Le Libertaire
- « Il libertario non ha patria se non la patria universale. Egli è nemico dei confini: pietre di confine di nazioni, proprietà statali; pietre di confine di campi, di case, di officine, proprietà particolari; pietre di confine di proprietà familiari, coniugali e paterne. Per lui, l'Umanità è un corpo unico in cui tutti i membri hanno lo stesso ed eguale diritto al loro libero e intero sviluppo, che siano i figli di un continente o di un altro, che appartengano all'uno o all'altro sesso, a questa o quell'altra razza. »
- ~ (dal primo numero de Le Libertaire)
Le Libertaire è stata una rivista anarchica francofona pubblicata a New York il 9 giugno del 1858 dall'esiliato anarchico Joseph Déjacque (il sottotitolo era: Journal du Mouvement Social"). Apparve ad intervalli leggermente irregolari fino al febbraio 1861, poco prima del ritorno di Dejacque in Francia. La testata riapparve in Algeri nel 1892 e fu poi prodotta in Bruxelles tra il 1893 e il 1894.
Nel 1895, Le Libertaire fu rilanciato come pubblicazione settimanale in Francia da Sébastien Faure e Louise Michel e negli anni socialmente e politicamente turbolenti che accompagnarono il rapido cambiamento economico, durante il periodo precedente al 1914, divenne una testata di spicco a livello internazionale, tradotta in varie lingue.
Le pubblicazioni sono continuate dal 1918 al 1939 e poi dal 1944 al 1956. Le Libertaire è tornata nel 1968 ed è stata prodotta in modo intermittente fino al 2011 (dopo il 2005 è stata pubblicata soltanto online). A partire dal 2016 pare che esista come "spazio Internet" del gruppo libertario «Jules Durand16».
Storia
Le Libertaire (New York 1858-1861)
Il primo numero del quotidiano Le Libertaire appare a New York il 9 giugno 1858. Il suo unico animatore è Joseph Déjacque, scrittore e giornalista anarchico. Egli è perseguito in Francia per instigazione all'odio e al disprezzo per il governo della repubblica, odio e disprezzo per i cittadini l'uno contro l'altro, apologia di fatti qualificati come reati dal diritto penale del governo di Louis-Napoléon Bonaparte. Il 22 ottobre 1851 la corte d'assise della Senna stabilisce la distruzione della sua raccolta di poesie, Les Lazaréennes, favole e poesie sociali, e lo condanna a due anni di prigione e a una multa di 2.000 franchi. Per sfuggire a questa sentenza, si rifugia prima a Bruxelles, poi a Londra, poi raggiunge Jersey e infine gli Stati Uniti, dove era rifugiato dal 1854.
Sconvolto dai massacri del giugno 1848, Joseph Déjacque non perde tempo a radicalizzare le sue posizioni e a respingere ogni forma di autorità, sfruttamento e privilegio economico. In The Revolutionary Question, pubblicato nel 1854, attacca la religione, la famiglia, la proprietà, il governo e cerca di dimostrare i loro «effetti devastanti». [1]
Le Libertaire gli consente di esporre quella che considera la «vera anarchia», «anarchia radicale» basata sulla «libertà assoluta». [2] Nel primo numero, specifica il programma de Le Libetaire: «Ha come principio, uno e superiore la libertà in tutto e per tutti. Riconosce l'autorità solo come l'autorità del progresso. In tutto e per tutto, vuole l'abolizione di ogni schiavitù in tutte le forme, l'emancipazione di ogni corpo e intelligenza». [3]
La testata appare fino a gennaio o febbraio 1861.
Le Libertaire (Algeri 1892)
Il 27 gennaio 1892 ad Algeri, Jean Faure pubblica Le Libertaire, «organo anarchico comunista algerino». Sette numeri sono pubblicati e distribuiti lungo la costa africana, da Orano a Sfax. A parte l'annuncio di alcuni incontri pubblici, pochissimi articoli riguardano l'Algeria o il movimento sociale locale. I testi riguardano principalmente l'antimilitarismo, le disuguaglianze sociali, lo sfruttamento salariale, la Comune di Parigi.
Note