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[[File:Settimana rossa (2).jpg|thumb|320 px|Immagine dello stato del Circolo Monarchico dopo una manifestazione ad Alfonsine (Rávena) durante la Settimana Rossa]]La '''Settimana Rossa''' è stato un moto insurrezionale durato una settimana ([[7 giugno|7]]-[[14 giugno]] [[1914]]), durante il quale l'[[Italia]] parve avviarsi verso la [[rivoluzione sociale]].
[[File:Settimana rossa (2).jpg|thumb|320 px|Immagine dello stato del Circolo Monarchico dopo una manifestazione ad Alfonsine (Ravenna) durante la Settimana Rossa]]La '''Settimana Rossa''' è stato un moto insurrezionale durato una settimana ([[7 giugno|7]]-[[14 giugno]] [[1914]]), durante il quale l'[[Italia]] parve avviarsi verso la [[rivoluzione sociale]].


==I fatti ==
==I fatti ==
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In particolare due casi colpirono l'opinione pubblica:
In particolare due casi colpirono l'opinione pubblica:
*quello del soldato anarchico [[Augusto Masetti]], rinchiuso in un manicomio perché ferì con uno sparo il colonnello Stroppa mentre questi era intento a fare la morale [[patria|patriottica]] ai soldati italiani in partenza verso la guerra colonialista in Libia. <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=3U2rC0lOYVk Intervista video a Masetti]</ref>
*quello del soldato anarchico [[Augusto Masetti]], rinchiuso in un manicomio perché ferì con uno sparo il colonnello Stroppa mentre questi era intento a fare la morale [[patria|patriottica]] ai soldati italiani in partenza verso la guerra colonialista in Libia. <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=3U2rC0lOYVk Intervista video a Masetti]</ref>
*quello del soldato [[Antonio Moroni]] che venne torturato in una di queste Compagnie “rieducazionali” a causa delle sue idee [[antimilitarismo|antimilitariste]].
*quello del soldato [[Antonio Moroni]], che venne torturato in una di queste Compagnie “rieducazionali” a causa delle sue idee [[antimilitarismo|antimilitariste]].


Il [[7 giugno]] le forze di sinistra vollero trasformare quel giorno in "giornata antimilitarista": alla “Villa Rossa” di Ancona si tenne un comizio antimilitarista contro la guerra, e per la liberazione di Moroni e Masetti, in cui parlarono Nenni per i Repubblicani, Pelizza per i [[sindacalismo| sindacalisti]] e [[Errico Malatesta]] per gli anarchici.
Il [[7 giugno]] le forze di sinistra vollero trasformare quel giorno in "giornata antimilitarista": alla “Villa Rossa” di Ancona si tenne un comizio antimilitarista contro la guerra, e per la liberazione di Moroni e Masetti, in cui parlarono Nenni per i Repubblicani, Pelizza per i [[sindacalismo| sindacalisti]] ed [[Errico Malatesta]] per gli anarchici.
Al termine del comizio i carabinieri “caricarono” la folla sparando e uccidendo tre manifestanti (Nello Budini 17 anni e Antonio Casaccia 24 anni entrambi repubblicani e l'anarchico [[Attilio Giambrignoni]] di 22 anni).
Al termine del comizio i carabinieri “caricarono” la folla sparando e uccidendo tre manifestanti (Nello Budini 17 anni e Antonio Casaccia 24 anni, entrambi repubblicani, e l'anarchico [[Attilio Giambrignoni]] di 22 anni).


[[Malatesta]] allora incitò gli anconetani alla rivolta (la città fu occupata per 7 giorni) che, partendo dalle Marche e dalla Romagna, si estese in quasi tutta [[Italia]] provocando numerosi scontri violenti con le forze dell'ordine.  
[[Malatesta]] allora incitò gli anconetani alla rivolta (la città fu occupata per 7 giorni) che, partendo dalle Marche e dalla Romagna, si estese in quasi tutta [[Italia]] provocando numerosi scontri violenti con le forze dell'ordine.  
: «Non sappiamo ancora se vinceremo, ma è certo che la rivoluzione è scoppiata e va propagandosi. La Romagna è in fiamme, in tutta la regione da Terni ad Ancona il popolo è padrone della situazione. A Roma il governo è costretto a tenersi sulle difese contro gli assalti popolari; il Quirinale è sfuggito, per ora, all'invasione della massa insorta, ma è sempre minacciato». ([[Errico Malatesta]], ''Manifesto degli anarchici al popolo'', «[[Volontà]]», [[17 giugno]] [[1914]]) <ref name="supplemento"> Nel supplemento al n. 17 di «[[Volontà]]» dell'aprile 1914, gli anarchici anconetani avevano indirizzato un manifesto ai socialisti riuniti a congresso nazionale nella loro città, ''Il manifesto'', scritto certamente da [[Malatesta]], invitava i socialisti a porsi su una piattaforma rivoluzionaria insieme con gli [[Personalità anarchiche|anarchici]], a «tornare alle origini», a smetterla con le posizioni equivoche ed a schierarsi contro lo [[Stato]] e fuori dello [[Stato]].</ref>
: «Non sappiamo ancora se vinceremo, ma è certo che la rivoluzione è scoppiata e va propagandosi. La Romagna è in fiamme, in tutta la regione da Terni ad Ancona il popolo è padrone della situazione. A Roma il governo è costretto a tenersi sulle difese contro gli assalti popolari; il Quirinale è sfuggito, per ora, all'invasione della massa insorta, ma è sempre minacciato» ([[Errico Malatesta]], ''Manifesto degli anarchici al popolo'', «[[Volontà]]», [[17 giugno]] [[1914]]). <ref name="supplemento"> Nel supplemento al n. 17 di «[[Volontà]]» dell'aprile 1914, gli anarchici anconetani avevano indirizzato un manifesto ai socialisti riuniti a congresso nazionale nella loro città, ''Il manifesto'', scritto certamente da [[Malatesta]], invitava i socialisti a porsi su una piattaforma rivoluzionaria insieme con gli [[Personalità anarchiche|anarchici]], a «tornare alle origini», a smetterla con le posizioni equivoche ed a schierarsi contro lo [[Stato]] e fuori dello [[Stato]].</ref>


Gli insorti allora fecero pressione sul "Sindacato dei Ferrovieri" affinché proclamasse lo [[sciopero generale]], che effettivamente fu annunciato il [[9 giugno]] (anche se in alcune regioni iniziò il [[10 giugno|10]]).
Gli insorti fecero quindi pressione sul "Sindacato dei Ferrovieri" affinché proclamasse lo [[sciopero generale]], che effettivamente fu annunciato il [[9 giugno]] (anche se in alcune regioni iniziò il [[10 giugno|10]]).


== Il tradimento della CGL e la fine dell'insurrezione ==
== Il tradimento della CGL e la fine dell'insurrezione ==
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[[File:Settimana rossa.jpg|330 px|thumb|Il municipio di Alfonsine (Ravenna) dopo l'incendio appiccato dagli insorti]]
[[File:Settimana rossa.jpg|330 px|thumb|Il municipio di Alfonsine (Ravenna) dopo l'incendio appiccato dagli insorti]]
Il [[10 giugno]] la segreteria nazionale della "Confederazione Generale del Lavoro" (C.G.L), che pure aveva aderito allo [[sciopero generale]], “ordinò” alle camere del lavoro la cessazione della mobilitazione.  
Il [[10 giugno]] la segreteria nazionale della "Confederazione Generale del Lavoro" (C.G.L.), che pure aveva aderito allo [[sciopero generale]], “ordinò” alle camere del lavoro la cessazione della mobilitazione.  


[[Malatesta]] però incitò ancora alla prosecuzione dell'insurrezione e ad ignorare gli ordini della C.G.L:
[[Malatesta]], però, incitò ancora alla prosecuzione dell'insurrezione e ad ignorare gli ordini della CGL:


:«Si è fatto correr la voce che la Confederazione Generale del Lavoro ha ordinato la cessazione dello sciopero. La notizia manca di ogni prova, ed è probabile sia stata inventata e propagata dal governo [...] Ma fosse anche vera, essa non servirebbe che a marchiare d'infamia coloro che avrebbero tentato il tradimento. La Confederazione Generale del Lavoro non sarebbe ubbidita [...] E poi, ancora una volta, ora non si tratta più di sciopero, ma di RIVOLUZIONE. Il movimento incomincia adesso, e ci vengono a dire di cessarlo! Abbasso gli addormentatori! Abbasso i traditori! Evviva la rivoluzione!»  
:«Si è fatto correr la voce che la Confederazione Generale del Lavoro ha ordinato la cessazione dello sciopero. La notizia manca di ogni prova ed è probabile sia stata inventata e propagata dal governo [...] Ma fosse anche vera, essa non servirebbe che a marchiare d'infamia coloro che avrebbero tentato il tradimento. La Confederazione Generale del Lavoro non sarebbe ubbidita [...] E poi, ancora una volta, ora non si tratta più di sciopero, ma di RIVOLUZIONE. Il movimento incomincia adesso, e ci vengono a dire di cessarlo! Abbasso gli addormentatori! Abbasso i traditori! Evviva la rivoluzione!»  


Alla fine però la C.G.L ebbe la meglio e di fatto fu la fine della rivolta, che però si protrarrà sino al [[14 giugno]]. (La C.G.L sarà protagonista dello stesso “tradimento” dei lavoratori durante le [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20) | occupazioni delle fabbriche del 1919-20]]).  
Ma alla fine la C.G.L. ebbe la meglio e di fatto fu la fine della rivolta, che tuttavia si protrasse sino al [[14 giugno]]. La C.G.L. fu poi protagonista dello stesso “tradimento” dei lavoratori durante le [[consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20) | occupazioni delle fabbriche del 1919-20]].  


Durante questa settimana molti simboli delle [[autorità]] e della [[Chiesa]] furono attaccati: incendio al municipio di Alfonsine (Ravenna), distruzione della [[Chiesa]] di Villanova di Bagnacavallo, ecc.
Durante questa settimana molti simboli delle [[autorità]] e della [[Chiesa]] furono attaccati: incendio al municipio di Alfonsine (Ravenna), distruzione della [[Chiesa]] di Villanova di Bagnacavallo ecc.
: «Cosa sono mai le violenze che tanto vi spaventano e che tanto orrore vi destano, di fronte alla somma di violenze che voi, tutto il giorno, tutto l'anno, perpetrate sulla pelle della povera gente, che uccidete o fate uccidere, o che depredate colle vostre leggi?»  («Il Lamone», settimanale repubblicano, Faenza, [[21 giugno]] [[1914]])
: «Cosa sono mai le violenze che tanto vi spaventano e che tanto orrore vi destano, di fronte alla somma di violenze che voi, tutto il giorno, tutto l'anno, perpetrate sulla pelle della povera gente, che uccidete o fate uccidere, o che depredate colle vostre leggi?»  («Il Lamone», settimanale repubblicano, Faenza, [[21 giugno]] [[1914]])


== Riflessioni anarchiche sulla settimana rossa ==
== Riflessioni anarchiche sulla settimana rossa ==
Scrisse [[Armando Borghi]], a proposito del tradimento della CGL: «... Ora, decisiva. Soldati e carabinieri non bastano più. La truppa è malsicura e intrasferibile. Ci voleva il soccorso dei socialisti e funzionò per essi la Confederazione Generale del lavoro di infame memoria».
Scrisse [[Armando Borghi]], a proposito del tradimento della CGL: «... Ora, decisiva. Soldati e carabinieri non bastano più. La truppa è malsicura e intrasferibile. Ci voleva il soccorso dei socialisti e funzionò per essi la Confederazione Generale del Lavoro di infame memoria».


La settimana rossa rafforzò in [[Malatesta]] la convinzione della fatale [[solidarietà]] e convergenza delle masse, nonostante le variegate posizioni di partito, nell'azione per uno scopo comune. Per lui però lo [[sciopero generale]] non era altro che semplicemente un mezzo per iniziare, ma solo per iniziare, la [[rivoluzione sociale]].
La settimana rossa rafforzò in [[Malatesta]] la convinzione della fatale [[solidarietà]] e convergenza delle masse, nonostante le variegate posizioni di partito, nell'azione per uno scopo comune. Per lui però lo [[sciopero generale]] non era altro che semplicemente un mezzo per iniziare, ma solo per iniziare, la [[rivoluzione sociale]].
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