Marie Ganz
Marie Ganz (Galizia, Austria 1891 - New York 1968) è stata un'anarchica organizzatrice del lavoro, assistente sociale e scrittrice, nota per aver manifestato l'intenzione di assassinare un membro della famiglia Rockefeller.
Biografia
Primi anni
Marie Ganz nasce in Galizia (al tempo austriaca, ora parte dell'Ucraina) nel 1891, in una famiglia ebraica di ceto basso. Nel 1896 emigra negli Stati Uniti con la madre e suo fratello minore (suo padre, venditore di carretti a mano, era emigrato due anni prima). A 8 anni perde improvvisamente il padre e per aiutare la famiglia inizia a lavorare. A 13 anni lascia la scuola per lavorare a tempo pieno come addetta alle consegne di abiti sartoriali nella ricca e lussiosa Fifth Avenue, rendendosi ben presto conto dell'estrema disparità tra ricchezza e povertà a New York. Quando stringe amicizia con alcuni studenti radicali russi, è pronta per abbracciare una visione radicale: questi studenti la introducono all'anarchismo e le forniscono un elenco di letture che include Nietzsche, Schopenhauer, Ibsen e Tolstoj. Animata da nuova indignazione, Marie organizza uno sciopero nella fabbrica in cui lavora e riesce ad attuarlo, perdendo, però, il suo impego. Impiega, quindi, le sue energie per aiutare le donne disoccupate, che ritiene essere ignorate dal movimento radicale. Parla frequentemente ai raduni dell'IWW insieme ad Alexander Berkman ed altri leader anarchici.
L'attentato a Rockfeller
Nel 1914 la notorietà di Marie si impenna quando arriva con una pistola carica davanti allo Standard Oil Building di Manhattan e annuncia che intende sparare a John D. Rockefeller Jr. per abbatterlo "come un cane" (l'origine del desiderio è in parte rinvenibile nel massacro di Ludlow, per il quale, a suo avviso, i Rockefeller erano direttamente responsabili: «La Colorado Fuel and Iron Company, controllata dai Rockefeller, impiegò guardie armate per abbattere gli scioperanti. In una battaglia con le truppe statali furono uccise 45 persone e causati molti feriti, e donne e bambini vennero bruciati a morte nel fuoco che distrusse la colonia di tende a Ludlow. [...] La Federazione del Lavoro del Colorado chiese ai sindacati di armare e aiutare gli scioperanti. La Lega antimilitarista progettò di reclutare combattenti per fare la guerra contro i soldati»). Informata che quel giorno Rockefeller non era in sede, risponde che sarebbe tornata un'altra volta. Accusata di disordini, viene condannata a 60 giorni di prigione e rilasciata dopo 30 (matura un'idea meno sanguinaria dell'uso della violenza).
Ultimo periodo di attività
Continua ad organizzare scioperi per salari migliori e raduna le donne dei quartieri per protestare contro l'aumento dei prezzi dei generi alimentari (durante la rivolta alimentare di New York del 1917 viene arrestata).
Ganz è ora disposta a usare metodi legali per lavorare al cambiamento sociale e, alla vigilia dell'ingresso degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale, supporta fermamente la causa degli Alleati.
Nel 1919 incontra il suo futuro marito, il giornalista Nat J. Ferber, mentre la visita in prigione per intervistarla.
Nel 1920 pubblica la sua autobiografia, Rebels: Into Anarchy – And Out Again, nella quale afferma di aver rinunciato all'anarchismo e scrive: «Durante tutto questo tempo, Emma Goldman, la leader anarchica, è stata via per un tour di conferenze e fuori dai guai. Non ha prestato attenzione agli appelli per tornare e prendere parte alle riunioni. Faceva soldi e viveva comodamente in hotel di prima classe, e mi convinsi che si era sempra attivata per sordidi motivi».
Il 30 settembre 1921, nasce a New York City sua figlia Lenore Ferber Kahn.
Da questo momento la sua figura resterà nell'ombra. Alcuni commentatori contemporanei vedono Marie come una Giovanna d'Arco del Ghetto, altri come una cercatrice di fama. Tuttavia, vi è un accordo unanime sulla grande capacità oratoria di Marie Ganz, estremamente abile nell'incitare la gente.
Marie muore al Saint Vincent's Hospital di Manhattan nel 1968.
Bibliografia
- Rebels: Into Anarchy – And Out Again, di Marie Ganz, con Nat J. Ferber (1920)
- Margaret Marsh, Anarchist Woman, 1870-1920, Philadenphia, Temple University Press, 1981