Tierra y Libertad (periodico)

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Testata del primo numero della terza serie di Tierra y Libertad (14 dicembre 1904).

Tierra y Libertad [1] è un periodico (mensile) spagnolo di matrice anarchica pubblicato dalla Federazione Anarchica Iberica a partire dagli anni '20 del XX secolo.

Storia

Testata del sito web di Tierra y Libertad

Nel 1888 venne pubblicato a Gracia un quindicinale dal titolo Tierra Y Libertad (diretto da Sebastián Suñé). Il nome fu scelto sulla base delle aspirazioni del movimento populista russo e di molti altri diseredati del mondo. Dopo un anno (23 numeri usciti) il foglio sospese le pubblicazioni e le riprese solo dieci anni dopo, il 20 maggio 1899, a Madrid, prima come supplemento de «La Revista Blanca» e due anni dopo in modo indipendente. Nel suo primo decennio il giornale (settimanale, pubblicato temporaneamente come quotidiano nel 1903) fu diretto da Federico Urales e González Solá y Saavedra. Tra i collaboratori: Rafael Urbano, Pahissa, Rodríguez Romero, Urales, Elisee Reclus, Carlos Malato. Tierra y Libertad fu trasferito a Barcellona nel 1906, dove sapparve abbastanza ininterrottamente fino al 1919, quando fu chiuso. Ricomparve nel 1923, ma fu nuovamente soppresso dal dittatore Primo de Rivera. In questi anni il giornale fu diretto da Herreros, Cardenal, Basón e Soledad Gustavo. Tra i collaboratori: Víctor García, Emilio Boal, Eduardo Gilimón, Federico Urales, Fernando Tarrida del Mármol, Anselmo Lorenzo, Fermín Salvochea. Aveva una Biblioteca Tierra y Libertad, che pubblicava opere di Émile Pouget, Fernand Pelloutier, Juan Lazarte, Ricardo Mella ecc.

Nel 1930 il giornale ricomparve come settimanale, pubblicato dalla Federazione Anarchica Iberica di Valencia. Fu più volte sospeso e ripubblicato a causa della persecuzione del governo. Nell'aprile 1931 era sottotitolato «Órgano de la revolución social de España» («Organo della rivoluzione sociale di Spagna»). Conteneva vari articoli di opinione, attualità, nonché informazioni su eventi e pubblicazioni su temi libertari.

La rivista, come tutte le testate indipendenti, era autogestita dalla FAI, rifiutando di ricevere sussidi dallo Stato o dalle istituzioni. Negli anni '30 era uno dei giornali più letti e diffusi in Spagna. La sua tiratura raggiunse le 30.000 copie, la più grande per un organo di stampa politica.

Vi scrissero i principali pensatori anarchici del XX secolo, tra cui: Federica Montseny, Federico Urales, Petr Kropotkin, Rudolf Rocker, Francisco Ascaso, Luigi Fabbri, Juan García Oliver, Max Nettlau, Melchor Rodríguez e Ramón Acín. Alcuni dei suoi direttori furono Alaiz, Juanel, Jacobo Maguid e Diego Abad de Santillán; tra i suoi amministratori vi furono Josep Peirats e Juanel ed Ecorza.

Tierra y Libertad fu molto apprezzato durante la rivoluzione spagnola (periodo in cui uscì come quotidiani). Dopo la vittoria dei franchisti continuò le pubblicazioni in clandestinità a Nadrid e Barcellona sotto la guida di Ramón Rufat. Parallelamente, in Messico, un gruppo di esiliati spagnoli pubblicarono un periodico mensile con testata identica a quella spagnola. In Spagna, nel 1977, con la riorganizzazione libertaria, avvenuta dopo la morte di Francisco Franco, i gruppi della FAI decisero nuovamente di pubblicare mensilmente Tierra y Libertad.

Tra il 1944 e il 1988 fu pubblicato da esuli anarchici spagnoli in Messico. Totalizzò più di 400 numeri. Lo fondarono Hermilo Alonso, Marcos Alcón, Marcos Rojas e Benjamín Cano Ruiz. Lo diressero Floreal Ocaña, Cano Ruiz, Severino Campos, Eliseo Rojas ecc. Vi collaborarono Lazarte, Papiol, Manuel Villar, José Alberola ecc.

Note

  1. «Tierra y Libertad!», in italiano «Terra e Libertà!», è stato un celebre motto diffuso durante la rivoluzione messicana, grazie soprattutto a Emiliano Zapata.

Voci correlate

Collegamenti esterni