Etta Federn

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Etta Federn

Etta Federn (Vienna, 1883 - Parigi, 1951), anarchica, femminista, scrittrice e pedagogista tedesca. [1]

Biografia

Nata a Vienna nel 1883, Etta Federn è l'ultima di sei figli di una famiglia di ebrei assimilati. La madre è la suffragetta Ernestine Federn, il padre è il medico Salomon Federn.

Formazione

Riceve una formazione eguale a quella dei fratelli, studiando storia, letteratura tedesca e greca. Dopo la laurea inizia a studiare il tedesco e la filosofia. In questi anni conseguirà una vasta cultura in lingue straniere che le permetterà in seguito di lavorare come traduttrice.

Dopo aver rotto con la sua famiglia, si trasferisce a Berlino per completare gli studi. A Berlino conosce un nobile austriaco e i due decidono di sposarsi nonostante l'ostracismo dei genitori dell'uomo che non tolleravano l'origine ebraica di Etta. Nonostante tutto però la coppia ha un figlio, anche se questi morirà poco tempo dopo la nascita. In seguito, dopo aver divorziato, avrà anche altri due figli da un altro matrimonio: Hans e Michael.

Si guadagna da vivere prima come insegnante e poi come traduttore dall'inglese, francese, danese, russo e yiddish. Traduce Alexandra Kollontaj, Hans Christian Anderson e Shakespeare. Lavora come critico letterario per il quotidiano Berliner Tageblatt e pubblica molte biografie, tra cui quelli di Dante e Goethe. Allo stesso tempo, comincia a scrivere saggi, biografie, storie, poesie ecc.

L'anarchismo

Negli anni Venti conosce Emma Goldman, Mollie Steimer, Sonia Fléchine, Milly Witkop e Rudolf Rocker. Si impegna attivamente nella Syndikalistischer Fraienbund («Unione sindacale femminile»), fondata nel 1921 dalle donne della Freie Arbeterunion Deutschland (FAUD).

Manifesto delle Mujeres Libres, delle quali Etta Ferden fu militante

Il suo attivismo le procura molti amici, ma anche tantissimi nemici, specialmente con la crescita del fenomeno nazista in Germania. Riceve minacce di morte da parte delle squadracce naziste a causa della sua biografia del politico liberale Walter Rathenau, assassinato da ufficiali di destra, pubblicata nel 1927. Inoltre, le pressioni ricevute dalle case editrici e dai giornali con cui collaborava, portano alla rottura di diversi rapporti che portano al lento ma inesorabile prosciugamento delle sue fonti di reddito.

In Spagna

Lascia la Germania per Barcellona nel 1932, all'età di 49 ani,insieme ai suoi due figli. Nel 1933 i suoi libri sono stati tra quelli distrutti dai nazisti durante i Bücherverbrennungen (roghi dei libri) [2].

A Barcellona entra in contatto con la Confederación Nacional del Trabajo, preoseguendo nel lavoro di traduttrice specialmente dopo aver imparato lo spagnolo e il catalano. Quando Adolf Hitler giunge al potere, Etta, nonostante la vigilanza poliziesca a cui veniva sottoposta, si attiva per offrire alloggio e sostegno agli esuli anarchici tedeschi. Nel luglio 1936 milita nelle Mujeres Libres e insegna in una delle loro case, la Casal de la Dona Traballadora. Nel 1937 fonda a Blanes (Catalogna) quattro scuole laiche ispirate alla Escuela Moderna di Ferrer.

Dopo gli scontri del maggio 1937 ritorna ad insegnare per le Mujeres Libres, esperienza che la porterà a scrivere e pubblicare Mujeres de las revoluciones.

Rientro a Parigi, la resistenza e gli ultimi anni

Nell'aprile del 1938 si trasferisce con i figli a Parigi, dove racconta la sua esperienza spagnola in un romanzo, firmato con lo pseudonimo Esperanza, purtroppo andato perduto nel 1938.

Etta Federn in questo periodo si impegna insieme ai figli anche nella resistenza: dal 1940 al 1945, a Lione, si occupa della propaganda antifascista. Nel 1944 il figlio Hans muore nel Vescors, Michael invece combatterà nei Pirenei riuscendo a sopravvivere.

Alla fine della guerra, Etta Federn fa rientro a Parigi, dove vivrà in povertà fino alla morte, avvenuta nel 1951.

Il pensiero e le opere

Etta Fedren dedicò gran parte del suo tempo all'attivismo in campo pedagogico ed educativo: la pedagogia libertaria, l'educazione sessuale, il controllo delle nascite ma anche l'alfabetizzazione e la scolarizzazione in genere. In Mujeres de las revoluciones (la versione originale dell'opera fu pubblicata nel 1937 e in seguito tradotta in tedesco da Marianne Kröger, Etta Federn, Revolutionar auf ihre Art, Psychosozial Verlag, Gießen, 1997) scrisse dodici brevi biografie di donne e rivoluzionarie - Inga Nalbandian, Madame Roland, Charlotte Corday, Ellen Key, Rosa Luxemburg, Vera Figner, Angelica Balabanoff, Alexandra Kollontaj, Lily Braun, Isadora Duncan, Mrs Pankhuist ed Emma Goldman - in cui mise in evidenza soprattutto gli aspetti umani, in particolare quelli più marcatamente femminili e materni. In questo modo evidenziò che le rivoluzionarie erano donne e, talvolta, madri, con i sentimenti e le esigenze di tutte le altre donne della terra.

Sono inoltre da menzionare altre opere che raccontano di Etta Federn, come Free Women of Spain. Anarchism and the Struggle for the Emancipation of Women (Indiana University Books, Bloomington, 1991), di Martha A. Ackelsberg. La figura di Etta è inoltre presente anche in un romanzo dell'anarchico svedese Stig Dagerman, Skuggen avMart (Stoccolma, 1947), e in Utan Vaiaktig stad (Stoccolma, 1948), opera di un altro scrittore svedese, Arne Forsberg.

Note

Voci correlate