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{{vedi|Anarco-individualismo}} | {{vedi|Anarco-individualismo}} | ||
[[File:Stirner.jpg|thumb|200px|[[Max Stirner]]]] | [[File:Stirner.jpg|thumb|200px|[[Max Stirner]]]] | ||
Gli anarco-individualisti rifiutano tutto ciò che è esterno all'individuo e vedono l'''' | Gli [[anarco-individualisti]] rifiutano tutto ciò che è esterno all'individuo e vedono l''''Unico''' non come un concetto generale e astratto, ma come l'unica realtà effettiva, esistente e differente da tutte le altre. <ref>Si legga [http://www.ristretti.it/areestudio/cultura/libri/unico.pdf ''L'Unico e la sua proprietà''] di [[Max Stirner]]</ref> L'[[anarco-individualista]] privilegia il particolare rispetto al generale e all'astratto, la libera associazione, il [[boicottaggio]], la [[disobbedienza civile]] e anche [[anarchismo insurrezionale|l'insurrezione]] come mezzo per rivendicare il proprio '''io''' e per opporsi alle ingerenze dello [[Stato]]. <ref>'''Approfondimenti''': [[anarco-individualismo]]</ref> | ||
== Individualismo filosofico == | == Individualismo filosofico == | ||
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=== Individualismo aristocratico === | === Individualismo aristocratico === | ||
{{approff|Anarchismo e Friedrich Nietzsche}} | {{approff|Anarchismo e Friedrich Nietzsche}} | ||
L'individualismo aristocratico (''' | L''''individualismo aristocratico''' (o '''elitario''') si caratterizza per la volontà d'elevare il proprio '''io''' al di sopra della massa, che dovrebbe condurre allo sviluppo di un uomo superiore ('''superuomo-oltreuomo'''). | ||
Gli aristocratici sono pessimisti e non credono che la [[rivoluzione]] possa cambiare la [[società]]. Si differenziano dagli [[individualisti anarchici]] poiché ritengono l'[[anarchia]] un'[[utopia]] politica e sociale, inoltre, la libera associazione | Gli aristocratici sono pessimisti e non credono che la [[rivoluzione]] possa cambiare la [[società]]. Si differenziano dagli [[individualisti anarchici]] poiché ritengono l'[[anarchia]] un'[[utopia]] politica e sociale, inoltre, considerano la libera associazione gregaria e quindi contenente il germe della coercizione. Presenta tuttavia tratti comuni con l'individualismo aristocratico il pensiero di alcune personalità [[anarchiche]], tra cui [[Renzo Novatore]], [[Bruno Filippi]] e [[Gian Pietro Lucini]]. | ||
[[Friedrich Nietzsche]], [[ | [[Friedrich Nietzsche]], [[Georges Palante]] <ref>[[Georges Palante|Georges Toussaint Léon Palante]] (Blangy-les-Arras, [[20 novembre]] [[1862]] – Hillion, [[5 agosto]] [[1925]]) è stato un sociologo, filosofo e insegnante francese. Palante arrivò alle conclusioni di [[Max Stirner]] partendo dalla lettura di [[Nietzsche]], influenzato anche dalla teoria freudiana della psicoanalisi. Palante denominò «'''sensibilità individualista'''» la propria personale reazione alle costrizioni sociali, alle quali, affermava, l'[[individuo]] non deve sottomettersi: «Il tratto dominante della sensibilità individualista è infatti questo: il sentimento della "differenza" umana, dell'unicità delle persone. Chi è individualista ama questa "differenza" non solamente in se stesso, ma anche negli altri. È portato a riconoscerla, a tenerne conto ed a compiacervisi. Ciò suppone un'intelligenza fine e delicata». Il suo pensiero non afferisce precisamente all'individualismo [[libertario]] classico, in quanto [[Georges Palante|Palante]] non distingue esplicitamente tra [[società]] e [[Stato]]: «La società è tanto tirannica come lo [[Stato]], se non di più. Questo perché tra la coercizione [[statale]] e la coercizione sociale non vi è che una differenza di grado». Nelle sue opere si oppone ai dogmi dei [[marxisti]], che, ritiene, condurrebbero ad una sorta di «[[capitalismo]] di [[Stato]]», proponendo come alternativa l'«'''Artista'''», o «'''Artista dell'eccellenza'''», che dovrebbe organizzarsi in micro [[società]] elettive; una figura somigliante all'Unico [[stirneriano]] e opposta tanto all'«Uomo di buona volontà» di Kant quanto al principio [[rousseauiano]] della «Volontà generale».</ref> <ref>Scrive [[Georges Palante]] in una lettera indirizzata all'amico Camille Pitollet il [[31 dicembre]] [[1912]]: «L'[[anarchismo]] implica un affinismo sociale (affinisme social) che è ben lontano dal mio pensiero. Io sono individualista, vale a dire: pessimista sociale; ribelle; partigiano del massimo di isolamento (morale) dell'individuo; amico appassionato di un'attitudine di diffidenza e di disprezzo all'indirizzo di tutto ciò che è sociale - istituzioni, costumi, idee, etc. - vale a dire che io non ammetto nessuno dei credo collettivi, compreso l'[[anarchismo]] [...]».</ref> <ref>''[https://www.rivistascomposizioni.eu/georges-palante-lindividualismo-e-la-mentalita-del-ribelle/e Georges Palante, l'individualismo e la mentalità del ribelle]''</ref> e [[Michel Onfray]] <ref>Nel [[1989]] il filosofo francese [[Michel Onfray]] ha pubblicato un saggio dal titolo ''Physiologie de Georges Palante, un nietzschéen de gauche'' (''Fisiologia di Georges Palante, un nietzcheiano di sinistra''), grazie al quale è stata recuperata la sua memoria e sono state ristampate le sue opere.</ref> sono esponenti di questa corrente [[individualista]]. | ||
==Note== | ==Note== |