luce lo firma con lo pseudonimo "Epicari". | Il suo primo articolo, ''Scienza, filosofia ed anarchismo'', lo scrive a 17 anni in seguito ad una polemica con [[Errico Malatesta]]. Pubblicato su «[[Pensiero e Volontà ]]», Luce lo firma con lo pseudonimo "Epicari". | ||
Il [[fascismo]], che oramai si é strutturato nel paese come un terribile e violento regime dittatoriale, costringe la famiglia (nota alle [[autorità ]] per il suo [[antifascismo]]) a dividersi momentaneamente, così lei tra il [[1926]] e il [[1928]] è costretta | Il [[fascismo]], che oramai si é strutturato nel paese come un terribile e violento regime dittatoriale, costringe la famiglia (nota alle [[autorità ]] per il suo [[antifascismo]]) a dividersi momentaneamente, così lei tra il [[1926]] e il [[1928]] è costretta all'esilio a Parigi. Laureatasi successivamente in lettere, a Bologna, nel [[1928]] raggiunge clandestinamente Parigi un'altra volta, grazie all'aiuto di [[Luigi Bertoni]]. Nella capitale francese vive per tre mesi con la famiglia e fa la conoscenza di molti esiliati anarchici: [[Camillo Berneri]], [[Jacques Mesnil]], [[Nestor Makhno]], [[Jean Grave]] e [[Mollie Steimer]]. | ||
===In Uruguay: attivismo anarchico e letterario=== | ===In Uruguay: attivismo anarchico e letterario=== | ||
In seguito la famiglia Fabbri si trasferisce ad Ambres (Belgio) e da là si imbarca verso | In seguito la famiglia Fabbri si trasferisce ad Ambres (Belgio) e da là si imbarca verso l'[[Uruguay]], giungendo a Montevideo, capitale del paese, il [[18 maggio]] del [[1929]]. In [[Uruguay]] i Fabbri frequentano l'ambiente del Circolo Napolitano, l'unica delle società italiane di Montevideo che non avesse o non stesse per aderire al [[fascismo]]; in seguito, [[Luigi Fabbri]] fonda la [[stampa anarchica|rivista]] di resistenza [[antifascismo|antifascista]] «Studi Sociali» avvalendosi della preziosa collaborazione di Luce, che dal [[1935]] (data di morte del padre) sino al [[1946]] dirigerà lei stessa. | ||
: «La rivista non morì. Dopo una lunga malattia (una cortico-pleurite) e durante una lunghissima convalescenza - ebbi sei mesi di licenza nel mio lavoro d'insegnante - preparai il primo numero della nuova serie, non senza molti dubbi e molti scambi di lettere coi compagni. Non credo nell'al di là , e far uscire ancora la rivista era l'unica maniera di rimanere in contatto con lui, quella parte di lui che la morte non poteva toglierci: il suo pensiero» (''Luigi Fabbri. Storia d'un uomo libero'') <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/266/28.htm Luce Fabbri, una grande lezione di pensiero e volontà ]</ref>. | : «La rivista non morì. Dopo una lunga malattia (una cortico-pleurite) e durante una lunghissima convalescenza - ebbi sei mesi di licenza nel mio lavoro d'insegnante - preparai il primo numero della nuova serie, non senza molti dubbi e molti scambi di lettere coi compagni. Non credo nell'al di là , e far uscire ancora la rivista era l'unica maniera di rimanere in contatto con lui, quella parte di lui che la morte non poteva toglierci: il suo pensiero» (''Luigi Fabbri. Storia d'un uomo libero'') <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/266/28.htm Luce Fabbri, una grande lezione di pensiero e volontà ]</ref>. | ||
Luce Fabbri si impegna attivamente nel movimento anarchico uruguayano, scrive articoli, libri (es. ''I Canti | Luce Fabbri si impegna attivamente nel movimento anarchico uruguayano, scrive articoli, libri (es. ''I Canti dell'attesa'', [[1932]], da lei definito: «Libro di esilio e solitudine»), tiene conferenze e si impegna in svariati ambiti. | ||
[[Image:Luigi Fabbri.jpg|thumb|180 px|[[Luigi Fabbri]], padre di Luce]] | [[Image:Luigi Fabbri.jpg|thumb|180 px|[[Luigi Fabbri]], padre di Luce]] | ||
Svolge | Svolge l'incarico di professoressa di Storia in molte scuole uruguayane (dal [[1933]] al [[1970]]), nel [[1936]] si sposa con l'anarchico [[Ermacora Cressati]], che contribuirà in maniera decisiva con consigli, idee e stimoli vari, allo sviluppo della produzione letteraria di Luce. Gli [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|eventi rivoluzionari della Spagna]] le ispirano allora la stesura di ''Antologia de la Revolucion espanola'' (Montevideo, [[1937]]), firmata con lo pseudonimo "Luz D'Alba", in cui cerca di ricostruire le vicende e soprattutto le aspirazioni libertarie degli [[:Categoria:Anarchici spagnoli|anarchici spagnoli]]. È instancabilmente attiva contro il [[fascismo]] e le dittature sudamericane, collabora inoltre con diverse [[stampa anarchica|riviste anarchiche]]: «[[Solidaridad Obrera (Uruguay)|Solidaridad Obrera]]» di Montevideo, «La Protesta» di Buenos Aires, «A rivista anarchica» (italiana) ed altre minori. | ||
Durante la guerra si occupa di «Rivoluzione libertaria» (un giornale spedito clandestinamente in [[Italia]] e di cui usciranno 5 numeri) ed è la responsabile versione italiana di «Socialismo y libertad», una [[stampa anarchica|rivista]] trilingue a cui collaborano anche socialisti, [[Personalità anarchiche|anarchici]] e repubblicani, tutti uniti contro il [[fascismo]]. | Durante la guerra si occupa di «Rivoluzione libertaria» (un giornale spedito clandestinamente in [[Italia]] e di cui usciranno 5 numeri) ed è la responsabile versione italiana di «Socialismo y libertad», una [[stampa anarchica|rivista]] trilingue a cui collaborano anche socialisti, [[Personalità anarchiche|anarchici]] e repubblicani, tutti uniti contro il [[fascismo]]. | ||
Terminata la guerra, | Terminata la guerra, all'inizio del [[1946]] Luce va in Brasile, a Rio de Janeiro, in visita agli anarchici italiani [[Nello Garavini]] e [[Emma Neri]], [[antifascismo|esuli antifascisti]]. Nella selva brasiliana, Luce e Nello contraggono la malaria e rischiano seriamente di morire. Debilitata, Luce rientra a Montevideo, dove l'attendono il marito e la figlia, riuscendo a recuperare pienamente la [[salute]]. Poco dopo chiude anche la terza serie di «[[Studi Sociali]]», che durante la guerra aveva già cambiato formato ed aveva diminuito il numero di stampe. | ||
Dal [[1949]], e sino al [[1991]], esclusa la parentesi di dittatura militare ([[1975]]-[[1985]]), le viene affidata la cattedra di Letteratura italiana alla facoltà di Umanistica e Scienze | Dal [[1949]], e sino al [[1991]], esclusa la parentesi di dittatura militare ([[1975]]-[[1985]]), le viene affidata la cattedra di Letteratura italiana alla facoltà di Umanistica e Scienze dell'Educazione, a dimostrazione della sua caratura letteraria e del rispetto che gode nel paese sudamericano. | ||
===Contro ogni autoritarismo=== | ===Contro ogni autoritarismo=== | ||
Numerosi sono i suoi saggi pubblicati su Dante, Macchiavelli e Leopardi, oltre a tutta la produzione letteraria contro il [[fascismo]] e il totalitarismo scritti da un punto di vista libertario, di cui ''El totalitarismo entre les dos guerras'' (Rosario, 1948) ne rappresenta un esempio lampante, anticipando le tematiche che poi saranno sviluppate da [[Hannah Arendt]] negli anni ‘60. In gran parte dei suoi scritti, anche quelli non politici, il tema della [[libertà ]] è | Numerosi sono i suoi saggi pubblicati su Dante, Macchiavelli e Leopardi, oltre a tutta la produzione letteraria contro il [[fascismo]] e il totalitarismo scritti da un punto di vista libertario, di cui ''El totalitarismo entre les dos guerras'' (Rosario, 1948) ne rappresenta un esempio lampante, anticipando le tematiche che poi saranno sviluppate da [[Hannah Arendt]] negli anni ‘60. In gran parte dei suoi scritti, anche quelli non politici, il tema della [[libertà ]] è dell'[[anarchia]] non manca di essere evidenziato, così come si nota l'influenza paterna sul suo pensiero. Il suo grande ideale, essenza stessa della sua vita, è la lotta contro ogni autoritarismo (di destra o di sinistra) e contro chi nega la [[libertà ]] dell'[[individuo]] in nome di ragioni astruse: [[patria]], [[religione]], partito, ideologia, ecc. È da questo fondamento che si sviluppa il pensiero libertario di Luce Fabbri, definita da [[Diego Abad de Santillán]] «una donna d'oro». | ||
Essendo contraria ad ogni forma di autoritarismo, si oppone tenacemente alla rivoluzione castrista del [[1959]], denunciandone la deriva autoritaria e antilibertaria. Le differenti valutazioni della rivoluzione cubana provocano accese discussioni e polemiche all'interno della [[Federazione Anarchica Uruguayana]] (FAU), e Luce, trovandosi in minoranza su una questione per lei imprescindibile, lascia l'organizzazione con pochi altri compagni con cui fonda un proprio gruppo autonomo. | Essendo contraria ad ogni forma di autoritarismo, si oppone tenacemente alla rivoluzione castrista del [[1959]], denunciandone la deriva autoritaria e antilibertaria. Le differenti valutazioni della rivoluzione cubana provocano accese discussioni e polemiche all'interno della [[Federazione Anarchica Uruguayana]] (FAU), e Luce, trovandosi in minoranza su una questione per lei imprescindibile, lascia l'organizzazione con pochi altri compagni con cui fonda un proprio gruppo autonomo. | ||
Riga 33: | Riga 33: | ||
===Ultimo periodo=== | ===Ultimo periodo=== | ||
A partire dal [[1985]], con | A partire dal [[1985]], con l'inizio del processo di democratizzazione dell'[[Uruguay]], riprende la pubblicazione di «Opicion libertaria», organo del [[Grupo de Estudio y Accion Libertaria]], fondato insieme, tra gli altri, a [[Luis Alberto Gallego]] e [[Débora Céspedes]]. Partecipa a diversi convegni sull'[[anarchismo]] e la [[libertà ]], tra cui ''Outros 500. Pensamento Libertario internacional'' (San Paolo del Brasile, agosto [[1992]]) e il congresso internazionale anarchico di Barcellona ([[1993]]), dove riceve numerose manifestazioni di affetto. | ||
Nel [[1996]] pubblica una biografia del padre, [[Luigi Fabbri]], storicizzando anche | Nel [[1996]] pubblica una biografia del padre, [[Luigi Fabbri]], storicizzando anche l'esperienza libertaria della fine XX secolo in [[Italia]] e in sud america. Il suo prestigio in [[Uruguay]] e tale che persino la tv nazionale le dedica un importante documentario, dal titolo ''Testigos'', e che sarà molto diffuso anche all'estero. | ||
Attiva sino agli ultimi giorni della sua vita, Luce Fabbri muore a Montevideo il [[19 agosto]] [[2000]]. | Attiva sino agli ultimi giorni della sua vita, Luce Fabbri muore a Montevideo il [[19 agosto]] [[2000]]. |
Versione delle 01:12, 23 mar 2019
Luce Fabbri (Roma, 25 luglio 1908 - Montevideo, 19 agosto 2000), figlia del comunista anarchico Luigi Fabbri, é stata un'anarchica e una letterata italiana.
Biografia
Luce Fabbri nasce a Roma il 25 luglio 1908 da Luigi, noto anarchico italiano, e Bianca Sbricioli, docente universitaria. Luce passa l'infanzia a Bologna, condividendo sin da adolescente le lotte sociali e le idee antiautoritarie portate avanti dai genitori.
Persecuzioni fasciste ed esilio in Francia
Il suo primo articolo, Scienza, filosofia ed anarchismo, lo scrive a 17 anni in seguito ad una polemica con Errico Malatesta. Pubblicato su «Pensiero e Volontà », Luce lo firma con lo pseudonimo "Epicari".
Il fascismo, che oramai si é strutturato nel paese come un terribile e violento regime dittatoriale, costringe la famiglia (nota alle autorità per il suo antifascismo) a dividersi momentaneamente, così lei tra il 1926 e il 1928 è costretta all'esilio a Parigi. Laureatasi successivamente in lettere, a Bologna, nel 1928 raggiunge clandestinamente Parigi un'altra volta, grazie all'aiuto di Luigi Bertoni. Nella capitale francese vive per tre mesi con la famiglia e fa la conoscenza di molti esiliati anarchici: Camillo Berneri, Jacques Mesnil, Nestor Makhno, Jean Grave e Mollie Steimer.
In Uruguay: attivismo anarchico e letterario
In seguito la famiglia Fabbri si trasferisce ad Ambres (Belgio) e da là si imbarca verso l'Uruguay, giungendo a Montevideo, capitale del paese, il 18 maggio del 1929. In Uruguay i Fabbri frequentano l'ambiente del Circolo Napolitano, l'unica delle società italiane di Montevideo che non avesse o non stesse per aderire al fascismo; in seguito, Luigi Fabbri fonda la rivista di resistenza antifascista «Studi Sociali» avvalendosi della preziosa collaborazione di Luce, che dal 1935 (data di morte del padre) sino al 1946 dirigerà lei stessa.
- «La rivista non morì. Dopo una lunga malattia (una cortico-pleurite) e durante una lunghissima convalescenza - ebbi sei mesi di licenza nel mio lavoro d'insegnante - preparai il primo numero della nuova serie, non senza molti dubbi e molti scambi di lettere coi compagni. Non credo nell'al di là , e far uscire ancora la rivista era l'unica maniera di rimanere in contatto con lui, quella parte di lui che la morte non poteva toglierci: il suo pensiero» (Luigi Fabbri. Storia d'un uomo libero) [1].
Luce Fabbri si impegna attivamente nel movimento anarchico uruguayano, scrive articoli, libri (es. I Canti dell'attesa, 1932, da lei definito: «Libro di esilio e solitudine»), tiene conferenze e si impegna in svariati ambiti.
Svolge l'incarico di professoressa di Storia in molte scuole uruguayane (dal 1933 al 1970), nel 1936 si sposa con l'anarchico Ermacora Cressati, che contribuirà in maniera decisiva con consigli, idee e stimoli vari, allo sviluppo della produzione letteraria di Luce. Gli eventi rivoluzionari della Spagna le ispirano allora la stesura di Antologia de la Revolucion espanola (Montevideo, 1937), firmata con lo pseudonimo "Luz D'Alba", in cui cerca di ricostruire le vicende e soprattutto le aspirazioni libertarie degli anarchici spagnoli. È instancabilmente attiva contro il fascismo e le dittature sudamericane, collabora inoltre con diverse riviste anarchiche: «Solidaridad Obrera» di Montevideo, «La Protesta» di Buenos Aires, «A rivista anarchica» (italiana) ed altre minori.
Durante la guerra si occupa di «Rivoluzione libertaria» (un giornale spedito clandestinamente in Italia e di cui usciranno 5 numeri) ed è la responsabile versione italiana di «Socialismo y libertad», una rivista trilingue a cui collaborano anche socialisti, anarchici e repubblicani, tutti uniti contro il fascismo.
Terminata la guerra, all'inizio del 1946 Luce va in Brasile, a Rio de Janeiro, in visita agli anarchici italiani Nello Garavini e Emma Neri, esuli antifascisti. Nella selva brasiliana, Luce e Nello contraggono la malaria e rischiano seriamente di morire. Debilitata, Luce rientra a Montevideo, dove l'attendono il marito e la figlia, riuscendo a recuperare pienamente la salute. Poco dopo chiude anche la terza serie di «Studi Sociali», che durante la guerra aveva già cambiato formato ed aveva diminuito il numero di stampe.
Dal 1949, e sino al 1991, esclusa la parentesi di dittatura militare (1975-1985), le viene affidata la cattedra di Letteratura italiana alla facoltà di Umanistica e Scienze dell'Educazione, a dimostrazione della sua caratura letteraria e del rispetto che gode nel paese sudamericano.
Contro ogni autoritarismo
Numerosi sono i suoi saggi pubblicati su Dante, Macchiavelli e Leopardi, oltre a tutta la produzione letteraria contro il fascismo e il totalitarismo scritti da un punto di vista libertario, di cui El totalitarismo entre les dos guerras (Rosario, 1948) ne rappresenta un esempio lampante, anticipando le tematiche che poi saranno sviluppate da Hannah Arendt negli anni ‘60. In gran parte dei suoi scritti, anche quelli non politici, il tema della libertà è dell'anarchia non manca di essere evidenziato, così come si nota l'influenza paterna sul suo pensiero. Il suo grande ideale, essenza stessa della sua vita, è la lotta contro ogni autoritarismo (di destra o di sinistra) e contro chi nega la libertà dell'individuo in nome di ragioni astruse: patria, religione, partito, ideologia, ecc. È da questo fondamento che si sviluppa il pensiero libertario di Luce Fabbri, definita da Diego Abad de Santillán «una donna d'oro».
Essendo contraria ad ogni forma di autoritarismo, si oppone tenacemente alla rivoluzione castrista del 1959, denunciandone la deriva autoritaria e antilibertaria. Le differenti valutazioni della rivoluzione cubana provocano accese discussioni e polemiche all'interno della Federazione Anarchica Uruguayana (FAU), e Luce, trovandosi in minoranza su una questione per lei imprescindibile, lascia l'organizzazione con pochi altri compagni con cui fonda un proprio gruppo autonomo.
Quando anche l'Uruguay conosce il dramma della dittatura militare (1975-1985), Luce non subisce persecuzioni particolari, ma la sua attività politica viene necessariamente a mancare.
Ultimo periodo
A partire dal 1985, con l'inizio del processo di democratizzazione dell'Uruguay, riprende la pubblicazione di «Opicion libertaria», organo del Grupo de Estudio y Accion Libertaria, fondato insieme, tra gli altri, a Luis Alberto Gallego e Débora Céspedes. Partecipa a diversi convegni sull'anarchismo e la libertà , tra cui Outros 500. Pensamento Libertario internacional (San Paolo del Brasile, agosto 1992) e il congresso internazionale anarchico di Barcellona (1993), dove riceve numerose manifestazioni di affetto.
Nel 1996 pubblica una biografia del padre, Luigi Fabbri, storicizzando anche l'esperienza libertaria della fine XX secolo in Italia e in sud america. Il suo prestigio in Uruguay e tale che persino la tv nazionale le dedica un importante documentario, dal titolo Testigos, e che sarà molto diffuso anche all'estero.
Attiva sino agli ultimi giorni della sua vita, Luce Fabbri muore a Montevideo il 19 agosto 2000.
Bibliografia
Opere di Luce Fabbri
- Camisas negras, Ediciones Nervio, Buenos Aires 1935;
- (con lo pseudonimo Luz D. Alba), 19 de julio. Antologia de la revolucion espanola, Coleccion Esfuerzo, Montevideo 1937;
- (con Diego Abad de Santillan), Gli anarchici e la rivoluzione spagnola, Carlo Frigerio Editore, Lugano 1938;
- La liberta' nelle crisi rivoluzionarie, Edizioni Studi Sociali, Montevideo 1947;
- El totalitarismo entre las dos guerras, Ediciones Union Socialista Libertaria, Buenos Aires 1948;
- L'anticomunismo, l'antimperialismo e la pace, Edizioni di Studi Sociali, Montevideo 1949;
- La strada, Edizioni Studi Sociali, Montevideo 1952;
- Sotto la minaccia totalitaria, Edizioni RL, Napoli 1955;
- Problemi d'oggi, Edizioni RL, Napoli 1958;
- La libertad entre la historia y la utopia, Ediciones Union Socialista Libertaria, Rosario 1962;
- El anarquismo: mas alla' de la democracia, Editorial Reconstruir, Buenos Aires 1983;
- Luigi Fabbri. Storia d'un uomo libero, BFS, Pisa 1996;
- Una strada concreta verso l'utopia, Samizdat, Pescara 1998;
- La libertad entre la historia y la utopia. Tres ensayos y otros textos del siglo XX, Barcelona 1998. [2]
Opere su Luce Fabbri
- Margareth Rago, Tra la storia e la libertà . Luce Fabbri e l'anarchismo contemporaneo, Zero in condotta, 2008.
- Luce Fabbri, in Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, I, Pisa, BFS 2003
Voci correlate
Collegamenti esterni
Note
- ↑ Luce Fabbri, una grande lezione di pensiero e volontà
- ↑ Tutte queste opere hanno un carattere politico, per quelle più propriamente letterarie si veda la Bibliografia