Emil Szittya: differenze tra le versioni

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Nato a Budapest, all'età di 20 anni giunge a Parigi dove frequenta l'ambiente della bohème artistica e libertaria. Soggiorna tra il [[1906]] e [[1907]] ad Ascona, in [[Svizzera]], alla colonia Monte Verità. Verso il [[1908]], incontra [[Blaise Cendrars]] a Lipsia.
Nato a Budapest, all'età di 20 anni giunge a Parigi dove frequenta l'ambiente della bohème artistica e libertaria. Soggiorna tra il [[1906]] e [[1907]] ad Ascona, in [[Svizzera]], alla colonia Monte Verità. Verso il [[1908]], incontra [[Blaise Cendrars]] a Lipsia.


Nel [[1910]], Emil Szittya pubblica a Parigi una prima serie di una rivista anarchica in lingua tedesca ''Neue Menschen'' («Gli Uomini Nuovi»). Una seconda serie apparirà nel [[1911]] a Vienna e Monaco. Nell'ottobre [[1912]], in collaborazione con [[Marius Hanot]], [[Blaise Cendrars]] e [[Freddy Sausey]], esce il primo numero (terza serie) della versione francese ''Les Hommes Nouveaux'' di questa rivista libera franco-tedesca. Un solo numero uscirà.
Nel [[1910]], Emil Szittya pubblica a Parigi una prima serie di una [[rivista anarchica]] in lingua tedesca ''Neue Menschen'' («Gli Uomini Nuovi»). Una seconda serie apparirà nel [[1911]] a Vienna e Monaco. Nell'ottobre [[1912]], in collaborazione con [[Marius Hanot]], [[Blaise Cendrars]] e [[Freddy Sausey]], esce il primo numero (terza serie) della versione francese ''Les Hommes Nouveaux'' di questa rivista libera franco-tedesca. Un solo numero uscirà.


Quando scoppia la guerra si trasferisce a Zurigo dove rimarrà sino al [[1918]] e dove si lega con tutta l'avanguardia artistica e rivoluzionaria. Nel [[1915]], in collaborazione con [[Hugo Kersten]], pubblica il giornale pre-dadaista ''Der Mistral'' e frequenta a partire dal [[1916]] il celebre ''Cabaret Voltaire'' di Zurigo, roccaforte del [[dadaismo]]. Vi incontra anche un concittadino, il pittore e scrittore ungherese [[Lajos Kassák]] che pubblica la rivista avanguardista ''A Tett'' e insieme a cui torna in [[Ungheria]] nel [[1918]] quando scoppia la [[rivoluzione]]. Co-edita in seguito a Budapest, Vienna e Berlino, la rivista ''Horizont-füzet'' e collabora negli anni 20 a Berlino a diverse riviste. Fuggendo il [[fascismo]], è di ritorno a Parigi nel [[1933]] dove partecipa a una rivista [[antifascista]] ''La Zone''.
Quando scoppia la guerra si trasferisce a Zurigo dove rimarrà sino al [[1918]] e dove si lega con tutta l'avanguardia artistica e rivoluzionaria. Nel [[1915]], in collaborazione con [[Hugo Kersten]], pubblica il giornale pre-dadaista ''Der Mistral'' e frequenta a partire dal [[1916]] il celebre ''Cabaret Voltaire'' di Zurigo, roccaforte del [[dadaismo]]. Vi incontra anche un concittadino, il pittore e scrittore ungherese [[Lajos Kassák]] che pubblica la rivista avanguardista ''A Tett'' e insieme a cui torna in [[Ungheria]] nel [[1918]] quando scoppia la [[rivoluzione]]. Co-edita in seguito a Budapest, Vienna e Berlino, la rivista ''Horizont-füzet'' e collabora negli anni 20 a Berlino a diverse riviste. Fuggendo il [[fascismo]], è di ritorno a Parigi nel [[1933]] dove partecipa a una rivista [[antifascista]] ''La Zone''.

Versione attuale delle 21:06, 30 giu 2021

Emil Szyttya

Emil Szittya, detto Adolf Schenk, (Budapest, 18 agosto 1886 - Parigi, 26 novembre 1964) è stato uno scrittore libertario, critico d'arte dell'avanguardia artistica.

Biografia

Nato a Budapest, all'età di 20 anni giunge a Parigi dove frequenta l'ambiente della bohème artistica e libertaria. Soggiorna tra il 1906 e 1907 ad Ascona, in Svizzera, alla colonia Monte Verità. Verso il 1908, incontra Blaise Cendrars a Lipsia.

Nel 1910, Emil Szittya pubblica a Parigi una prima serie di una rivista anarchica in lingua tedesca Neue Menschen («Gli Uomini Nuovi»). Una seconda serie apparirà nel 1911 a Vienna e Monaco. Nell'ottobre 1912, in collaborazione con Marius Hanot, Blaise Cendrars e Freddy Sausey, esce il primo numero (terza serie) della versione francese Les Hommes Nouveaux di questa rivista libera franco-tedesca. Un solo numero uscirà.

Quando scoppia la guerra si trasferisce a Zurigo dove rimarrà sino al 1918 e dove si lega con tutta l'avanguardia artistica e rivoluzionaria. Nel 1915, in collaborazione con Hugo Kersten, pubblica il giornale pre-dadaista Der Mistral e frequenta a partire dal 1916 il celebre Cabaret Voltaire di Zurigo, roccaforte del dadaismo. Vi incontra anche un concittadino, il pittore e scrittore ungherese Lajos Kassák che pubblica la rivista avanguardista A Tett e insieme a cui torna in Ungheria nel 1918 quando scoppia la rivoluzione. Co-edita in seguito a Budapest, Vienna e Berlino, la rivista Horizont-füzet e collabora negli anni 20 a Berlino a diverse riviste. Fuggendo il fascismo, è di ritorno a Parigi nel 1933 dove partecipa a una rivista antifascista La Zone.

Fugge a seguito dell'occupazione tedesca nel sud della Francia, e prenderà parte alle azioni della Resistenza nella regione di Limoges. Alla Liberazione, torna a Parigi dove lavora al Café des Deux Magots. Nel 1961 incontra a Parigi Franz Jung un altro rivoluzionario emarginato.

Ammalatosi muore a Parigi al reparto dei tubercolitici il 26 novembre 1964. Tra le sue opere in tedesco da porre in rilievo Das Kuriositäte—Kabinett edito a Costanza nel 1933, dove esegue un ritratto dei membri dell'avanguardia a cui era legato. Dopo la Liberazione, pubblicherà in francese diverse opere in particolare su Picasso (1945), su Marquet (1948), su Soustine (1958). Il libro 82 sogni durante la guerra 1939-1945 verrà edito dopo la sua morte così come Omaggio a Franz Jung edito a Amburgo nel 1988.

Bibliografia

  • Die Haschischfilme des Zöllners Henri Rousseau (1920?)
  • TatJanviera Joukoff mischt die Karten - Das Spiel eines Erotomanen Berlin 1920
  • Ein Spaziergang mit manchmal Unnützigen Vienne-Prague-Leipzig 1920
  • Das Kuriositäten-Kabinett Constance 1923
  • Klaps oder Wie sich Ahasver als Saint Germain entpuppt Potsdam 1924
  • Henri Rousseau Hambourg 1924
  • Ein Betrag zur Kulturgeschichte aller Zeiten und Völker Leipzig 1925
  • Dis kranke Sexualität oder der Mörder Paris 1935
  • Notes sur Picasso (1945)
  • Marquet parcourt le monde (1948)
  • Soutine et son temps (1955)
  • 82 rêves pendant la guerre 1939-1945 Paris 1963
  • Hommage à Franz Jung Hambourg 1988