Bruno Vespa: differenze tra le versioni

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== Controversie ==
== Controversie ==
[[File:Bruno vespa.JPG|miniatura|Bruno Vespa nel 2009]]
 
'''L'editore di riferimento'''
'''L'editore di riferimento'''
Nel periodo in cui dirigeva il principale telegiornale della televisione di stato, fecero scalpore alcune sue dichiarazioni pubbliche in cui affermava di considerare il [[partito]] della [[Democrazia Cristiana]] il suo "[[editore]] di riferimento"; venne di conseguenza accusato di non considerare l'informazione un [[servizio pubblico]], e di produrre un'informazione subordinata agli interessi della [[partitocrazia]].
Nel periodo in cui dirigeva il principale telegiornale della televisione di stato, fecero scalpore alcune sue dichiarazioni pubbliche in cui affermava di considerare il [[partito]] della [[Democrazia Cristiana]] il suo "[[editore]] di riferimento"; venne di conseguenza accusato di non considerare l'informazione un [[servizio pubblico]], e di produrre un'informazione subordinata agli interessi della [[partitocrazia]].
Vespa disse in realtà che essendo il [[Parlamento]] l'editore della [[Rai]] un [[Lottizzazione politica|accordo tra i partiti]] aveva assegnato alla [[Democrazia Cristiana|DC]] l'influenza sul primo canale, al [[Partito Socialista Italiano|PSI]] quella sul secondo e al [[Partito Comunista Italiano|PCI]] quella sul terzo, come fu riconosciuto poi da tutti.
Vespa disse in realtà che essendo il [[Parlamento]] l'editore della [[Rai]] un [[Lottizzazione politica|accordo tra i partiti]] aveva assegnato alla [[Democrazia Cristiana|DC]] l'influenza sul primo canale, al [[Partito Socialista Italiano|PSI]] quella sul secondo e al [[Partito Comunista Italiano|PCI]] quella sul terzo, come fu riconosciuto poi da tutti.


'''Accuse di faziosità'''
'''Accuse di faziosità'''
È stato contestato a Vespa un atteggiamento ritenuto troppo compiacente nei confronti dei politici di destra.<ref>[http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/economia/pensioni7/scalfa/scalfa.html Repubblica, 2004]</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://espresso.repubblica.it/dettaglio-archivio/451648 L'Espresso - claudio rinaldi] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> La polemica è stata corroborata dalla pubblicazione di una sua conversazione telefonica con Salvatore Sottile, portavoce dell'allora ministro degli esteri [[Gianfranco Fini]], intercettata dalla procura il 4 maggio [[2005]]: Vespa discusse al telefono con Sottile circa la scelta del [[contraddittorio|contraddittore]] che Fini avrebbe preferito nella puntata di ''[[Porta a porta]]'', poi ricaduta su [[Piero Fassino]]. Destò scalpore in particolare la frase di Vespa: "La puntata gliela confezioniamo addosso"<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=UsGFSfHjceU Intercettazione telefonica Vespa - Sottile - YouTube<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Tale episodio provocò critiche da parte della dirigenza Rai: [[Claudio Petruccioli]] chiese una inchiesta interna commentando che «se questo era l'andazzo, ''Porta a Porta'' si fondava su un metodo giornalisticamente miserevole». Vespa si difese affermando che «Con il portavoce di Fini, Sottile, abbiamo avuto un rapporto di proficua collaborazione. Quando le intercettazioni saranno pubblicate nella loro interezza, verranno fuori anche i profondi dissensi con lui, però, e con gli altri portavoce. Tipici di chi difende interessi diversi».<ref>[http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/cronaca/vittorio-emanuele-2/petruccioli-scandalo-savoia/petruccioli-scandalo-savoia.html Petruccioli: "Inchiesta interna" E scoppia il caso "Porta a porta" - cronaca - Repubblica.it]</ref> Vespa è stato sempre al centro di polemiche, riguardanti una tendenza del giornalista a rendersi eccessivamente amichevole verso [[Silvio Berlusconi]]. In occasione di uno speciale del 15 settembre 2009, con ospite lo stesso Berlusconi (che allora era [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei ministri]]), le puntate dei programmi potenzialmente concorrenti (''Ballarò'' su [[Rai 3]] e ''Matrix'' su [[Canale 5]]) furono sospese e rinviate ad altra data<ref>{{cita web
È stato contestato a Vespa un atteggiamento ritenuto troppo compiacente nei confronti dei politici di destra.<ref>[http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/economia/pensioni7/scalfa/scalfa.html Repubblica, 2004]</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://espresso.repubblica.it/dettaglio-archivio/451648 L'Espresso - claudio rinaldi] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> La polemica è stata corroborata dalla pubblicazione di una sua conversazione telefonica con Salvatore Sottile, portavoce dell'allora ministro degli esteri [[Gianfranco Fini]], intercettata dalla procura il 4 maggio [[2005]]: Vespa discusse al telefono con Sottile circa la scelta del [[contraddittorio|contraddittore]] che Fini avrebbe preferito nella puntata di ''[[Porta a porta]]'', poi ricaduta su [[Piero Fassino]]. Destò scalpore in particolare la frase di Vespa: "La puntata gliela confezioniamo addosso"<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=UsGFSfHjceU Intercettazione telefonica Vespa - Sottile - YouTube<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Tale episodio provocò critiche da parte della dirigenza Rai: [[Claudio Petruccioli]] chiese una inchiesta interna commentando che «se questo era l'andazzo, ''Porta a Porta'' si fondava su un metodo giornalisticamente miserevole». Vespa si difese affermando che «Con il portavoce di Fini, Sottile, abbiamo avuto un rapporto di proficua collaborazione. Quando le intercettazioni saranno pubblicate nella loro interezza, verranno fuori anche i profondi dissensi con lui, però, e con gli altri portavoce. Tipici di chi difende interessi diversi».<ref>[http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/cronaca/vittorio-emanuele-2/petruccioli-scandalo-savoia/petruccioli-scandalo-savoia.html Petruccioli: "Inchiesta interna" E scoppia il caso "Porta a porta" - cronaca - Repubblica.it]</ref> Vespa è stato sempre al centro di polemiche, riguardanti una tendenza del giornalista a rendersi eccessivamente amichevole verso [[Silvio Berlusconi]]. In occasione di uno speciale del 15 settembre 2009, con ospite lo stesso Berlusconi (che allora era [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei ministri]]), le puntate dei programmi potenzialmente concorrenti (''Ballarò'' su [[Rai 3]] e ''Matrix'' su [[Canale 5]]) furono sospese e rinviate ad altra data<ref>{{cita web
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'''Il contratto con la RAI'''
'''Il contratto con la RAI'''
Nel [[2009]] fece scalpore la richiesta di aumento di [[stipendio]] del 33%: da 1.200.000 euro il nuovo contratto avrebbe dovuto prevedere un importo di 1.600.000 euro<ref>[http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/rai-5/contratto-vespa/contratto-vespa.html Il contratto di Vespa è "troppo costoso" Mercoledì l'esame del Cda della Rai - Politica - Repubblica.it]</ref>. Vespa ha dichiarato in una [[intervista]] al ''[[Corriere della Sera]]'' che «Il consiglio Rai ha chiesto giustamente un approfondimento. Se si rifanno conti e confronti, qualche piccola limatura tecnica è possibile. Ma vorrei andare oltre. In tempi difficili bisogna essere solidali. Alle opere umanitarie, come è noto, giro ormai quasi per intero i proventi di convegni e dibattiti. Adesso vorrei rinunciare a 150 mila euro all'anno del mio nuovo contratto (600 mila euro in quattro anni) se la Rai utilizzasse questa somma per dieci borse di studio annuali da 15 mila euro l'una per dieci giovani da ammettere, dopo una accurata selezione, a un corso-concorso serissimo come quello che quarant'anni fa portò me e altri trenta colleghi in Rai. Mi piacerebbe che una somma analoga (collettiva, non voglio impoverire nessuno...) la sottoscrivessero insieme Santoro, Fazio, Dandini, Bignardi, Annunziata, Floris in modo da raggiungere le venti borse di studio. Da sempre a 'Porta a porta' il modesto turn over si fa guardando i prodotti dei candidati prima di incontrarli. E molti, ovviamente, non li incontriamo nemmeno. Ho detto ai miei: non voglio sapere per chi votate, ma fate sì che io non me ne accorga mai. Vorrei che quei dieci o venti ragazzi fossero scelti così. È un sogno? E continuo a chiedermi: ma perché tutto questo capita soltanto a me?».<ref>[http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_24/bruno-vespa-contratto-compenso-giovani-santoro_0cceebce-c06a-11de-9fa6-00144f02aabc.shtml «Darò 150 mila euro per i giovani Lo facciano anche Santoro e gli altri» - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Nel [[2009]] fece scalpore la richiesta di aumento di [[stipendio]] del 33%: da 1.200.000 euro il nuovo contratto avrebbe dovuto prevedere un importo di 1.600.000 euro<ref>[http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/rai-5/contratto-vespa/contratto-vespa.html Il contratto di Vespa è "troppo costoso" Mercoledì l'esame del Cda della Rai - Politica - Repubblica.it]</ref>. Vespa ha dichiarato in una [[intervista]] al ''[[Corriere della Sera]]'' che «Il consiglio Rai ha chiesto giustamente un approfondimento. Se si rifanno conti e confronti, qualche piccola limatura tecnica è possibile. Ma vorrei andare oltre. In tempi difficili bisogna essere solidali. Alle opere umanitarie, come è noto, giro ormai quasi per intero i proventi di convegni e dibattiti. Adesso vorrei rinunciare a 150 mila euro all'anno del mio nuovo contratto (600 mila euro in quattro anni) se la Rai utilizzasse questa somma per dieci borse di studio annuali da 15 mila euro l'una per dieci giovani da ammettere, dopo una accurata selezione, a un corso-concorso serissimo come quello che quarant'anni fa portò me e altri trenta colleghi in Rai. Mi piacerebbe che una somma analoga (collettiva, non voglio impoverire nessuno...) la sottoscrivessero insieme Santoro, Fazio, Dandini, Bignardi, Annunziata, Floris in modo da raggiungere le venti borse di studio. Da sempre a 'Porta a porta' il modesto turn over si fa guardando i prodotti dei candidati prima di incontrarli. E molti, ovviamente, non li incontriamo nemmeno. Ho detto ai miei: non voglio sapere per chi votate, ma fate sì che io non me ne accorga mai. Vorrei che quei dieci o venti ragazzi fossero scelti così. È un sogno? E continuo a chiedermi: ma perché tutto questo capita soltanto a me?».<ref>[http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_24/bruno-vespa-contratto-compenso-giovani-santoro_0cceebce-c06a-11de-9fa6-00144f02aabc.shtml «Darò 150 mila euro per i giovani Lo facciano anche Santoro e gli altri» - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>


'''Ospiti mafiosi'''
'''Ospiti mafiosi'''
Ha suscitato molte critiche e scalpore per la sua decisione di invitare alcuni esponenti del [[clan dei Casamonica]] alla sua trasmissione il 9 settembre 2015.<ref>{{cita news|url=http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/09/09/news/l_ira_del_pd_romano_i_casamonica_in_studio_oltraggio_alla_capitale_-122499741/|titolo="Un oltraggio i Casamonica a 'Porta a Porta'": tutti contro Vespa. E il Campidoglio: la Rai chieda scusa alla città|pubblicazione=la Repubblica|data=9 settembre 2015|accesso=15 maggio 2016}}</ref> Nuovamente il 7 aprile 2016 decide di invitare il secondo figlio di [[Totò Riina]], già esponente di primo piano dell'organizzazione [[cosa nostra]], suscitando altrettanta indignazione.<ref>{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/07/riina-junior-da-vespa-i-messaggi-del-figlio-del-boss-sul-palco-rai-dallattacco-ai-pentiti-alla-negazione-della-mafia/2617093/|titolo=Riina Junior da Vespa, i messaggi del figlio del boss sul palco Rai: dall’attacco ai pentiti alla negazione della mafia|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|data=7 aprile 2016|accesso=15 maggio 2016}}</ref>
Ha suscitato molte critiche e scalpore per la sua decisione di invitare alcuni esponenti del [[clan dei Casamonica]] alla sua trasmissione il 9 settembre 2015.<ref>{{cita news|url=http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/09/09/news/l_ira_del_pd_romano_i_casamonica_in_studio_oltraggio_alla_capitale_-122499741/|titolo="Un oltraggio i Casamonica a 'Porta a Porta'": tutti contro Vespa. E il Campidoglio: la Rai chieda scusa alla città|pubblicazione=la Repubblica|data=9 settembre 2015|accesso=15 maggio 2016}}</ref> Nuovamente il 7 aprile 2016 decide di invitare il secondo figlio di [[Totò Riina]], già esponente di primo piano dell'organizzazione [[cosa nostra]], suscitando altrettanta indignazione.<ref>{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/07/riina-junior-da-vespa-i-messaggi-del-figlio-del-boss-sul-palco-rai-dallattacco-ai-pentiti-alla-negazione-della-mafia/2617093/|titolo=Riina Junior da Vespa, i messaggi del figlio del boss sul palco Rai: dall’attacco ai pentiti alla negazione della mafia|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|data=7 aprile 2016|accesso=15 maggio 2016}}</ref>



Versione delle 19:25, 11 feb 2020

Bruno Vespa durante la presentazione di uno dei suoi soliti libri natalizi colmi di baggianate e servilismi di ogni genere.

Bruno Vespa (L'Aquila, 27 maggio 1944) è un giornalista e conduttore televisivo ed è coniugato con il magistrato Augusta Iannini, capo Dipartimento Affari di Giustizia al Ministero della Giustizia.

Ha ideato e conduce il programma televisivo Porta a Porta, trasmesso dai canali RAI a partire dal 1996 con un buon successo di ascolti, in quanto vero e proprio "teatrino dei burattini". La trasmissione infatti si è distinta per gli invitati celebri ma di solito nessuna partecipazione diretta della gente comune, di solito mediata solo da sondaggi.

Personaggio più amato di tutti è stato il pulcinella "Burlascone" e famoso il suo ormai celeberrimo spettacolino del "Contratto con gl'italiani", purtroppo però mai più replicato (ma forse si replicherà in futuro, se il buon Dio vorrà mantenere in salute entrambi i protagonisti).

Indimenticabile fu anche la serata del "Papa in diretta" laddove fu chiaro, a tutti i telespettatori, ma in particolare a quelli della sinistra, che anche Bruno Vespa possedeva grandi doti di umanità per essersi commosso fino alle lacrime, in diretta, con le mani giunte e in atteggiamento di profondo raccoglimento, durante lo "scoop" della telefonata di ringraziamento di papa Wojtyla.

Ma più che attore di varietà Bruno Vespa si ritiene giornalista e scrittore, non perdendo occasione nel pubblicizzare, dovunque e comunque, la sua ormai celebre e interminabile collana del romanzo della politica.

Furio Colombo, spiegando i motivi del successo di Bruno Vespa in un articolo del 14/03/04 sull'Unità dal titolo "Se partecipare è meglio che vincere"[1] diceva tra l'altro:

«[...] Non resta che spiegare ai colleghi della stampa estera che Vespa non è così forte di suo. Nella vita è una persona normale. Ma gode di tre strane condizioni inesistenti in democrazia. Primo, c'è una Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai che tace. Tace sulle serate in esclusiva di Berlusconi circondato da gente imbarazzante che gli dà ragione. Secondo, c'è una "presidente di garanzia" che, invece, non rinuncia a parlare. Ma quattro personaggi che la circondano, e che sarebbero il Consiglio di amministrazione della Rai, esercitano su di lei un "mobbing" che stupisce perché avviene sotto gli occhi di tutti. Le danno regolarmente torto, in modo maleducato, sempre, subito, su tutto, creando un effetto comico che si rovescia su di loro. Perché l'ovvia e dignitosa normalità di ciò che dice l'Annunziata, viene compresa da tutto il resto degli italiani per quello che è. È una denuncia, un'accusa. È la testimonianza dal vivo di ciò che accade oggi alla Rai. Terzo (e questa è la stranezza che colpisce di più i colleghi della stampa estera): ci sono alcuni politici di tutta l'opposizione che verso Vespa sono mossi da un sincero senso di gratitudine. Sono grati perché li invita alle serate "off" (quelle senza il protagonista principale) della sua trasmissione [...]».

Biografia

Esperienza giornalistica

Vespa esordì giovanissimo come collaboratore per la stampa locale abruzzese: a 16 anni era già autore di articoli sportivi per la sede aquilana del quotidiano Il Tempo.

Nel 1962 divenne cronista radiofonico alla RAI e nel 1968, conseguita la laurea in giurisprudenza, conduttore del "Telegiornale" RAI (in seguito TG1).

In questo periodo fu anche inviato del Telegiornale, intervistò i principali personaggi della politica degli anni '70 e '80 (si ricorda in particolare un'intervista, del 1978, al cardinale Karol Wojtyla, futuro papa Giovanni Paolo II).

Nel 1977 fu conduttore, insieme ad Arrigo Petacco, della rubrica televisiva di attualità Tam Tam.

Dal 1989 al 1992 fu direttore del TG1. In quel periodo fecero scalpore alcune sue dichiarazioni pubbliche in cui affermava di considerare il partito della Democrazia Cristiana il suo "editore di riferimento"; venne di conseguenza accusato di non considerare l'informazione un servizio pubblico, ma un'informazione subordinata agli interessi della partitocrazia.
Nell'agosto 1990, allo scoppio della prima guerra del Golfo, sostenne l'intervento armato con un criticato editoriale, che si concludeva con le parole "La guerra l'ha fatta la comunità internazionale. E se noi vogliamo essere iscritti al club dobbiamo pagare le quote.", che alcuni paragonarono alle parole con cui Mussolini aveva giustificato l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale: "devo avere un migliaio di morti per sedermi al tavolo (...) della pace e delle spartizioni."

Il 3 aprile 2006 è stato il moderatore del secondo confronto televisivo elettorale tra il Presidente del Consiglio uscente Silvio Berlusconi e il leader del centrosinistra Romano Prodi.

Controversie

L'editore di riferimento Nel periodo in cui dirigeva il principale telegiornale della televisione di stato, fecero scalpore alcune sue dichiarazioni pubbliche in cui affermava di considerare il partito della Democrazia Cristiana il suo "editore di riferimento"; venne di conseguenza accusato di non considerare l'informazione un servizio pubblico, e di produrre un'informazione subordinata agli interessi della partitocrazia. Vespa disse in realtà che essendo il Parlamento l'editore della Rai un accordo tra i partiti aveva assegnato alla DC l'influenza sul primo canale, al PSI quella sul secondo e al PCI quella sul terzo, come fu riconosciuto poi da tutti.

Accuse di faziosità È stato contestato a Vespa un atteggiamento ritenuto troppo compiacente nei confronti dei politici di destra.[1][2] La polemica è stata corroborata dalla pubblicazione di una sua conversazione telefonica con Salvatore Sottile, portavoce dell'allora ministro degli esteri Gianfranco Fini, intercettata dalla procura il 4 maggio 2005: Vespa discusse al telefono con Sottile circa la scelta del contraddittore che Fini avrebbe preferito nella puntata di Porta a porta, poi ricaduta su Piero Fassino. Destò scalpore in particolare la frase di Vespa: "La puntata gliela confezioniamo addosso"[3]. Tale episodio provocò critiche da parte della dirigenza Rai: Claudio Petruccioli chiese una inchiesta interna commentando che «se questo era l'andazzo, Porta a Porta si fondava su un metodo giornalisticamente miserevole». Vespa si difese affermando che «Con il portavoce di Fini, Sottile, abbiamo avuto un rapporto di proficua collaborazione. Quando le intercettazioni saranno pubblicate nella loro interezza, verranno fuori anche i profondi dissensi con lui, però, e con gli altri portavoce. Tipici di chi difende interessi diversi».[4] Vespa è stato sempre al centro di polemiche, riguardanti una tendenza del giornalista a rendersi eccessivamente amichevole verso Silvio Berlusconi. In occasione di uno speciale del 15 settembre 2009, con ospite lo stesso Berlusconi (che allora era Presidente del Consiglio dei ministri), le puntate dei programmi potenzialmente concorrenti (Ballarò su Rai 3 e Matrix su Canale 5) furono sospese e rinviate ad altra data[5][6][7].

Il contratto con la RAI Nel 2009 fece scalpore la richiesta di aumento di stipendio del 33%: da 1.200.000 euro il nuovo contratto avrebbe dovuto prevedere un importo di 1.600.000 euro[8]. Vespa ha dichiarato in una intervista al Corriere della Sera che «Il consiglio Rai ha chiesto giustamente un approfondimento. Se si rifanno conti e confronti, qualche piccola limatura tecnica è possibile. Ma vorrei andare oltre. In tempi difficili bisogna essere solidali. Alle opere umanitarie, come è noto, giro ormai quasi per intero i proventi di convegni e dibattiti. Adesso vorrei rinunciare a 150 mila euro all'anno del mio nuovo contratto (600 mila euro in quattro anni) se la Rai utilizzasse questa somma per dieci borse di studio annuali da 15 mila euro l'una per dieci giovani da ammettere, dopo una accurata selezione, a un corso-concorso serissimo come quello che quarant'anni fa portò me e altri trenta colleghi in Rai. Mi piacerebbe che una somma analoga (collettiva, non voglio impoverire nessuno...) la sottoscrivessero insieme Santoro, Fazio, Dandini, Bignardi, Annunziata, Floris in modo da raggiungere le venti borse di studio. Da sempre a 'Porta a porta' il modesto turn over si fa guardando i prodotti dei candidati prima di incontrarli. E molti, ovviamente, non li incontriamo nemmeno. Ho detto ai miei: non voglio sapere per chi votate, ma fate sì che io non me ne accorga mai. Vorrei che quei dieci o venti ragazzi fossero scelti così. È un sogno? E continuo a chiedermi: ma perché tutto questo capita soltanto a me?».[9]

Ospiti mafiosi Ha suscitato molte critiche e scalpore per la sua decisione di invitare alcuni esponenti del clan dei Casamonica alla sua trasmissione il 9 settembre 2015.[10] Nuovamente il 7 aprile 2016 decide di invitare il secondo figlio di Totò Riina, già esponente di primo piano dell'organizzazione cosa nostra, suscitando altrettanta indignazione.[11]

Riconoscimenti

  • 1978 - Premio Saint Vincent per la televisione (conferito dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini)
  • 1990 - Personalità europea per il giornalismo
  • 1992 - Premio La Madonnina per il giornalismo
  • 1995 - Premio Guidarello per il giornalismo
  • 1999 - Premio Ischia internazionale di Giornalismo, giornalista dell'anno per la televisione
  • 2000 - Premio Saint Vincent per la televisione
  • 2004 - Incentivo-premio ricevuto dalla RAI di € 726.000 che sommato al suo precedente stipendio lo portava a € 1.187.800, su un reddito complessivo dichiarato nel 2005 di € 2.856.998 (esempio lampante di come, attraverso un giornalismo fatto di vuote parole e luoghi comuni, si possano riempire le tasche!)
  • 2006 - Telegatto di Platino
  • 2006 - Premio Internazionale ENOGA'
  • 2008 - Big Brother Awards
  • 2008 - Premio Regia Televisiva categoria Top ten.
  • 2011 - Premio Saint Vincent per la televisione (conferito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano)
  • 2011 - Premio Estense alla carriera
  • 2018 - Premio America della Fondazione Italia USA

Libri

Bruno Vespa ha raccolto e sintetizzato le sue esperienze di giornalista scrivendo anche saggi, in genere accolti con successo, raccolti in una collana e pubblicati da Rai Eri e Mondadori:

  • E anche Leone votò Pertini (1978)
  • Intervista sul socialismo in Europa (1980)
  • Telecamera con vista (1993)
  • Il cambio (1994)
  • Il duello (1995)
  • La svolta (1996)
  • La sfida (1997)
  • La corsa (1998)
  • 1989-2000. Dieci anni che hanno sconvolto l'Italia (1999)
  • Il superpresidente: Che cosa cambia in Italia con Ciampi al Quirinale (1999)
  • Scontro finale (2000)
  • La Scossa (2001)
  • Rai, la grande guerra (2002)
  • La Grande Muraglia (libro)|La Grande Muraglia (2002)
  • Il Cavaliere e il Professore (2003)
  • Storia d'Italia da Mussolini a Berlusconi (2004)
  • Vincitori e vinti (2005)
  • L'Italia spezzata (2006)

Video

Video del 1969: Bruno Vespa annuncia la colpevolezza di Pietro Valpreda riguardo alla strage di Piazza Fontana.

"Ho sognato Bruno Vespa", videoclip

Collegamenti esterni