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== '''''«Vivere l'anarchia»''''' di Émile Armand ==
== '''''«Vivere l'anarchia»''''' di Émile Armand ==
[[File:Vivere a.jpg|miniatura|200px|left|Copertina di ''Vivere l'anarchia'' di [[Émile Armand]], ''Autoproduzioni [[Cassa Anti-repressione Bruno Filippi]]'', [[2019]]. '''[https://www.anarchistintheworld.net/libri.html Acquista una copia cartacea per sostenere l'antirepressione]'''.]]
[[File:Vivere a.jpg|miniatura|250px|left|'''''Vivere l'anarchia''''' di [[Émile Armand]], ''Autoproduzioni [[Cassa Anti-repressione Bruno Filippi]]'', [[2019]]. [https://www.anarchistintheworld.net/libri.html Acquista una copia cartacea per sostenere l'antirepressione].]]
<small>[[Émile Armand]] è generalmente presentato come uno degli esponenti principali dell'[[individualismo anarchico]] europeo. Ma le sue concezioni non vanno confuse con quelle dei sostenitori della [[propaganda col fatto|pratica del «gesto esemplare»]], né con quelle dei cosiddetti [[antiorganizzatori]], che praticavano l'[[anarco-individualismo|individualismo]] in seno al [[movimento anarchico]] come metodo di condotta contro ogni possibile degenerazione burocratica ed autoritaria. I principi fondamentali, per costoro, restano sempre quelli [[socialisti]] e [[anarco-comunismo|comunisti]] professati dal resto del movimento.
<small>[[Émile Armand]] è generalmente presentato come uno degli esponenti principali dell'[[individualismo anarchico]] europeo. Ma le sue concezioni non vanno confuse con quelle dei sostenitori della [[propaganda col fatto|pratica del «gesto esemplare»]], né con quelle dei cosiddetti [[antiorganizzatori]], che praticavano l'[[anarco-individualismo|individualismo]] in seno al [[movimento anarchico]] come metodo di condotta contro ogni possibile degenerazione burocratica ed autoritaria. I principi fondamentali, per costoro, restano sempre quelli [[socialisti]] e [[anarco-comunismo|comunisti]] professati dal resto del movimento.
L'[[anarco-individualismo|individualismo]] di [[Émile Armand|Armand]], invece, può essere considerato come una completa «filosofia di vita»: l'[[anarchico]] é quell'[[individuo]] che esprime un'insofferenza esistenziale contro ogni forma di autorità, che lotta contro il potere prima di tutto perché esso lo opprime direttamente. Il singolo soggetto è l'alfa e l'omega di ogni riferimento giustificativo della prassi, la vera e unica certezza che dà valore agli scopi della lotta.
L'[[anarco-individualismo|individualismo]] di [[Émile Armand|Armand]], invece, può essere considerato come una completa «filosofia di vita»: l'[[anarchico]] é quell'[[individuo]] che esprime un'insofferenza esistenziale contro ogni forma di autorità, che lotta contro il potere prima di tutto perché esso lo opprime direttamente. Il singolo soggetto è l'alfa e l'omega di ogni riferimento giustificativo della prassi, la vera e unica certezza che dà valore agli scopi della lotta.
La [[rivoluzione]] di [[Émile Armand|Armand]] è una globale «rivoluzione di coscienza», un salto di qualità esistenziale, un modo radicalmente autentico di rapportarsi al mondo fisico e sociale. Coinvolgendo integralmente l'[[individuo]], essa non ammette «scissioni» tra privato e pubblico, ma non nel senso marxiano di identificazione del singolo con la «[[società]]». Al contrario, è sempre e soltanto l'[[individuo]] a decidere e volere la propria coerenza tra privato e pubblico, senza mai renderne conto a nessuno. Il che non equivale a postulare un [[individualismo]] miope ed egoista, con ciascun uomo racchiuso nella corazza del «suo particolare». Significa piuttosto adombrare una concezione «pluralistica» dell'esistenza, vista come possibilità di realizzare un vissuto non monocorde ma ampiamente differenziato. L'idea di «[[libertà]]», per [[Émile Armand|Armand]], è strettamente intrecciata con quella di «felicità», col diritto di ogni persona ad attuarsi completamente.</small>
La [[rivoluzione]] di [[Émile Armand|Armand]] è una globale «rivoluzione di coscienza», un salto di qualità esistenziale, un modo radicalmente autentico di rapportarsi al mondo fisico e sociale. Coinvolgendo integralmente l'[[individuo]], essa non ammette «scissioni» tra privato e pubblico, ma non nel senso marxiano di identificazione del singolo con la «[[società]]». Al contrario, è sempre e soltanto l'[[individuo]] a decidere e volere la propria coerenza tra privato e pubblico, senza mai renderne conto a nessuno. Il che non equivale a postulare un [[individualismo]] miope ed egoista, con ciascun uomo racchiuso nella corazza del «suo particolare». Significa piuttosto adombrare una concezione «pluralistica» dell'esistenza, vista come possibilità di realizzare un vissuto non monocorde ma ampiamente differenziato. L'idea di «[[libertà]]», per [[Émile Armand|Armand]], è strettamente intrecciata con quella di «felicità», col diritto di ogni persona ad attuarsi completamente.</small>
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Versione delle 12:02, 7 nov 2020

«Vivere l'anarchia» di Émile Armand

Émile Armand è generalmente presentato come uno degli esponenti principali dell'individualismo anarchico europeo. Ma le sue concezioni non vanno confuse con quelle dei sostenitori della pratica del «gesto esemplare», né con quelle dei cosiddetti antiorganizzatori, che praticavano l'individualismo in seno al movimento anarchico come metodo di condotta contro ogni possibile degenerazione burocratica ed autoritaria. I principi fondamentali, per costoro, restano sempre quelli socialisti e comunisti professati dal resto del movimento. L'individualismo di Armand, invece, può essere considerato come una completa «filosofia di vita»: l'anarchico é quell'individuo che esprime un'insofferenza esistenziale contro ogni forma di autorità, che lotta contro il potere prima di tutto perché esso lo opprime direttamente. Il singolo soggetto è l'alfa e l'omega di ogni riferimento giustificativo della prassi, la vera e unica certezza che dà valore agli scopi della lotta. La rivoluzione di Armand è una globale «rivoluzione di coscienza», un salto di qualità esistenziale, un modo radicalmente autentico di rapportarsi al mondo fisico e sociale. Coinvolgendo integralmente l'individuo, essa non ammette «scissioni» tra privato e pubblico, ma non nel senso marxiano di identificazione del singolo con la «società». Al contrario, è sempre e soltanto l'individuo a decidere e volere la propria coerenza tra privato e pubblico, senza mai renderne conto a nessuno. Il che non equivale a postulare un individualismo miope ed egoista, con ciascun uomo racchiuso nella corazza del «suo particolare». Significa piuttosto adombrare una concezione «pluralistica» dell'esistenza, vista come possibilità di realizzare un vissuto non monocorde ma ampiamente differenziato. L'idea di «libertà», per Armand, è strettamente intrecciata con quella di «felicità», col diritto di ogni persona ad attuarsi completamente.