Gradualismo rivoluzionario: differenze tra le versioni

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Il gradualismo quindi si pone come fine ultimo non l'ottenimento di conquiste sociali parziali, bensì l'[[anarchia]].  
Il gradualismo quindi si pone come fine ultimo non l'ottenimento di conquiste sociali parziali, bensì l'[[anarchia]].  


La lotta quotidiana per soddisfare i bisogni immediati, per strappare alle classi dominanti quanto più possibile e per limitare la sua nefasta [[autorità ]] viene chiamata da [[Malatesta]] e da [[Luigi Fabbri|Fabbri]]  "ginnastica rivoluzionaria". '''Il gradualismo non è quindi riformista, ma riformatore''' (Malatesta preferisce usare il termine “'''riformatore'''” proprio per non confonderlo col bieco “'''riformismo'''”), perché tiene a mente l’obiettivo rivoluzionario, senza rinunciare per questo ai vantaggi ottenibili immediatamente.
La lotta quotidiana per soddisfare i bisogni immediati, per strappare alle classi dominanti quanto più possibile e per limitare la sua nefasta [[autorità ]] viene chiamata da [[Malatesta]] e da [[Luigi Fabbri|Fabbri]]  "ginnastica rivoluzionaria". '''Il gradualismo non è quindi riformista, ma riformatore''' (Malatesta preferisce usare il termine “'''riformatore'''proprio per non confonderlo col bieco “'''riformismo'''), perché tiene a mente l’obiettivo rivoluzionario, senza rinunciare per questo ai vantaggi ottenibili immediatamente.


Secondo [[Malatesta]] il gradualismo è necessario poiché ritiene assai improbabile che possano realizzarsi condizioni adatte per una rivoluzione prettamente anarchica.
Secondo [[Malatesta]] il gradualismo è necessario poiché ritiene assai improbabile che possano realizzarsi condizioni adatte per una rivoluzione prettamente anarchica.
Gli [[anarchici]], non potendo né volendo imporre l'[[anarchia]] con la [[violenza]] (altrimenti che anarchia sarebbe?) devono gradualmente realizzarla, senza cadere nella trappola del “riformismo”, lavorando sempre per creare le condizioni rivoluzionarie che abbattano qualsiasi forma di dominio istituzionale.
Gli [[anarchici]], non potendo né volendo imporre l'[[anarchia]] con la [[violenza]] (altrimenti che anarchia sarebbe?) devono gradualmente realizzarla, senza cadere nella trappola del “riformismo”, lavorando sempre per creare le condizioni rivoluzionarie che abbattano qualsiasi forma di dominio istituzionale.


Il gradualismo rivoluzionario rifiuta l'idea presente in molti anarchici del “tutto e subito”, cioè che basti abbattere [[Stato]] e governo perché poi le cose si “aggiustino naturalmente”. L’eliminazione delle istituzioni non deve comportare il peggioramento delle condizioni di vita degli individui, altrimenti questi si rivolgerebbero nuovamente ad una [[autorità ]].
Il gradualismo rivoluzionario rifiuta l'idea presente in molti anarchici del “tutto e subito”, cioè che basti abbattere [[Stato]] e governo perché poi le cose si “aggiustino naturalmente”. L’eliminazione delle istituzioni non deve comportare il peggioramento delle condizioni di vita degli individui, altrimenti questi si rivolgerebbero nuovamente ad una [[autorità ]].


Sostanzialmente '''il gradualismo è il mezzo e l'[[anarchia]] è il fine'''; ciò viene esplicitato dallo stesso [[Malatesta]]:
Sostanzialmente '''il gradualismo è il mezzo e l'[[anarchia]] è il fine'''; ciò viene esplicitato dallo stesso [[Malatesta]]:
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