Exarchia

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Murales antifa ad Exarchia, Atene.

Exarchia o Exarcheia o Exarhia (in greco: Εξάρχεια) è il nome di un quartiere del centro di Atene (Grecia) in cui si trova il noto Politecnico Universitario. Il quartiere è però assurto agli onori della cronaca per via della grandissima presenza di militanti di sinistra (in particolare di anarchici), che ne hanno fatto una sorta di zona franca libera dalle influenze autoritarie dello Stato.

Breve storia del quartiere

Il distretto di Exarchia è stato creato tra il 1870 e il 1880 in quella che allora era la periferia della città. Ha preso il nome dal mercante Exarchos, che proprio in quell'area aveva aperto un grande magazzino generale.

Il quartiere ha da sempre svolto un ruolo significativo nella vita sociale e politica della Grecia, soprattutto dopo la costruzione del Politecnico Universitario, che ha attratto molti giovani studenti universitari. Proprio le proteste degli studenti del Politecnico, iniziate il 14 novembre 1973, diedero il via alla rivolta contro la dittatura fascista dei colonnelli (1967-1974).

Da allora il quartiere si è caratterizzato per l'attivismo artistico (numerose librerie, centri musicali ecc.), sociale e politico. La galassia di gruppi anarchici, antifascisti, anticapitalisti e antagonisti in genere ha fatto sì che le stazioni di polizia e gli altri simboli del potere capitalistico siano stati frequentemente fatti oggetto di atti di vandalismo o di veri e propri attacchi violenti.

Exarchia, quartiere ribelle e anarchico

L'Università di Atene (2009) occupata dagli anarchici greci.
Alexandros Andreas Grigoropoulos, giovane anarchico greco di 15 anni assassinato dalla polizia mentre si trovava per le vie di Exarchia.

Exarchia è sempre stato un vero e proprio vivaio della contestazione e della ribellione, soprattutto di matrice anarchica. La presenza del Politecnico Universitario, nonché la relativa vicinanza della sede del Parlamento, fa sì che in questo quartiere si sia sviluppata una vivacissima comunità anarchica. Sono presenti almeno una quindicina di gruppi; il più antico è il Nosotros, dotato anche di un proprio centro sociale nel quale si svolgono animate discussioni, assemblee ed esperienze di autogestione. [1]

«Ogni grande città ha il suo quartiere contestatario ed Exarchia conserva sempre questo carattere», ha dichiarato Michalis Spourdalakis, politologo e professore all'Università di Atene. Per "catturare" il ribellismo antagonista giovanile ed incanalarlo così in un ambito più propriamente conformista e parlamentare, nel quartiere sono state aperte le sedi del partito socialista greco il Pasok (sezione giovanile del partito Syriza, della sinistra riformista) e le sedi di altri di gruppi o di altre organizzazioni di sinistra o di difesa dei diritti dell'uomo. Ciò però non ha intaccato il radicalismo di Exarchia, tant'è che la sede del Pasok è costantemente sorvegliata da una pattuglia della polizia.

Exarchia è anche una zona d'intensa attività libertaria, artistica e sociale che le autorità vorrebbero controllare o addirittura reprimere; numerosi sono i "café", le piccole case editrici, le librerie, le drogherie, i bazar, i seminari, le piccole attività artigianali, le associazioni ecc. Spesso la piazza centrale ospita concerti e opere teatrali messe in piedi da intellettuali, musicisti e artisti che frequentano o vivono nel quartiere.

Con l'avvento della crisi economica, politica e sociale, il quartiere è stato spesso centro nevralgico di manifestazioni, proteste e scontri con la polizia greca. Dopo l'assassinio di Alexis Grigoropoulos, ucciso ad Exarchia dalle forze dell'ordine il 6 dicembre 2008, in tutta la Grecia sono esplose violente proteste e rivolte. Quando poi il governo greco, su imposizione del Fondo Monetario Internazionale, ha imposto alla popolazione una serie di misure restrittive per fronteggiare la crisi economica, ancora una volta Exarchia è stato in prima linea nelle rivolte e negli scioperi. La vendetta istituzionale e poliziesca però non si è fatta attendere ed il 5 maggio 2010 il quartiere è stato messo a ferro e fuoco dalle forze di polizia, che hanno dato inizio ad una vera e propria caccia all'anarchico [2], testimoniata drammaticamente da un ragazzo italiano residente da due anni ad Exarchia:

«[...] fanno perquisizioni e purghe e le poche prove che avevamo in Internet sono state fatte sparire da misteriosi hacker. L'impressione è che gli interessi che sono venuti a collidere in Grecia siano un qualcosa che sovrasta di gran lunga il nostro allegro quartiere anarchico. Ed essendo gli unici che tentano di denunciare i giochi sporchi che si stanno effettuando sopra la pelle dei greci, qualcuno ha deciso che il fine giustifica i mezzi e che la resistenza in Exarchia deve essere rotta insieme a teste, nasi, denti, braccia, gambe, ginocchia e polmoni dei suo abitanti. La Grecia e solo l'inizio, se lasciate permettere quello che sta avvenendo qui senza protestare, il prossimo quartiere a finire sotto assedio potrebbere essere il vostro». [3]

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni