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[[Giovanna Caleffi|Giovanna]] si dedica intensamente alla comunità fino alla sua morte, avvenuta il [[14 marzo]] [[1962]]. La figlia [[Giliana Berneri|Giliana]], unica sopravvissuta della famiglia Berneri, profondamente segnata dalla scomparsa della madre, decide di abbandonare l'attività anarchica. Grazie a quattro compagni ([[Aurelio Chessa]], [[Ugo Mazzucchelli]], [[Pio Turroni]] e [[Stefano Vatteroni]]), che costituiscono un nuovo gruppo gestionale, la colonia sopravvive fino al [[1964]]. <ref>Alla morte di [[Giovanna Caleffi|Giovanna]] la colonia venne formalmente presa in mano da [[Ugo Mazzucchelli]], ma la gestione diventò assai difficoltosa.</ref> Negli anni seguenti, esperimenti simili saranno ripetuti in altre località italiane, non riuscendo, però, ad eguagliarne i risultati della comunità «Maria Luisa Berneri». | [[Giovanna Caleffi|Giovanna]] si dedica intensamente alla comunità fino alla sua morte, avvenuta il [[14 marzo]] [[1962]]. La figlia [[Giliana Berneri|Giliana]], unica sopravvissuta della famiglia Berneri, profondamente segnata dalla scomparsa della madre, decide di abbandonare l'attività anarchica. Grazie a quattro compagni ([[Aurelio Chessa]], [[Ugo Mazzucchelli]], [[Pio Turroni]] e [[Stefano Vatteroni]]), che costituiscono un nuovo gruppo gestionale, la colonia sopravvive fino al [[1964]]. <ref>Alla morte di [[Giovanna Caleffi|Giovanna]] la colonia venne formalmente presa in mano da [[Ugo Mazzucchelli]], ma la gestione diventò assai difficoltosa.</ref> Negli anni seguenti, esperimenti simili saranno ripetuti in altre località italiane, non riuscendo, però, ad eguagliarne i risultati della comunità «Maria Luisa Berneri». | ||
== Attività della comuità == | == Attività della comuità <ref name="FP"></ref>== | ||
La colonia, molto ben organizzata, consisteva in una casa di tre stanze con relativi servizi. All'esterno si poteva contare su tende militari, che fornivano ulteriori posti letto. La partecipazione dei ragazzi era molto attiva, non solo da parte dei ragazzi del territorio apuano, ma anche da parte dei giovani provenienti da altre zone della penisola e dall'estero. I giovani, di solito tra le venti e le trenta unità, erano seguiti da professori estremamente competenti e dalla stessa [[Giovanna Caleffi|Caleffi]], molto attiva all'interno del progetto. | La colonia, molto ben organizzata, consisteva in una casa di tre stanze con relativi servizi. All'esterno si poteva contare su tende militari, che fornivano ulteriori posti letto. La partecipazione dei ragazzi era molto attiva, non solo da parte dei ragazzi del territorio apuano, ma anche da parte dei giovani provenienti da altre zone della penisola e dall'estero. I giovani, di solito tra le venti e le trenta unità, erano seguiti da professori estremamente competenti e dalla stessa [[Giovanna Caleffi|Caleffi]], molto attiva all'interno del progetto. | ||