Iconoclasta!: differenze tra le versioni

Nessun oggetto della modifica
Riga 7: Riga 7:
Anche a Pistoia l'[[anarchismo]] è rappresentato dalle due correnti principali: quella [[anarco-individualista|individualista]] e quella dei cosiddetti [[organizzatori]]. La prima tendenza può contare sull'opera svolta da [[Libero Tancredi]] ([[Massimo Rocca]]) e da [[Paolo Orano]], professore per un anno al liceo della città. [[Libero Tancredi]] pubblica proprio a Pistoia il suo ''L'anarchismo contro l'anarchia'', con prefazione di [[Arturo Labriola]]. Tuttavia, proprio l'opera svolta da questi due personaggi, oltre a quella svolta da [[Ettore Bartolozzi]], ex segretario della Camera del Lavoro e [[sindacalista rivoluzionario]], porta Pistoia a cedimenti vistosi tra le fila rivoluzionarie, soprattutto in occasione della prima guerra mondiale.  
Anche a Pistoia l'[[anarchismo]] è rappresentato dalle due correnti principali: quella [[anarco-individualista|individualista]] e quella dei cosiddetti [[organizzatori]]. La prima tendenza può contare sull'opera svolta da [[Libero Tancredi]] ([[Massimo Rocca]]) e da [[Paolo Orano]], professore per un anno al liceo della città. [[Libero Tancredi]] pubblica proprio a Pistoia il suo ''L'anarchismo contro l'anarchia'', con prefazione di [[Arturo Labriola]]. Tuttavia, proprio l'opera svolta da questi due personaggi, oltre a quella svolta da [[Ettore Bartolozzi]], ex segretario della Camera del Lavoro e [[sindacalista rivoluzionario]], porta Pistoia a cedimenti vistosi tra le fila rivoluzionarie, soprattutto in occasione della prima guerra mondiale.  


Gli interessi di [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]], però, non si esauriscono solo nell'«affermare la sua anarchia». L'interesse verso la cultura lo porta a contatti non episodici anche con ambienti molto distanti dal suo credo politico. In quegli stessi anni si dedica infatti alle opere in vernacolo pisano e pistoiese, a brevi commedie a carattere dialettale e ad un poema drammatico, ''I due macigni'' (Pistoia, [[1911]]), dove sono evidenti le influenze letterarie e futuriste ([[Sem Benelli]]). L'esperienza della prima guerra mondiale, con il suo carico di drammi, porta [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] ad una più compiuta maturità sia in campo letterario che politico.  
Gli interessi di [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]], però, non si esauriscono solo nell'«affermare la sua [[anarchia]]». L'interesse verso la cultura lo porta a contatti non episodici anche con ambienti molto distanti dal suo credo politico. In quegli stessi anni si dedica infatti alle opere in vernacolo pisano e pistoiese, a brevi commedie a carattere dialettale e ad un poema drammatico, ''I due macigni'' (Pistoia, [[1911]]), dove sono evidenti le influenze letterarie e futuriste ([[Sem Benelli]]). L'esperienza della prima guerra mondiale, con il suo carico di drammi, porta [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] ad una più compiuta maturità sia in campo letterario che politico.  


L''''''Iconoclasta!''''' inizia la sua avventura con un numero di saggio il [[23 aprile]] [[1919]]; l'editoriale è affidato a [[Carlo Molaschi]], un collaboratore fisso in tutte le serie dell'''Iconoclasta!''. In questa prima serie, è evidente lo sforzo, degli [[anarchici]] e non, di spingere in avanti la lotta del movimento operaio. In tutti i numeri del settimanale, usciti durante le lotte del [[1919]], è evidente la ricerca di un contatto con i diversi ambienti della sinistra rivoluzionaria, pur mantenendo ognuno le proprie peculiarità. Due fatti, però, convincono [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] a creare una rivista che colmi una carenza [[anarchica]] in campo culturale: l'inconcludente atteggiamento massimalista delle maggiori organizzazioni del movimento operaio e il dibattito, in seno al [[movimento anarchico]], sulla necessità di dare vita al quotidiano ''[[Umanità Nova]]''. La trasformazione dell'«Iconoclasta!» da settimanale a rivista non è quindi dovuta ad un insuccesso commerciale, visto che la tiratura era di circa 5.000 copie.  
L''''''Iconoclasta!''''' inizia la sua avventura con un numero di saggio il [[23 aprile]] [[1919]]; l'editoriale è affidato a [[Carlo Molaschi]], un collaboratore fisso in tutte le serie dell'''Iconoclasta!''. In questa prima serie, è evidente lo sforzo, degli [[anarchici]] e non, di spingere in avanti la lotta del movimento operaio. In tutti i numeri del settimanale, usciti durante le lotte del [[1919]], è evidente la ricerca di un contatto con i diversi ambienti della sinistra rivoluzionaria, pur mantenendo ognuno le proprie peculiarità. Due fatti, però, convincono [[Virgilio Gozzoli|Gozzoli]] a creare una rivista che colmi una carenza [[anarchica]] in campo culturale: l'inconcludente atteggiamento massimalista delle maggiori organizzazioni del movimento operaio e il dibattito, in seno al [[movimento anarchico]], sulla necessità di dare vita al quotidiano ''[[Umanità Nova]]''. La trasformazione dell'«Iconoclasta!» da settimanale a rivista non è quindi dovuta ad un insuccesso commerciale, visto che la tiratura era di circa 5.000 copie.  
66 514

contributi