Théophile Alexandre Steinlen

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Un ritratto di Steinlen (1901)

Théophile Alexandre Steinlen (Losanna, 10 novembre 1859 – Parigi, 13 dicembre 1923) è stato un pittore e incisore svizzero. È conosciuto principalmente per le sue litografie e per le sue collaborazioni con numerose riviste anarchiche, tra cui la celeberrima rivista satirica francese «L'Assiette au Beurre».

Biografia

Théophile Alexandre Steinlen nasce a Losanna, in Svizzera, il 10 novembre 1859. Figlio di Samuel Steinlen, un impiegato della Poste, è nipote di Théophile-Christian (suo nonno), un insegnante di disegno e di Marius Steinlen (suo zio), pittore ed allievo di Charles Gleyre.

Dopo aver studiato teologia per due anni all'Università di Losanna, nel 1879 Alexandre comincia a studiare disegno industriale, ma nel 1881 deve andare a lavorare presso un parente a Mulhausen, in una fabbrica di tessuti di lino, dove il suo talento artistico viene adoperato per i disegni decorativi dei tessuti.

Disegno tratto da La visione di Hugo: l'umanità rassegnata, dominata dalla paura, a destra la Morte seduta alla ghigliottina, in fondo i giudici sovrastati da un crocifisso, a sinistra lame di sciabole simboleggianti la forza.

Dal 1883 alloggia a Montmartre (Parigi). Si tratta di una svolta importante per la sua vita, giacchè ciò gli permette di entrare in contatto con il mondo artistico parigino della bohème. Diviene grande amico soprattutto di con Adolphe Willette, con cui prende a frequentare il cabaret Le Chat Noir e per cui dipingerà un celebre poster (esposto al Salon des Indépendents dal 1893 e poi al Salon des Humoristes).

A partire dal 1891, e per quasi dieci anni, inizia a collaborare con «Gil Blas illustré», per cui firmerà più di 700 illustrazioni. Inizialmente socialista, Steinlen gradualmente si orienta verso l'anarchismo. Non può essere definito un militante in senso stretto, ma ha molte amicizie tra gli anarchici e la sua opera artistica è quasi sempre volta a denunciare gli effetti nefasti dell'autoritarismo istituzionale e del capitalismo.

I quadri del 1894, anno della sua prima esposizione a la Bodinière, sono un'esplicita denuncia della miseria e della violenza (Le petit sou). Le sue più importanti collaborazioni sono però quelle per il settimanale rivoluzionario «Le Chambard socialiste», fondato dal deputato socialista Gérault Richard, e per la rivista anarchica «L'Assiette au Beurre». Con il giornale socialista Steinlen collabora dal primo (16 dicembre 1893) al 32° numero, firmandosi con lo pseudonimo Petit Pierre, traduzione leggermente modificata del suo cognome. Smetterà la sua collaborazione con «Le Chambard» nel luglio del 1894, poco prima di una retata contro gli anarchici. Probabilmente per questo, per sfuggire ad eventuali persecuzioni politiche, Steinlen si reca per sei mesi in Germania e Norvegia.

Per il suo amico Zo d'Axa, un anarchico individualista francese, Steinlen illustra molti numeri della rivista «La Feuille». Nel 1900, dipinge un quadro intitolato L'assomoir, in omaggio all'omonimo libro di Émile Zola, con cui aveva ottimi rapporti personali.

Poco dopo mette in disegno le tematiche delle canzoni dello chansonnier Aristide Bruant: lavoratori, mendicanti, musicisti, operai, prostitute, ladri ed emarginati in genere. Nel periodo intorno alla Prima guerra mondiale (1913-1919) produce molti manifesti\posters antimilitaristi contro la guerra (Deux mères et trois enfants - C'est la guerre).

Steinlen è morto a Parigi il 13 dicembre 1923 ed è stato inumato nel cimitero Saint-Vincent, a Montmartre. Come molti artisti militanti e contestatori del sistema capitalistico morì in completa povertà.

Critica e satira sociale

Le potenze coloniali europee creano i lager in Sudafrica (L'Assiette au Beurre, n° 47, 28 febbraio 1902, disegno di Théophile Alexandre Steinlen).
Disegno di Steinlen, Le Chambard socialiste n° 27, 16 giugno 1894. La didascalia recita: In tutta la sua Gloria e Donne, bambini, anziani... nulla gli resiste!, un riferimento al massacro della Comune di Parigi, al cui ricordo Steinlen aveva dedicato alcune illustrazioni.

Per Alexandre Steinlen la sua opera artistica è un potente mezzo per descrivere e denunciare le sofferenze e le ingiustizie inflitte dalle classi dominanti agli emarginati. Le sue opere sono incentrate sulla vita da strada, le fabbriche, le miniere; dipinge la miseria nei volti degli operai, dei mendicanti, delle prostitute e dei bambini. Inoltre, «concetti astratti come la Religione, lo Stato, la Giustizia ecc., tutti rigorosamente con la maiuscola iniziale, erano rappresentati nei suoi disegni con i tratti più orrendi, identificati attraverso un sapiente processo di mostrificazione della realtà nei suoi aspetti demistificati dall'ideologia, della vera essenza di ciò che siano la democrazia, il capitalismo, il cristianesimo, il militarismo, la burocrazia, in breve, lo Stato». [1]

Steinlen è conosciuto anche come il Rembrandt dei gatti, infatti, egli disegnò centinaia di disegni concernenti i gatti, che ritraeva nelle più incredibili posture e venivano inseriti in molte sue opere.

Note

Bibliografia

  • Duccio Dogheria. Aristide Bruant, voce di Montmartre, in "Charta" n. 87, 2006 (articolo sulle illustrazioni di Steinlein per il noto Aristide Bruant, uno chansonnier anarchico parigino.

Alcune opere significative

Pitture

  • Chat sur un coussin
  • Couple d'amoureux
  • La détente
  • La belle rousse
  • L'assiette au beurre

Disegni e pastelli

  • L'omnibus
  • Retraité allumant sa pipe
  • Anatole France
  • Jeune femme au buste découvert
  • Les bouquetières
  • Le violoniste
  • Personnages au turban bleu
  • Études de femmes debout

Litografie

  • Les deux chats
  • Chat noir, lithographie en couleurs (1896)
  • Clinique Chéron, lithographie en couleurs et affiche (1905)

Poster

  • Aristide Bruant
  • Yvette Guilbert
  • Compagnie Française des Chocolats et des Thés
  • Le 14 juillet
  • L'Absinthe
  • Le Beau Soir
  • Dans la pluie et le vent

Opere tradotte on-line

Voci correlate

Collegamenti esterni