Semana Trágica (Spagna): differenze tra le versioni

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Il [[9 luglio]] [[1909]], i lavoratori spagnoli occupati nella costruzione della ferrovia che avrebbe unito Melilla (città autonoma spagnola situata sulla costa orientale del Marocco) alle miniere di Beni-Buifur, dipendenti di un'azienda controllata da Romanones e il marchese de Comillas, furono attaccati dai Berberi. Questo piccolo fatto, che di fatto costituì l'inizio della guerra del Rif <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Rif Guerra del Rif]</ref>, fu strumentalizzato dal governo di Maura per avviare un nuovo [[colonialismo|progetto colonialista]].
Il [[9 luglio]] [[1909]], i lavoratori spagnoli occupati nella costruzione della ferrovia che avrebbe unito Melilla (città autonoma spagnola situata sulla costa orientale del Marocco) alle miniere di Beni-Buifur, dipendenti di un'azienda controllata da Romanones e il marchese de Comillas, furono attaccati dai Berberi. Questo piccolo fatto, che di fatto costituì l'inizio della guerra del Rif <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Rif Guerra del Rif]</ref>, fu strumentalizzato dal governo di Maura per avviare un nuovo [[colonialismo|progetto colonialista]].


Il capo del governo ordinò la mobilitazione dei riservisti provocando il notevole disappunto dei lavoratori, visto che la maggior parte dei richiamati apparteneva alle classi più povere e ciò significava abbandonare il proprio lavoro, ovvero la loro unica forma di sostentamento.  C'è da dire che era possibile ottenere l'esenzione dalla partenza in guerra se si pagavano 6000 reali (1500 pesetas), una cifra non alla portata della maggior parte dei lavoratori delle classi meno abbiente (il salario quotidiano di un lavoratore si aggirava intorno a 10 reali, 2,5 pesetas).
Il capo del governo ordinò la mobilitazione dei riservisti provocando il notevole disappunto dei lavoratori, visto che la maggior parte dei richiamati apparteneva alle classi più povere e ciò significava abbandonare il proprio lavoro, ovvero la loro unica forma di sostentamento.  C'è da dire che era possibile ottenere l'esenzione dalla partenza in guerra se si pagavano 6000 reali (1.500 pesetas), una cifra non alla portata della maggior parte dei lavoratori delle classi meno abbiente (il salario quotidiano di un lavoratore si aggirava intorno a 10 reali, 2,5 pesetas).


Domenica [[18 luglio]], giorno previsto per la partenza dal porto di Barcellona del primo scaglione di militari, la presenza di nazionalisti aristocratici che offriva ai soldati in partenza medaglie e sigarette, fu accolta come una provocazione e generò gravi tumulti, peggiorati dalle notizie che giungevano dalle zone di conflitto che informavano di notevoli perdite.
Domenica [[18 luglio]], giorno previsto per la partenza dal porto di Barcellona del primo scaglione di militari, la presenza di nazionalisti aristocratici che offriva ai soldati in partenza medaglie e sigarette, fu accolta come una provocazione e generò gravi tumulti, peggiorati dalle notizie che giungevano dalle zone di conflitto che informavano di notevoli perdite.
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I cinque condannati a morte erano Josep Miquel Baró, un repubblicano nazionalista condannato a morte il [[17 agosto]] [[1909]] nel Castello di Montjuic come gli altri quattro: Malet Antonio Pujol, un repubblicano seguace di Lerroux, giustiziato il [[13 settembre]]; Clemente Garcia, un giovane con disturbi mentali che aveva ballato con il cadavere di una suora per le strade di Barcellona, giustiziato il [[4 ottobre]]; [[Eugenio del Hoyo]], un ex poliziotto e guardia di sicurezza; ed infine il più noto di tutti, [[Francisco Ferrer y Guardia]], anarchico, pedagogista e cofondatore della [[Escuela Moderna]]. Giustiziato il [[13 ottobre]] nonostante una vasta campagna internazionale in sua difesa, era stato considerato il mandante della rivolta. <ref>Pich Mitjana, Josep (2011). «Un lugar de memorias: la revolución de julio de 1909, o Semana Trágica, Sangrienta, Roja, Negra o Gloriosa». En Eloy Martín Corrales. '''Semana Trágica. Entre las barricadas de Barcelona y el Barranco del Lobo'''. Barcelona: Edicions Bellaterra. pp. 215-216.</ref>
I cinque condannati a morte erano Josep Miquel Baró, un repubblicano nazionalista condannato a morte il [[17 agosto]] [[1909]] nel Castello di Montjuic come gli altri quattro: Malet Antonio Pujol, un repubblicano seguace di Lerroux, giustiziato il [[13 settembre]]; Clemente Garcia, un giovane con disturbi mentali che aveva ballato con il cadavere di una suora per le strade di Barcellona, giustiziato il [[4 ottobre]]; [[Eugenio del Hoyo]], un ex poliziotto e guardia di sicurezza; ed infine il più noto di tutti, [[Francisco Ferrer y Guardia]], anarchico, pedagogista e cofondatore della [[Escuela Moderna]]. Giustiziato il [[13 ottobre]] nonostante una vasta campagna internazionale in sua difesa, era stato considerato il mandante della rivolta. <ref>Pich Mitjana, Josep (2011). «Un lugar de memorias: la revolución de julio de 1909, o Semana Trágica, Sangrienta, Roja, Negra o Gloriosa». En Eloy Martín Corrales. '''Semana Trágica. Entre las barricadas de Barcelona y el Barranco del Lobo'''. Barcelona: Edicions Bellaterra. pp. 215-216.</ref>


Re Alfonso XIII, allarmato da queste reazioni, tanto all'interno quanto all'esterno della [[Spagna]], cacciò Maura e lo sostituì col liberale Segismundo Moret.
Re Alfonso XIII, allarmato da queste reazioni, tanto all'interno quanto all'esterno della [[Spagna]], cacciò Maura e lo sostituì col [[liberale]] Segismundo Moret.


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