66 514
contributi
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "i<ref>" con "i <ref>") |
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "à " con "à ") |
||
Riga 2: | Riga 2: | ||
==Fondazione e principi== | ==Fondazione e principi== | ||
: «Era una società | : «Era una società piena di tensioni. Ogni cosa diventava motivo di grandi discussioni. Si discuteva molto del programma politico, naturalmente, ma anche le cose minori erano motivo di litigi e di discussioni. Per esempio, il distintivo. Cosa mettiamo sul distintivo della Mazzini Societyì Chi voleva la testa dell'Italia turrita, chi Garibaldi, chi Mazzini. A un certo punto Salvemini perse la pazienza e gridò, con il suo fortissimo accento pugliese: "Che cosa volete metterci se non Mazzini? Ci volete mettere una donna nuda?!". Le agitazioni si calmarono e la testa di Mazzini fu il distintivo e il simbolo della nostra associazione». <ref>[http://www.culturaitalia.it/opencms/export/sites/culturaitalia/attachments/stella_di_david_e_tricolore/tullia_zevi_my_political_autobiography.pdf Tullia Calabi Zevi, La mia autobiografia politica]</ref> | ||
La '''Mazzini Society''' si costituisce nel [[1939]] a New York per merito soprattutto di Gaetano Salvemini <ref>[http://www.storiaxxisecolo.it/antifascismo/biografie%20antifascisti39.html Biografia Salvemini]</ref>. Fortemente ostili alla monarchia, i personaggi più importanti sono stati un gruppo di repubblicani e di militanti di [[Giustizia e Libertà]]: Lionello Venturi, Randolfo Pacciardi, Michele Cantarella, Aldo Garosci, Carlo Sforza, Alberto Tarchiani, Max Ascoli, Roberto Bolaffio, Renato Poggi, Giuseppe Antonio Borgese. | La '''Mazzini Society''' si costituisce nel [[1939]] a New York per merito soprattutto di Gaetano Salvemini <ref>[http://www.storiaxxisecolo.it/antifascismo/biografie%20antifascisti39.html Biografia Salvemini]</ref>. Fortemente ostili alla monarchia, i personaggi più importanti sono stati un gruppo di repubblicani e di militanti di [[Giustizia e Libertà]]: Lionello Venturi, Randolfo Pacciardi, Michele Cantarella, Aldo Garosci, Carlo Sforza, Alberto Tarchiani, Max Ascoli, Roberto Bolaffio, Renato Poggi, Giuseppe Antonio Borgese. | ||
L'associazione nasce come organismo “democratico borghese”, non influenzabile dai partiti e apertamente ostile a [[Fascismo|fascisti]] e [[comunismo|comunisti]], per questo in principio i militanti sono intenti a mantenere l'unitarietà | L'associazione nasce come organismo “democratico borghese”, non influenzabile dai partiti e apertamente ostile a [[Fascismo|fascisti]] e [[comunismo|comunisti]], per questo in principio i militanti sono intenti a mantenere l'unitarietà dei militanti in nome del comune [[antifascismo]] e [[anticomunismo]]. | ||
Inizialmente la Mazzini Society si occupa soprattutto della raccolta di fondi per i fuoriusciti [[antifascismo|antifascisti]] italiani, caratterizzandosi come semplice aggregazione di intellettuali della "sinistra" più o meno moderata. In seguito diventa un vero e proprio organismo di aggregazione delle [[antifascismo|forze antifasciste]] italo-americane e di indirizzo di queste verso i “principi democratici”: il cambiamento sostanziale si ha a partire dal [[14 giugno]] [[1940]], quando Max Ascoli entra nella "società ", divenendone presidente qualche mese dopo, e si impegna per trasformarla in un gruppo di collegamento tra [[antifascismo|antifascisti]] e governo americano. Per questo, dalla fine del [[1940]], la Mazzini Society penetra negli ambienti [[sindacalismo|sindacali]] italo-americani che sono allineati alla linea poliitca di Roosvelt, tra questi Luigi Antonini che poi ritroveremo più avanti quale acerrimo "nemico" di [[Carlo Tresca]]. | Inizialmente la Mazzini Society si occupa soprattutto della raccolta di fondi per i fuoriusciti [[antifascismo|antifascisti]] italiani, caratterizzandosi come semplice aggregazione di intellettuali della "sinistra" più o meno moderata. In seguito diventa un vero e proprio organismo di aggregazione delle [[antifascismo|forze antifasciste]] italo-americane e di indirizzo di queste verso i “principi democratici”: il cambiamento sostanziale si ha a partire dal [[14 giugno]] [[1940]], quando Max Ascoli entra nella "società ", divenendone presidente qualche mese dopo, e si impegna per trasformarla in un gruppo di collegamento tra [[antifascismo|antifascisti]] e governo americano. Per questo, dalla fine del [[1940]], la Mazzini Society penetra negli ambienti [[sindacalismo|sindacali]] italo-americani che sono allineati alla linea poliitca di Roosvelt, tra questi Luigi Antonini che poi ritroveremo più avanti quale acerrimo "nemico" di [[Carlo Tresca]]. | ||
'''Per Ascoli, e quindi anche per il governo federale, l'associazione è solo un mezzo propagandistico da usare tra gli italo-americani per diffondere la politica roosveltiana e far accettare gli obiettivi che si prefiggono gli americani con l'entrata in guerra''' | '''Per Ascoli, e quindi anche per il governo federale, l'associazione è solo un mezzo propagandistico da usare tra gli italo-americani per diffondere la politica roosveltiana e far accettare gli obiettivi che si prefiggono gli americani con l'entrata in guerra''' | ||
(a partire dal [[1941]] la Mazzini Society si doterà | (a partire dal [[1941]] la Mazzini Society si doterà anche di un periodico propagandistico, ''Nazioni unite''). | ||
'''Un'altra "corrente"''' importante della Mazzini Society è quella che '''fa capo a Carlo Sforza''', il quale invece '''vorrebbe usarla come un mezzo per giungere poi alla nascita di un Consiglio nazionale e di un'unità | '''Un'altra "corrente"''' importante della Mazzini Society è quella che '''fa capo a Carlo Sforza''', il quale invece '''vorrebbe usarla come un mezzo per giungere poi alla nascita di un Consiglio nazionale e di un'unità di combattimento che affiancasse i nuovi alleati nella campagna di liberazione dell'[[Italia]]'''. La "linea Sforza", che sarà poi rilanciata al "congresso di Montevideo" (agosto [[1942]]) che vede la presenza degli [[antifascismo|antifascisti]] italiani del sud america, non sarà mai accolta favorevolmente dal governo americano e si rivelerà mera [[utopia]]. | ||
Nonostante gli sforzi, la strategia di Max Ascoli è per ammissione sua e del governo federale decisamente non penetrante tra gli italo-americani, che vedono la Mazzini Society come un'aggregazione di intellettuali distante dalla comunità | Nonostante gli sforzi, la strategia di Max Ascoli è per ammissione sua e del governo federale decisamente non penetrante tra gli italo-americani, che vedono la Mazzini Society come un'aggregazione di intellettuali distante dalla comunità italo-americani. Da questo momento l'amministrazione americana decide di conseguenza di disinteressarsi un pò della Mazzini Society e di affidarsi a vecchi personaggi "pro-fascismo" improvvisamente e incredibilmente convertitisi all'[[antifascismo]] e ai "principi democratici" americani. <ref name="sfroza">L'articolo [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mat_0769-3206_2000_num_60_1_403235 Le rôle de la Mazzini Society dans l'émigration démocratique antifasciste italienne aux Etats-Unis, 1940-1943] cita come fonte di questo cambiamento di strategia del governo federale il libro "''Carlo Sforza''", di J.A. Miller, pag. 839-841. L'articolo non riferimento direttamente a Generoso Pope, tuttavia bisogna ricordarsi che Pope è editore di alcuni giornali molto diffusi negli ambienti italo-americani (Il Progresso italo-americano, Corriere d'America) inoltre si era pubblicamente allontanato dal [[Fascismo|fascismo]] nel settembre [[1941]].</ref> | ||
== I "Comitati per la Vittoria" e la "questione comunista"== | == I "Comitati per la Vittoria" e la "questione comunista"== | ||
[[Image:Carlo-tresca-1910.jpg|thumb|left|L'anarchico Carlo Tresca si dichiarò favorevole all'ingresso dei comunisti nei "Comitati della Vittoria"]] | [[Image:Carlo-tresca-1910.jpg|thumb|left|L'anarchico Carlo Tresca si dichiarò favorevole all'ingresso dei comunisti nei "Comitati della Vittoria"]] | ||
Alla fine del [[1942]] [[Carlo Tresca|Tresca]] ed altri militanti sono impegnati nella creazione dei cosiddetti '''''Comitati della Vittoria''''', che spontaneamente si andavano formando nelle comunità | Alla fine del [[1942]] [[Carlo Tresca|Tresca]] ed altri militanti sono impegnati nella creazione dei cosiddetti '''''Comitati della Vittoria''''', che spontaneamente si andavano formando nelle comunità italo-americane e che furono sostenuti dal Owi (Office war information), a cui però era inizialmente negato ogni possibilità di ingresso agli ex-fascisti e ai [[comunismo|comunisti]]. Tresca per lungo tempo rimane allineato alla posizione anticomunista dell'organizzazionee ('''es'''. il [[14 maggio]] [[1942]] ''[[Il Martello]]'' pubblica un articolo intitolato ''I pretoriani di Stalin all'assalto della Mazzini Society''), tuttavia, verso la fine dell'anno, riprende più favorevolmente in considerazione la possibilità di concedere l'ingresso degli [[antifascismo|antifascisti]] social-comunisti nei "Comitati", rimanendo fermamente contrario a chi invece avesse appoggiato il [[Fascismo|fascismo]] in tempi recedenti, come per esempio Generoso Pope <ref>[https://web.archive.org/web/20070927234026/http://www.liberalfondazione.it/archivio/fl/numero04/verita.htm Tutta la verità sul caso Tresca di Mauro Canali]</ref> (editore di giornali diffusi tra gli italo-americani, nonché “grande elettore” di Frank Rooslvelt e amico di mafiosi italo-americani <ref>[http://www.bibliotecamarxista.org/casciola_paolo/carl_tresca_comb_libert.htm Carlo Tresca, combattente libertario] </ref>). Questa nuova posizione di [[Carlo Tresca|Tresca]] scatenerà le ire del gruppo che ruotava intorno ad ambigui personaggi della Mazzini Society come Luigi Antonini e Vanni Montana (vero nome Giovanni Buscemi, ex spia dell'[[OVRA]] [[Fascismo|fascista]] e poi futuro agente [[OSS]] <ref>Si legga in particolare la nota 27 di [http://www.bibliotecamarxista.org/casciola_paolo/carl_tresca_comb_libert.htm Carlo Tresca, combattente libertario]</ref>), ostili invece all'ingresso dei [[comunismo|comunisti]] ma favorevoli agli [[antifascismo|antifascisti]] dell'ultima ora come Generoso Pope. | ||
La nascita di questi comitati, che alcuni militanti vedevano come uno strumento da cui sarebbe potuto scaturire un possibile governo provvisorio in esilio dopo la caduta del [[Fascismo|fascismo]] (ormai prossima e inevitabile), portò ad un periodo di molti conflitti interni all'organizzazione, che poi sfociarono nell'assassinio di [[Carlo Tresca]] ([[11 gennaio]] [[1943]]). | La nascita di questi comitati, che alcuni militanti vedevano come uno strumento da cui sarebbe potuto scaturire un possibile governo provvisorio in esilio dopo la caduta del [[Fascismo|fascismo]] (ormai prossima e inevitabile), portò ad un periodo di molti conflitti interni all'organizzazione, che poi sfociarono nell'assassinio di [[Carlo Tresca]] ([[11 gennaio]] [[1943]]). | ||
Riga 25: | Riga 25: | ||
=== Il "caso Tresca" === | === Il "caso Tresca" === | ||
Il [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso dell'assassinio di Carlo Tresca]] dimostra il tentativo di riciclaggio dei sostenitori del [[Fascismo|fascismo]] come Generoso Pope, ma anche il possibile tentativo di infiltrazione dei servizi segreti, della [[mafia e fascismo|mafia e dei fascisti]] (già | Il [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso dell'assassinio di Carlo Tresca]] dimostra il tentativo di riciclaggio dei sostenitori del [[Fascismo|fascismo]] come Generoso Pope, ma anche il possibile tentativo di infiltrazione dei servizi segreti, della [[mafia e fascismo|mafia e dei fascisti]] (già nel [[1940]] proverà ad infiltrarsi Ricciotti Garibaldi), con lo scopo di fermare le avanzate delle "sinistre" e le richieste per la nascita di un'[[Italia]] effettivamente libera e democratica, avvalendosi della probabile complicità di una serie di dirigenti sindacali, tra cui [[indagine_sul_caso_dell'anarchico_Tresca_e_sviluppi_relativi#Tresca_fu_tradito.3F|Luigi Antonini ed il suo segretario Vanni Montana]], che propugnavano la causa di personaggi come Generoso Pope legato ai più noti boss mafiosi italo-americani. | ||
== Ultime divisioni interne alla Mazzini Society == | == Ultime divisioni interne alla Mazzini Society == | ||
Dal [[1943]] la Mazzini Society si divise su quale strada dovesse prendere l'[[Italia]] una volta liberatasi da Mussolini. Carlo Sforza auspicava una via diplomatica che portasse al riconoscimento degli sforzi italiani da parte degli anglo-americani e alla nascita di un paese libero ma direttamente rapportato agli alleati. [[Gaetano Salvemini]] invece riteneva necessaria una "rivoluzione democratica", indipendentemente dalle scelte degli anglo-americani, e l'epurazione dei collaborazionisti dalla nuova [[Italia]], temendo che si giungesse a formare un governo [[Fascismo|fascista]] senza Mussolini. Questa nuova divisione segnò l'inizio di una serie di contrasti che portarono ad una crisi definitiva e irreversibile all'interno dell'associazione. | Dal [[1943]] la Mazzini Society si divise su quale strada dovesse prendere l'[[Italia]] una volta liberatasi da Mussolini. Carlo Sforza auspicava una via diplomatica che portasse al riconoscimento degli sforzi italiani da parte degli anglo-americani e alla nascita di un paese libero ma direttamente rapportato agli alleati. [[Gaetano Salvemini]] invece riteneva necessaria una "rivoluzione democratica", indipendentemente dalle scelte degli anglo-americani, e l'epurazione dei collaborazionisti dalla nuova [[Italia]], temendo che si giungesse a formare un governo [[Fascismo|fascista]] senza Mussolini. Questa nuova divisione segnò l'inizio di una serie di contrasti che portarono ad una crisi definitiva e irreversibile all'interno dell'associazione. | ||
Tanto le idee di Sforza, quanto quelle di Salvemini, non furono mai ben accolte dagli americani, d'altronde è bene ricordare che gli statunitensi si mostrarono sempre ostili a qualsiasi progetto che propugnasse la nascita di "Consigli Nazionali" o di "governi in esilio" che dessero dignità | Tanto le idee di Sforza, quanto quelle di Salvemini, non furono mai ben accolte dagli americani, d'altronde è bene ricordare che gli statunitensi si mostrarono sempre ostili a qualsiasi progetto che propugnasse la nascita di "Consigli Nazionali" o di "governi in esilio" che dessero dignità all'[[Italia]] liberata e la ponessero in condizione di trattare da pari a pari con gli alleati anglo-americani. | ||
== Note == | == Note == | ||
<references/> | <references/> |