Insurrezione anarchica dell'Alto Llobregat (Spagna, 1932)
L'insurrezione dell'Alto Llobregat [1] del gennaio 1932 in Catalogna, è stata la prima delle tre insurrezioni condotte dalla CNT durante la Seconda Repubblica (la seconda fu quella del gennaio 1933, durante il quale si verificò la rivolta di Casas Viejas drammaticamente repressa nel sangue; la terza fu quella dicembre 1933).
I fatti precedenti
La rivolta dell'Alto Llobregat fu preceduta dalle insurrezioni di Castilblanco e Arnedo.
- Il 31 dicembre 1931 a Castilblanco (comunità autonoma dell'Estremadura) si registrarono gravi scontri tra i contadini e la Guardia Civil che terminarono con il linciaggio di quattro militari. Fu l'inizio della settimana tragica nel primo biennio della Seconda repubblica.
- Il 5 gennaio 1932, nella cittadina di Arnedo (La Rioja), ben undici lavoratori di una fabbrica di scarpe in sciopero furono assassinati dagli spari della Guardia Civile, mentre altri trenta risultarono feriti. Un mese prima era stata approvata la Costituzione del 1931 che, almeno teoricamente, concedeva nuovi diritti. Inoltre Niceto Alcalà Zamora era stato nominato presidente della Seconda Repubblica. Il 15 dicembre Manuel Azaña aveva formato il suo secondo governo di coalizione repubblicano-socialista. I fatti di Arnedo chiusero la settimana tragica nel biennio riformista della Seconda Repubblica Spagnola iniziati i fatti di Castilblanco.
La rivolta
Il 19 gennaio 1932 i minatori della colonia di San Cornelio, in Fígols (Catalogna), scesero in sciopero impossessandosi di molte armi e pattugliando le strade. Alcuni lavoratori più esaltati proclamarono il "comunismo libertario".
Il motivo della protesta furono le difficili condizioni di lavoro nelle miniere che li imponeva lunghi orari lavorativi in condizioni di insicurezza generale, e le aspettative ingeneratesi dalla Costituzione del 1931 che riconosceva il diritto di associazione e di riunione. Il giorno dopo il conflitto si era diffuso ad altre località dell'Alto Llobregat come Berga, Sallent, Cardona, Balsareny e Suria, dove la protesta portò alla chiusura della miniera e di molte altre attività commerciali.
A Manresa picchetti dei lavoratori bloccarono l'accesso a fabbriche e officine. Le linee telefoniche furono tagliate. In molti luoghi le bandiere repubblicane furono sostituite dalle bandiere rosse e nere della CNT. Quel giorno stesso, un rappresentante del Comitato Regionale CNT proclamò a Fígols, davanti al Comitato rivoluzionario creato dai minatori, che «il comunismo libertario era arrivato». La notizia si diffuse in tutto la zona. [2]
Il giorno successivo, 21 gennaio, Manuel Azaña dichiarò davanti al Parlamento di non essere spaventato dagli scioperi in quanto esisteva un diritto riconosciuto dalla legge, tuttavia nessuno poteva mantenere «un atteggiamento di ribellione contro la Repubblica» e per questo la forma militare aveva il diritto di intervenire contro gli eccessi della protesta. Così, il 22 gennaio le prime unità militari raggiunsero Manresa e il 23 tutta la zona era occupata, tranne Fígols, dove entreranno il giorno seguente. I minatori avevano fatto saltare in aria la polveriera ed erano fuggiti sulle montagne. In breve però l'ordine fu ristabilito. [3]
Il 23, quando la sola Fígols era nelle mani degli insorti, il Comitato Nazionale della CNT decise di «dare l'ordine di sciopero in tutta la Spagna, accettando di tutte le sue conseguenze.». Tuttavia, solo in alcuni villaggi isolati di Valencia e Aragon la direttiva fu messa in atto. Ad Alcorisa (Teruel), insorti posizionarono due bombe nella caserma della Guardia Civil, e a Castel de Cabra i ribelli occuparono il municipio distruggendo l'anagrafe tributaria e tutti i documenti contenuti nell'archivio della segreteria.
Repressione e fine della rivolta
Il generale Batet fu inviato a Barcellona alla guida di un nutrito gruppo di fanteria per reprimere l'insurrezione a partire dalla città di Saragozza. L'ordine fu riportato definitivamente il 27 gennaio, ponendo fine a quella che fu la prima insurrezione anarchica contro la Repubblica. [4]
Gli arresti furono numerosissimi e tutte le sedi della CNT delle province insorte furono chiuse. Lo strumento repressivo principale fu l'attuazione da parte del governo della cosiddetta Ley de Defensa de la República (Legge di Difesa della Repubblica) [5] che permetteva la deportazione di tutti coloro che agivano contro la repubblica. Il 22 gennaio, quando le truppe occupavano Manresa e Barcellona, molti anarchici furono arrestati, tra cui i fratelli Francisco e Domingo Ascaso, Buenaventura Durruti e Tomás Cano Ruiz. Tutti furono trasportati e trattenuti nel piroscafo "Buenos Aires", ancorata al porto. Quattro giorni più tardi si contavano più di duecento prigionieri sulla nave. Il 28 un centinaio di loro iniziò uno sciopero della fame in segno di protesta accompagnato da un documento che denunciava l'ingiustizia che stavano subendo. Alcuni ottennero la libertà, ma il 10 febbraio la "Buenos Aires" partì dal porto di Barcellona con 104 detenuti a bordo. Dopo aver raccolto altri detenuti a Cadice, la nave passò attraverso le Canarie, Fernando Poo [6] e, infine, il viaggio si concluse nel Sahara Occidentale, a Villa Cisneros, il 3 aprile. Durante il viaggio uno dei prigionieri morì a causa di una malattia pregressa; altri ammalati furono rilasciati. Le deportazioni proseguirono nelle settimane e mesi successivi. L'ultimo viaggio dalla penisola iberica si avrà nel mese di settembre.
Quest'operazione repressiva contro la CNT e gli anarchici, incrementò la radicalizzazione del conflitto tra il governo repubblicano-socialista e il movimento anarchico. [7] In seguito ci saranno altre rivolte contro la repubblica (gennaio e dicembre 1933), che sfoceranno nella rivluzione del luglio 1936 come reazione al golpe del fascista Francisco Franco.
Note
- ↑ Il Llobregat è uno dei più importanti fiumi catalanoi. Nasce a Castellar de n'Hug, nella comarca del Berguedà, e sfocia dopo un corso di 170 km nel Mar Mediterraneo non lontano da Barcellona, presso El Prat de Llobregat. Tutto il suo bacino imbrifero è situato in Catalogna. (Wikipedia)
- ↑ Casanova, Julián (2007). República y Guerra Civil. Vol. 8 de la Historia de España, scritta da Josep Fontana e Ramón Villares. Barcelona: Crítica/Marcial Pons. pp. 65-66
- ↑ Casanova, Julián (2007). República y Guerra Civil. Vol. 8 de la Historia de España, scritta da Josep Fontana e Ramón Villares. Barcelona: Crítica/Marcial Pons. pp. 66
- ↑ Casanova, Julián (2007). República y Guerra Civil. Vol. 8 de la Historia de España, scritta da Josep Fontana e Ramón Villares. Barcelona: Crítica/Marcial Pons. pp. 65-67
- ↑ La Legge di Difesa della Repubblica è stata una legge approvata il 21 ottobre del 1931 dall'Assemblea Costituente della Seconda Repubblica spagnola con l'obiettivo di fornire al governo provvisorio uno strumento di eccezione, al margine della giustizia, per agire contro coloro che commettevano «atti di aggressione contro la Repubblica». Fu abrogata il 29 agosto 1933.
- ↑ Isola della Guinea equatoriale
- ↑ Casanova, Julián (2007). República y Guerra Civil. Vol. 8 de la Historia de España, scritto da Josep Fontana e Ramón Villares. Barcelona: Crítica/Marcial Pons. pp. 67-68