La Questione Sociale (Milano)

Da Anarcopedia.
Jump to navigation Jump to search
Testata del primo numero de La Questione Sociale

La Questione Sociale è stato un «settimanale anarchico» di Milano redatto da Giuseppe Monanni e Leda Rafanelli e pubblicato dal 9 settembre 1909 al 23 ottobre 1909.

Storia [1]

Giuseppe Monanni
Leda Rafanelli

Nell'agosto del 1909, il gruppo che dava vita al principale organo degli anarchici milanesi, La Protesta Umana, si vide costretto a sospendere temporaneamente le pubblicazioni del giornale, «causa il minaccioso aumento del deficit del nostro bilancio». [2] Le riprenderà per pochi numeri, il 30 ottobre; nell'intervallo, a sostituire il periodico provvide La Questione Sociale, un foglio della cui compilazione si erano incaricati i redattori della rivista Sciarpa Nera «onde non lasciare Milano senza una nostra libera voce». [3]

La nuova pubblicazione, tuttavia, si dichiarò subito indipendente rispetto agli schemi seguiti da La Protesta Umana, dalla cui redazione, anzi, i suoi compilatori si erano in passato distaccati per sopravvenuti dissensi. Autonoma anche amministrativamente (i costi di gestione furono fatti gravare sul credito di Sciarpa Nera), essa fu dichiaratamente espressione del ristretto gruppo dei suoi promotori, «pochi e responsabili individui - è detto nell'editoriale di presentazione - proletari, coscienti e consapevoli d'ogni loro azione»; e non, com'era avvenuto per il giornale che intendeva sostituire, una palestra d'idee, aperta alle posizioni più contrastanti.

Il foglio visse in tutto 7 numeri. Il 23 ottobre 1909, all'annuncio che La Protesta Umana intendeva riprendere le regolari pubblicazioni, i redattori comunicarono la sospensione del loro giornale. [4]

Contenuti [1]

Nel corso della sua breve apparizione, La Questione Sociale ebbe comunque modo di seguire e documentare alcuni eventi di risonanza internazionale. In particolare è da ricordare la campagna condotta a sostegno dei rivoluzionari spagnoli e contro la sanguinosa repressione seguita alla "semana tragica" di Barcellona, e culminata, come noto, con l'esecuzione di Francisco Ferrer. [5]

Sul piano ideologico e tattico il giornale si muove sul terreno e coi motivi tipici dell'anarchismo antiorganizzatore. Costante è, infatti, la polemica contro ogni forma, in genere, di organizzazione operaia, giudicata un ostacolo alla «rivoluzione attiva e morale del proletariato» [6], e, in particolare, contro le Leghe operaie e la Camera del Lavoro, «questa organizzazione che porta... all'imborghesimento del lavoratore... e cambia l'uomo in pecora, rendendolo schiavo delle proprie leggi». [7]

Note

  1. 1,0 1,1 Fonte principale: Leonardo Bettini, La Questione sociale, in Bibliografia dell'anarchismo, Volume 1, Tomo 1 - Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), p. 291.
  2. Crf. La Protesta Umana, a. IV, n. 142, 14 agosto 1909.
  3. Cfr. il comunicato, a firma «I Redattori della Sciarpa Nera», in La Protesta Umana, a. IV, n. 146, 20 novembre 1909.
  4. Vedi Ai lettori, sul n. 7, del 23 ottobre.
  5. Vedi Harmel, Il terrore in Spagna, a. I, n. 3, del 25 settembre; Per Ferrer, a. I, n. 2, del 18 settembre; Germinai, a. I, n. 6, del 16 ottobre; Francisco Ferrer y Guardia, a. I, n. 7, del 23 ottobre; oltre l'importante documento Agli Anarchici d'Italia, firmato «Il Gruppo digitazione di Madrid», a. I, n. 2, del 16 settembre.
  6. Cfr. Milano proletaria, a. I, n. 1, del 9 settembre.
  7. G. Lava, Discutendo sull'organizzazione operaia, a. I, n. 3, del 25 settembre.

Voci correlate

Collegamenti esterni