Anarchik
Anarchik è un personaggio creato da Roberto Ambrosoli.
Storia
Anarchik, "il nemico dello Stato" il cui motto è "farò del mio peggio", ha avuto un notevole successo d'immagine, negli ambienti libertari, dapprima come fumetto e poi come personaggio di volantini, t-shirt... soprattutto in Italia e negli anni Settanta ma anche in altri Paesi e sporadicamente fino ai nostri giorni. Anarchik è forse il primo tentativo di dare alla propaganda anarchica un tono meno paludato e serioso di quello tradizionale, almeno dal dopoguerra in poi.
Nasce all'epoca del depliant Chi sono gli anarchici, prodotto nel 1966 dal gruppo Gioventù Libertaria di Milano. Qui, a corredo dello scritto, compare un tizio già dotato di quegli elementi che poi caratterizzeranno il personaggio, cappellaccio a falda larga e ampio mantello, il tutto rigorosamente nero, come nera è la mise (non chiaramente definita) che sta sotto.
Georgi Sheitanov (1896 - 1925), uno dei militanti più attivi e perseguitati del movimento anarchico bulgaro, potrebbe essere considerato un involontario modello dell'ironico "omino nero".
Nel 2019 viene pubblicata una selezione di copertine e tavole di Anarchik dal titolo Anarchik. Farò del mio peggio. Cronache anarchiche a fumetti.
La prima apparizione di Anarchik in carne ed ossa
La sera del 1° maggio 1968 venne inaugurato a Milano il Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa. A un certo punto si spensero le luci e un uomo di bassa statura, vestito di una mantellina nera, si lanciò da una finestra sotto gli occhi dei presenti. L'uomo era Gero Caldarelli, che in futuro diverrà noto per vestire i panni del Gabibbo. [1]
La bomba di Anarchik
Il tipico “antagonista-vittima” di Anarchik è un prete, grasso e un po' patetico, che fugge con la tonaca alzata di fronte alla minaccia della bomba di Anarchik, la quale, invariabilmente coglie nel segno ed esplode, ma con effetti distruttivi modesti e non irreversibili, che consentono il periodico riproporsi della situazione. La bomba di Anarchik è dunque una bomba simbolica e umanitaria, cui non è affidato alcun compito risolutivo se non quello di fornire al disegnatore il piacere (auspicabilmente condiviso dal lettore) di rappresentare nella vignetta finale il prete affumicato e bruciacchiato, con ambigue mutande di pizzo che sporgono dalla tonaca sbrindellata, mentre sullo sfondo l'omino nero fugge emettendo il suo sgangherato sghignazzo (Hi!Hi!Hi!). [2]
Le strisce del calendario di Anarchik (1973)
Gennaio: Anarchik e un gruppo di lavoratori mettono in fuga un prete e un capitalista.
Febbraio: Anarchik sbeffeggia la polizia.
5 aprile: 1877: la banda del Matese.
29 luglio 1900: a Monza Gaetano Bresci giustizia Umberto I.
28 settembre 1962: per protesta contro Franco, alcuni anarchici rapiscono il vice-console spagnolo a Milano.
27 ottobre 1889: nasce Nestor Machno, grande rivoluzionario anarchico.
27 novembre 1917: arresti in massa di anarchici a Seattle.
25 dicembre: festa religiosa cristiana.
Note
Voci correlate
Bibliografia
- Roberto Ambrosoli, Anarchik. Farò del mio peggio. Cronache anarchiche a fumetti (con prefazione di Gianfranco Manfredi e Paolo Finzi), Hazard, 2019