Antipsichiatria: differenze tra le versioni

 
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Il tentativo, spesso riuscito, dell'idea sottostante alla psichiatria, era quello di stabilire che alcune persone, a causa di una malattia dell'anima, fossero incapaci di decidere ciò che volevano, e quindi l'[[autorità]] costituita dovesse decidere per loro. Ciò che in campo strettamente medico restava una decisione dell'ammalato (il curarsi o meno) nel caso di malattia psichiatrica consentiva cure coatte.
Il tentativo, spesso riuscito, dell'idea sottostante alla psichiatria, era quello di stabilire che alcune persone, a causa di una malattia dell'anima, fossero incapaci di decidere ciò che volevano, e quindi l'[[autorità]] costituita dovesse decidere per loro. Ciò che in campo strettamente medico restava una decisione dell'ammalato (il curarsi o meno) nel caso di malattia psichiatrica consentiva cure coatte.


== Storia della "follia" e della psichiatria <ref>Fonte principale: Luciano Ascenzi, ''[https://docplayer.it/60840692-A-n-t-i-p-s-i-c-h-ia-t-r-i-a.html Opuscolo informativo sull'antipsichiatria]'' (2001).</ref>==
== Storia della "follia" e della psichiatria <ref>Fonte principale: Luciano Ascenzi, ''[https://docplayer.it/60840692-A-n-t-i-p-s-i-c-h-ia-t-r-i-a.html Opuscolo informativo sull'antipsichiatria]'' (2001).</ref> ==
La storia della follia inizia nel momento in cui essa, all'interno di un contesto sociale viene riconosciuta e separata: fondamentalmente dunque coincide con la storia dell'internamento dei folli. L'accurata analisi che [[Michel Foucault]] ha fatto del problema, lascia vedere come, nel rapporto "ragione - non-ragione", si delinea nel periodo che va dal XVI al XIX secolo, la follia si distacca dalla stessa "non-ragione" divenendo sempre di più il contenitore dell'emarginazione sociale.  
La storia della follia inizia nel momento in cui essa, all'interno di un contesto sociale viene riconosciuta e separata: fondamentalmente dunque coincide con la storia dell'internamento dei folli. L'accurata analisi che [[Michel Foucault]] ha fatto del problema, lascia vedere come, nel rapporto "ragione - non-ragione", si delinea nel periodo che va dal XVI al XIX secolo, la follia si distacca dalla stessa "non-ragione" divenendo sempre di più il contenitore dell'emarginazione sociale.  


Ancora nell'età medievale, la follia aveva un aspetto di sacralità, in quanto era espressione di un rischio dell'uomo: '''segnalava un limite con cui la ragione doveva confrontarsi'''. Questo concetto durerà fino a tutto il XVI secolo. L'uomo risulta libero proprio perché riconosce questo rischio che deve affrontare. Sono le idee di Erasmo da Rotterdam, la pittura di Bosch, le imprese di Don Chisciotte, attraverso le quali la follia esce in "piena luce", tanto che Charron può scrivere: «Essa [la follia] è un momento duro ma necessario nel lavorio della ragione; attraverso di essa, e persino nelle sue vittorie apparenti, la ragione si manifesta e trionfa» <ref name="ST">Charron De la Sagesse, cit. in [[Michel Foucault]], "Storia della follia nell'età classica", trad. it., Milano, Rizzoli 1976.</ref>  
Ancora nell'età medievale, la follia aveva un aspetto di sacralità, in quanto era espressione di un rischio dell'uomo: '''segnalava un limite con cui la ragione doveva confrontarsi'''. Questo concetto durerà fino a tutto il XVI secolo. L'uomo risulta libero proprio perché riconosce questo rischio che deve affrontare. Sono le idee di Erasmo da Rotterdam, la pittura di Bosch, le imprese di Don Chisciotte, attraverso le quali la follia esce in "piena luce", tanto che Charron può scrivere: «Essa [la follia] è un momento duro ma necessario nel lavorio della ragione; attraverso di essa, e persino nelle sue vittorie apparenti, la ragione si manifesta e trionfa». <ref name="ST">Charron De la Sagesse, cit. in [[Michel Foucault]], "Storia della follia nell'età classica", trad. it., Milano, Rizzoli 1976.</ref>  
[[File:Foucault4.jpg|200px|thumb|[[Michel Foucault]] studiò e analizzò la storia della follia.]]
[[File:Foucault4.jpg|200px|thumb|[[Michel Foucault]] studiò e analizzò la storia della follia.]]
Nel XVII secolo, col trionfo della Riforma, si accentua ancor più l'opposizione tra bene e male, tra sano e malato. L'opera della Chiesa si concretizza nella costruzione di grandi case di internamento, destinate ad accogliere promiscuamente tutta la devianza sociale. Nel [[1656]] sorge a Parigi l'Hôpital Général, mentre in tutta Europa si costruiscono ricoveri ove vengono stipati «nemici del buon ordine, fannulloni, bugiardi, ubriaconi, impudichi». <ref name="ST"></ref> Nascono le case di lavoro di Amburgo e di Bristol, che non sono soltanto ospizi, ma devono rispondere a un modello di ordine mantenuto attraverso un sistema di premi e castighi secondo un criterio "psicopedagogico". Tanto che sul portale di una casa di internamento a Magonza si poteva leggere: «Se si è riusciti a sottomettere al giogo taluni animali feroci, non si deve disperare di correggere l'uomo che si è fuorviato» <ref>J. Howard, "État de Prison. Hôpitaux et Maisons de force, in Michel Foucault, "Storia della follia nell'età classica", trad. it., Milano, Rizzoli 1976.</ref>. Ma soltanto nel XVIII secolo la follia tocca il punto estremo della sua segregazione. Diventa qualcosa da guardare, uno "spettacolo" cui poteva assistere a pagamento chiunque lo volesse. Ora essa è davvero isolata, internata, osservata e diventa un settore di indagine specifico con un proprio linguaggio. '''L'isolamento della follia rende possibile la sua medicalizzazione: iniziano in questo secolo le ricerche anatomiche sul cervello, nascono scuole di freniatria, si ipotizza la possibilità di cure'''.  
Nel XVII secolo, col trionfo della Riforma, si accentua ancor più l'opposizione tra bene e male, tra sano e malato. L'opera della Chiesa si concretizza nella costruzione di grandi case di internamento, destinate ad accogliere promiscuamente tutta la devianza sociale. Nel [[1656]] sorge a Parigi l'Hôpital Général, mentre in tutta Europa si costruiscono ricoveri ove vengono stipati «nemici del buon ordine, fannulloni, bugiardi, ubriaconi, impudichi». <ref name="ST"></ref> Nascono le case di lavoro di Amburgo e di Bristol, che non sono soltanto ospizi, ma devono rispondere a un modello di ordine mantenuto attraverso un sistema di premi e castighi secondo un criterio "psicopedagogico". Tanto che sul portale di una casa di internamento a Magonza si poteva leggere: «Se si è riusciti a sottomettere al giogo taluni animali feroci, non si deve disperare di correggere l'uomo che si è fuorviato». <ref>J. Howard, "État de Prison. Hôpitaux et Maisons de force, in Michel Foucault, "Storia della follia nell'età classica", trad. it., Milano, Rizzoli 1976.</ref> Ma soltanto nel XVIII secolo la follia tocca il punto estremo della sua segregazione. Diventa qualcosa da guardare, uno "spettacolo" cui poteva assistere a pagamento chiunque lo volesse. Ora essa è davvero isolata, internata, osservata e diventa un settore di indagine specifico con un proprio linguaggio. '''L'isolamento della follia rende possibile la sua medicalizzazione: iniziano in questo secolo le ricerche anatomiche sul cervello, nascono scuole di freniatria, si ipotizza la possibilità di cure'''.  


Tra il [[1780]] e il [[1793]] partono i provvedimenti per una grande riforma che sancisce la nascita dei manicomi: l'istituzione di case riservate agli insensati che resteranno pressoché invariati fino all'epoca moderna. Le riforme di Tuke a York, di Pinel a Parigi, danno inizio a una "scienza della follia" che però, già verso la metà dell'800, comincia a mostrare le sue lacune e lascia spazio a dubbi sulle possibilità terapeutiche dei manicomi.  
Tra il [[1780]] e il [[1793]] partono i provvedimenti per una grande riforma che sancisce la nascita dei manicomi: l'istituzione di case riservate agli insensati che resteranno pressoché invariati fino all'epoca moderna. Le riforme di Tuke a York, di Pinel a Parigi, danno inizio a una "scienza della follia" che però, già verso la metà dell'800, comincia a mostrare le sue lacune e lascia spazio a dubbi sulle possibilità terapeutiche dei manicomi.  
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Seppur il termine antipsichiatria racchiuda diverse correnti di pensiero critiche della psichiatria organicistica, generalmente tutte queste non negano l'esistenza della follia, bensì ritengono che essa sia semplicemente uno dei tanti modi attraverso cui gli individui si rapportano con il mondo. La follia sarebbe di conseguenza un modo di essere nel mondo; tra l'altro essa non è una prerogativa esclusiva di alcuni individui ma potenzialmente di tutti, visto che ogni essere umano potrebbe cadere in tale stato d'animo.
Seppur il termine antipsichiatria racchiuda diverse correnti di pensiero critiche della psichiatria organicistica, generalmente tutte queste non negano l'esistenza della follia, bensì ritengono che essa sia semplicemente uno dei tanti modi attraverso cui gli individui si rapportano con il mondo. La follia sarebbe di conseguenza un modo di essere nel mondo; tra l'altro essa non è una prerogativa esclusiva di alcuni individui ma potenzialmente di tutti, visto che ogni essere umano potrebbe cadere in tale stato d'animo.


Ecco quindi perché la psichiatria classica SPIEGA la malattia, mentre invece l'antipsichiatria intende COMPRENDERLA:  
Ecco quindi perché '''la psichiatria classica spiega la malattia, mentre l'antipsichiatria intende comprenderla''':  
* Secondo l'impostazione scientifica, gli psichiatri valutano i sintomi della malattia come "dati oggettivi", "fatti" cioè osservati empiricamente, attraverso cui classificano oggettivamente la malattia ed in seguito stabiliscono un eventuale prognosi.
* Secondo l'impostazione scientifica, gli psichiatri valutano i sintomi della malattia come "dati oggettivi", "fatti" cioè osservati empiricamente, attraverso cui classificano oggettivamente la malattia ed in seguito stabiliscono un eventuale prognosi.
* Secondo l'impostazione [[Fenomenologia|fenomenologica]] (antipsichiatria), lo psichiatra non può non partire che dalla soggettività del paziente, osservando i sintomi ma comprendendo che essi possono essere solamente visti dall'esterno, visto che la psiche umana è molto più complessa e soggettiva. In definitiva l'antipsichiatria si rifiuta di “oggettivizzare” il malato in una diagnosi.
* Secondo l'impostazione [[Fenomenologia|fenomenologica]] (antipsichiatria), lo psichiatra non può non partire che dalla soggettività del paziente, osservando i sintomi ma comprendendo che essi possono essere solamente visti dall'esterno, visto che la psiche umana è molto più complessa e soggettiva. In definitiva l'antipsichiatria si rifiuta di “oggettivizzare” il malato in una diagnosi.
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*G. Bucalo, ''Sentire le voci, guida all'ascolto'', Sicilia Punto L.
*G. Bucalo, ''Sentire le voci, guida all'ascolto'', Sicilia Punto L.
*G. Bucalo, ''La malattia mentale non esiste'', Nautilus.
*G. Bucalo, ''La malattia mentale non esiste'', Nautilus.
*[[Franco Basaglia]] (a cura di), ''Che cos'è la psichiatria?'', Parma, Amministrazione provinciale di Parma, 1967
*Franco Basaglia (a cura di), ''Che cos'è la psichiatria?'', Parma, Amministrazione provinciale di Parma, 1967
*Franco Basaglia, ''Scritti I, 1953-1968. Dalla psichiatria fenomenologica all'esperienza di Gorizia'', Torino, Einaudi, 1981.
*Franco Basaglia, ''Scritti I, 1953-1968. Dalla psichiatria fenomenologica all'esperienza di Gorizia'', Torino, Einaudi, 1981.
*Franco Basaglia, ''Scritti II, 1968-1980. Dall'apertura del manicomio alla nuova legge sull'assistenza psichiatrica'', Collana: Paperbacks, *Torino, Einaudi, 1982.  
*Franco Basaglia, ''Scritti II, 1968-1980. Dall'apertura del manicomio alla nuova legge sull'assistenza psichiatrica'', Collana: Paperbacks, *Torino, Einaudi, 1982.  
*Oreste Pivetta, ''Franco Basaglia, il dottore dei matti. La biografia'', Dalai Editore, 2012  
*Oreste Pivetta, ''Franco Basaglia, il dottore dei matti. La biografia'', Dalai Editore, 2012  
*[[Michel Foucault]], ''[[Storia della follia nell'età classica]]'' (1961).
*[[Michel Foucault]], ''Storia della follia nell'età classica]]'' (1961).
*[[Michel Foucault]], ''[[Malattia mentale e psicologia]]'' (1962).
*[[Michel Foucault]], ''Malattia mentale e psicologia'' (1962).
*[[Michel Foucault]], ''[[Nascita della clinica]]'' (1963).
*[[Michel Foucault]], ''Nascita della clinica'' (1963).
*[[Michel Foucault]], ''[[Sorvegliare e punire]]'' (1975).
*[[Michel Foucault]], ''Sorvegliare e punire'' (1975).


=== Filmografia ===
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