Il Grido della Folla: differenze tra le versioni
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Con identica testata, il foglio rivede la luce dall'[[11 novembre]] [[1910]] al [[17 giugno]] [[1911]] con lo stesso linguaggio [[violento]] che aveva caratterizzato la sua precedente versione. | Con identica testata, il foglio rivede la luce dall'[[11 novembre]] [[1910]] (il suo motto, mantenuto fino al [[17 dicembre]] [[1910]], è «Perché parlate di libertà? Chi è povero è schiavo») al [[17 giugno]] [[1911]] con lo stesso linguaggio [[violento]] che aveva caratterizzato la sua precedente versione. | ||
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Versione delle 20:18, 25 nov 2020
Il Grido della Folla fu il maggior giornale (settimanale) individualista dell'Italia dell'inizio del XX secolo.
Storia
Il Grido della Folla nasce a Milano il 14 aprile 1902 grazie all'impegno di Ettore Molinari e Nella Giacomelli.
Tra i suoi principali collaboratori: Giovanni Gavilli, Oberdan Gigli, Libero Tancredi, Gennaro D'Andrea, Giuseppe Monnanni e Leda Rafanelli.
Cessa le pubblicazioni il 15 agosto del 1907, dopo che una parte della redazione (i cosiddetti "tetrarchi" del giornale: Molinari, Giacomelli, Napoleone Riccioti Longhi e Giuseppe Pacifico Manfredi), in divergenza con l'altra riguardo alle posizioni iper-individualiste di personaggi come Libero Tancredi, era andata a fondare il giornale «La Protesta Umana».
Con identica testata, il foglio rivede la luce dall'11 novembre 1910 (il suo motto, mantenuto fino al 17 dicembre 1910, è «Perché parlate di libertà? Chi è povero è schiavo») al 17 giugno 1911 con lo stesso linguaggio violento che aveva caratterizzato la sua precedente versione.
Risultano assidui collaboratori Leda Rafanelli, Marcello Marcellini, Gusmano Mariani, Paolo Schicchi e Pilade Caiani.
Il giornale pubblica negli ultimi numeri interessanti informazioni sulla Rivoluzione Messicana. Fra i documenti pubblicati, sono inoltre da segnalare: la commemorazione per i Martiri di Chicago (11 novembre 1910) e per la morte di Lev Tolstoj (25 novembre 1910); il necrologio di Pietro Gori (14 gennaio 1911), cui viene dedicato il numero del 21 gennaio 1911; brani delle memorie di Louise Michel (dal 4 marzo 1911). A partire dal 15 aprile 1911 pubblica, in Appendice, L'Anarchia di Errico Malatesta (incompiuta per la cessazione del giornale).