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«La Fine dell'Anarchismo?» di Luigi Galleani

In occasione del Primo Congresso Anarchico Italiano (Roma, 16-20 giugno 1907) il pubblicista Cesare Sobrero intervistò Saverio Merlino (allontanatosi dal movimento anarchico intorno al 1899) per conoscere la «situazione» del «partito anarchico e ricercarne il probabile avvenire»; l'intervista, col titolo La fine dell'Anarchismo venne pubblicata su La Stampa di Torino, e poi su L'Ora di Palermo, su L'Unione di Tunisi ecc. Luigi Fabbri, allora redattore con Pietro Gori, de II Pensiero, subito dopo aver letto il testo di quell'intervista, indirizzò unalettera personale al Merlino esprimendo, tra l'altro, la suameraviglia ed il suo dispiacere. Al Fabbri faceva eco, dall'America, Luigi Galleani con una serie di articoli, pubblicati su Cronaca Sovversiva, i quali furono successivamente raccolti in volume col titolo La fine dell'anarchismo?.

Questo saggio di Luigi Galleani è di rilevante interesse teorico in quanto contiene, sia pure per accenni, il complesso delle tesi sostenute dall'anarchismo. Infatti, dopo l'esposizione della concezione anarchica dedotta dagli scritti più noti di Merlino, il saggio mette in rilievo la caratteristica dell'anarchismo, si sofferma lungamente sulle sostanziali differenze tra collettivismo socialista e comunismo anarchico, e tra individualismo e comunismo anarchico, e deduce la solidità dell'idea anarchica nei confronti delle altre scuole socialiste. La critica di Merlino aveva anche toccato uno dei punti più delicati - e pertanto più polemico e scottante anche in seno al movimento anarchico - come quello dell'«organizzazione», così esprimendosi: «[...] il partito anarchico è smembrato dalle lotte tra i partigiani delle due diverse tendenze, cioè fra individualisti ed organizzatori. Gli organizzatori non riescono a trovauna forma d'organizzazione compatibile con i loro principi anarchici. Gli individualisti, i quali si mantengono contrari ad o-ni forma di organizzazione, non trovano modo d'agire».