Consumo di energia nel mondo

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Il consumo di energia mondiale è una misura dell'utilizzo dell'energia, come ad esempio quella prodotta dal carburante o dall'elettricità. Essenzialmente la voce consumo di energia [1]. cerca di quantificare i processi dinamici che danno luogo ad un aumento dell'entropia.

Relazione tra consumi energetici e il colonialismo

Sin dall'inizio della rivoluzione industriale, il consumo di energia nel mondo è cresciuto ad un ritmo sostenuto. Nel 1890 il consumo di carburanti fossili eguagliava approssimativamente la quantità di combustibile da biomassa che veniva bruciato nelle case e dall'industria. Nel 1900, il consumo di energia globale ammontava a 0,7 Terawatt (0,7 volte 1012 watt). [2]

Nel 2004, il consumo mondiale medio totale dell'umanità era pari a 15 TW (= 1.5 x 1013 W) che per un 86,5% proveniva dai combustibili fossili [3]. Questo equivale a 0,5 ZJ (= 5 x 1020 Joule) per anno, anche se vi è un incertezza di almeno il 10% nei valori del consumo energetico totale del mondo. Secondo stime del 2006 fatte dall'agenzia americana Energy Information Administration, i 15 TW stimati come energia totale consumata nel 2004 si dividono come indica la tabella sottostante, con i combustibili fossili che forniscono 86% dell'energia consumata dal mondo:

Tipo di combustibile Potenza in TW Energia/anno in EJ
Petrolio 5,6 180
Gas naturale 3,5 110
Carbone 3,8 120
Idroelettrico 0,9 30
Nucleare 0,9 30
Geotermia, eolico,
solare, legno
0,13 4
Totale 15 471

Negli ultimi quarant'anni, l'utilizzo assoluto dei combustibili fossili è aumentato con continuità e la loro quota percentuale dell'energia fornita è aumentata.

L'accapparrazione delle fonti energetiche sono alla base della maggior parte delle guerre e delle politiche imperialiste: infatti, poiché tali risorse non sono infinite, appare evidente che molte potenze, soprattutto dell'area occidentale, sviluppano strategie tendenti ad impossessarsi di quelle aree strategiche che sono in possesso di risorse naturali in grado di mandare avanti il loro sviluppo energetico (es. Guerra in Irak, conflitto in Georgia ecc.).

Combustibili fossili

Il ventesimo secolo vide un rapido incremento, di circa venti volte, nell'utilizzo dei combustibili fossili. Tra il 1980 e il 2004, la crescita mondiale della loro produzione-consumo è stata del 2% annuo circa.

Carbone

Il carbone propulsò la rivoluzione industriale nei secoli XVIII, XIX e buona parte del XX.

Negli ultimi anni, il carbone, che è una delle fonti energetiche più contaminanti (sia nel processo di estrazione, che durante la sua combustione perché emette moltissima CO2 e spesso anche anidride solforosa, oltre a metalli pesanti) [4], è diventata la fonte a maggior crescita come consumi. [5]

Petrolio

Con la diffusione delle automobili a benzina e GPL, dei camion, locomotive e navi con motori diesel alimentati a gasolio, degli aeroplani a kerosene, oltre alla diffusione dell'utilizzo del olio combustibile per la produzione di elettricità e di bitume per l'asfalto delle strade, il petrolio, unica fonte di questi derivati, divenne il carburante dominante durante il ventesimo secolo.

La crescita del petrolio come combustibile fossile più importante, venne inoltre consolidata dalla sostenuta caduta del suo prezzo (in dollari costanti) che iniziò nel 1920 per finire nel 1973. Dopo lo shock petrolifero del 1973 e quello del 1979, (che vide crescere il prezzo del petrolio da 5 a 45 dollari americani per barile), iniziò un lento ed incostante allontanamento dall'economia del petrolio. [6]

Ammettendo che il tasso ed il tipo di consumi energetici possa rimanere costante, alcuni studiosi affermano che il petrolio (da fonti convenzionali) finirà in 35 anni, ciò spiegherebbe anche le politiche imperialiste volte ad appropriarsi delle regioni ricche di questa fonte energetica.

Dipendenza italiana dagli idrocarburi

In Italia, dal momento che esistono molte raffinerie di petrolio che lo processano per produrre benzina per l'autoconsumo ed esportazione all'estero, la grande disponibilità di residui, sotto forma di olio combustibile, adatto ai motori marini ed all'essere bruciati per generare elettricità, diede luogo ad una persistenza nella generazione di elettricità dal petrolio.

Energia nucleare

Articolo principale: Energia nucleare

L'applicazione dell'energia nucleare nell'industria bellica, rinnegata successivamente dagli stessi scienziati che l'hanno resa possibile, primo fra tutti Einstein, fu vista come una necessità per poter sconfiggere lo spettro nazista durante la Seconda guerra mondiale. L'energia nucleare si fonda sul principio di equivalenza massa-energia, espresso dall'equazione E=mc² prevista nella teoria della relatività ristretta di Albert Einstein. Il progetto americano della costruzione della "bomba atomica" coinvolse un gruppo di scienziati europei rifugiatisi negli Stati Uniti d'America, quali tra gli altri Enrico Fermi, Leo Szilard, Edward Teller ed Eugene Wigner, che realizzarono l'arma a tempo record prima che vi riuscissero i nazisti. Ma Hitler era stato già sconfitto quando gli americani vollero comunque sperimentare, in modo quindi del tutto criminale, gli effetti della bomba dal vivo. Decisero infatti di usarla contro i giapponesi, che nel frattempo non si erano ancora arresi, sperimentando due modelli diversi di bomba atomica, fatti esplodere uno a Hiroshima (Little Boy) e l'altro a Nagasaki (Fat Man). Le esplosioni causarono un numero di vittime dirette stimato da 100.000 a 200.000 per lo più di civili, oltre alle conseguenti vittime per radiazioni.

Per gli scopi cosiddetti "benèfici" l'energia nucleare è stata utilizzata per produrre energia elettrica fin a partire dagli anni '50 ed oggi rappresenta quella fonte energetica più consistente e prontamente disponibile delle società capitalistiche che tendono allo sfruttamento indiscriminato, immediato e privatistico delle risorse ambientali, compresi i beni comuni, senza porre alcuna attenzione alla loro salvaguardia ed alla sostenibilità ecologica in generale. Inizialmente, ha avuto una grande diffusione soprattutto negli USA e poi in Europa.

Energie rinnovabili

Le energie rinnovabili quelle forme di energia generate da fonti che si rigenerano o che comunque non sono "esauribili" (vento, sole, mare ecc.).

Nel 2004, le energie rinnovabili fornivano attorno al 7% dell'energia consumata nel mondo. [7] Il settore delle energie rinnovabili è cresciuto significativamente dagli ultimi anni del ventesimo secolo, e nel 2005 il totale delle nuove inversioni era stimato attorno 38 miliardi (38 x 109 di dollari USA. La Germania e la Cina guidano la graduatoria, con investmenti di circa $ 7 miliardi ognuna, seguiti dagli Stati Uniti, dalla Spagna, dal Giappone, e dall'India. Questo ha comportato l'aggiunta di 35 GW di energia rinnovabile di picco durante l'anno. [8]

Un appropriato utilizzo – autogestito, collettivo e anti-capitalistico - di queste fonti energetiche potrebbe essere un efficace mezzo per contrastare l'arroganza delel oligarchie capitalistiche e i suoi disastrosi effetti ecologici e sociali. Per questo non è possibile essere in sintonia con chi colloca anche i rifiuti tra le energie rinnovabili, poiché una società ecologica e autogestita dovrebbe avere come ambizione quella di giungere all'obiettivo “rifiuti zero”, cioè alla fine della produzione di rifiuti e quindi anche dei profitti che se ne ricavano.

Energia idroelettrica

Nel mondo la produzione di energia idroelettrica raggiunse i 816 GW nel 2005, consistendo di 750 GW degli impianti maggiori, e 66 GW dell installazioni mini-idroelettriche. Molte grosse dighe con una capacità produttiva che totalizza i 10,9 GW sono state aggiunte dalla Cina, dal Brasile e dall'India nel corso dell'anno 2005, ma vi è stata una crescita molto più veloce (8%) nel cosiddetto "small hydro", che vede l'aggiunta di 5 GW, principalmente in Cina, dove circa il 58% degli impianti mini-idroelettrici si localizzano. [8]

Pur essendo possibile ricavare notevoli quantitativi d'energia, spesso la costruzione delle dighe comporta vere e prorpie devastazioni ambientali (si veda la devastazione dell'Islanda).

Biomasse e biocarburanti

Fino alla fine del diciannovesimo secolo le biomasse erano il combustibile predominante, ed attualmente mantengono soltanto una piccola porzione della fornitura di energia mondiale. L'elettricità prodotta da sorgenti di biomassa era stimata a circa 44 GW per il 2005. La generazione di elettricità da biomasse aumentò di più del 100% in Germania, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia e Spagna. Inoltre, ulteriori 220 GW circa sono stati usati per il riscaldamento (nel 2004), portando il totale di energia consumata da biomasse attorno ai 264 GW. L'utilizzo mondiale delle bomasse, nella cottura dei cibi e nel riscaldamento domestico, è molto difficile da valutare e dunque viene escluso da questo studio. [8]

Energia eolica

Secondo l'agenzia Global Wind Energy Council, la capacità installata di energia eolica aumentò del 25,6% nel periodo tra la fine del 2005 fino a quella del 2006, raggiungendo il totale di 74 GW, registrando più della metà dell'incremento in soli quattro paesi: Germania, Spagna, USA e India.

Energia solare

Articolo principale: Energia solare

L'energia solare è una forma di energia elettromagnetica originata dalla fusione nucleare nella stella che si trova al centro del nostro sistema planetario, il Sole. Tale energia può essere convertita in calore per il riscaldamento dell'acqua tramite i pannelli termosolari oppure trasformata in elettricità attraverso i pannelli fotovoltaici.

La costante e inarrestabile crescita del prezzo del petrolio rende necessario trovare forme di energia alternativa che non determinino sfruttamento della natura, che non generino la nascita di monopoli e che non alimentino guerre e sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

In questo contesto si inseriscono i fautori del nucleare e del carbone, spacciandosi addirittura per ambientalisti e propositori di forme d'energie alternative. È ben chiaro che queste forme d'energia non sono affatto alternative, e tanto meno ecologiste, bensì non fanno altro che reiterare una forma d'energia gestita dalle solite imprese capitalistiche, che sono più interessate al profitto più che alla produzione di forme d'energia alternative vere e proprie.

Invece l'energia solare è una forma d'energia veramente rinnovabile, con delle enormi potenzialità, anche a carattere politico: infatti, solamente l'energia solare è compatibile con una società autogestita, quella per cui “lavorano” gli anarchici, e rispettosa dell'ambiente, che evidentemente non si potrà certo realizzare con il petrolio, il carbone e il nucleare. In linea teorica, l'energia solare (fotovoltaica o termica che sia), a differenza di queste ultime, è un bene primario di tutti e alla portata di tutti: non essendo estraibile dal sottosuolo non è legata pertanto, per il suo sfruttamento, ai diritti derivanti dalla proprietà, se non si considera ovviamente il luogo dove installare i pannelli che può essere anche preso in affitto.

Energia geotermica

L'energia geotermica viene utilizzata commercialmente in più di 70 paesi. [9] Verso la fine del 2005, la richiesta mondiale di elettricità ha raggiunto i 9,3 GW, con ulteriori 28 GW usati direttamente come fonte di calore per il riscaldamento. [8] Se il calore ricuperato dalle pompe di calore poste al suolo viene incluso, l'utilizzo della geotermia non ai fini della generazione di elettricità si stima che superi i 100 GW. [9]

L'avvento della società dei consumi: la seconda rivoluzione energetica

Con l'avvento della società dei consumi si avvia una nuova fase economica ad alta intensità energetica, fondata principalmente sull'utilizzo del petrolio. Negli "anni 70-80" il consumo pro capite annuo aumenta di 3 volte quello del 1950 (nello stesso arco di tempo il petrolio assume il ruolo di fonte principale di energia primaria: 75% del totale rispetto al 4% del carbone).

Questa crescita economica, incentrata sui consumi, è definibile come una seconda rivoluzione energetica, paragonabile in termini quantitativi alla prima, caratterizzata dall'uso del carbone. Lo società dei consumi appena nata si fonda sull'utilizzo dell'automobile, simbolo di un'effimera libertà individuale, e sull'abitazione ricca di ogni confort e di elettrodomestici di ogni genere (riscaldamento, lavastoviglie, frigorifero, aria condizionata ecc.).

In tutti i settori il lavoro umano viene sostituito dall'energia delle macchine, a maggior ragione con lo sviluppo dell'informatica dal 1970. Tra il 1950 e il 1970 vengono ampliati gli impianti di sfruttamento dell'industrie idroelettriche e, successivamente, nascono le centrali nucleari. Il potenziale energetico dei nuovi combustibili fossili costituì uno dei fondamenti per l'affermazione della società dei consumi; nascono nuovi stili di vita, come l'usa e getta e preconfezionati, le nuove abitudini vacanziere e la separazione fisica tra luogo di residenza e luogo di lavoro, che comporta l'utilizzo obbligatorio dell'automobile o dei mezzi di trasporto pubblico.

In tutto questo processo vi è un costante incremento della domanda di materie prime, ciò che comporta da un lato una crescita del consumo di risorse naturali, e dall'altro un incremento di rifiuti ed emissioni e quindi un inquinamento dell'acqua e dell'atmosfera, con conseguente peggioramento qualitativo della vita.

Politica energetica

La politica energetica consiste in una serie di misure e leggi internazionali che hanno lo scopo di cambiare e indirizzare il tipo ed il tasso dei consumi energetici delle nazioni, in funzione degli interessi del capitalismo. L'industria dell'energia è spesso fortemente sussidiata e sotto-tassata.

Molto spesso, spese molto rilevanti, come quelle militari necessarie per vigilare e proteggere le industrie petrolifere, vengono totalmente scaricate sulla popolazione.

Nonostante le discussioni sullo sviluppo di fonti alternative, le istituzioni nazionali ed extranazionali non sembrano effettivamente interessate a sviluppare politiche energetiche che ledono gli interessi delle grandi industrie capitalistiche. Ancor meno credito trova l'idea che i consumi debbano essere drasticamente ridotti, piuttosto che re-indirizzati verso fonti alternative, poiché si lederebbero i profitti delle classi privilegiate.

Note

  1. Per potere comparare direttamente le risorse energetiche del mondo, ed il consumo di energia delle nazioni, questo articolo di avvale delle unità del sistema SI e dei prefissi SI e misure della fornitura di energia/tempo (potenza) in watts (W) e le quantità nette di energia in joules (J). Un watt equivale alla fornitura di un joule in un secondo (potenza=lavoro/tempo).
  2. Smil, p. ?
  3. Jefferson W., Sustainable Energy: Choosing Among Options (The MIT Press, 2005)
  4. Coal Pollution
  5. Yergin, p. ?
  6. Yergin, p. 792
  7. U. S. Department of Energy & National Renewable Energy Laboratory, Photovoltaics
  8. 8,0 8,1 8,2 8,3 Renewables 2006 Global Status Report
  9. 9,0 9,1 MIT, The Future of Geothermal Energy

Voci correlate

Collegamenti esterni