Anarcopacifismo

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L'anarcopacifismo è la forma di anarchismo che enfatizza l'eliminazione di qualunque tipo di violenza in qualunque forma e per qualsiasi motivo (specialmente politico), preferendo forme di lotta nonviolenta.

Bandiera Bianco-Nera, simbolo dell'anarcopacifismo

Gli anarcopacifisti promuovono forme di rivoluzione pacifiche (tipico nei mutualisti) oppure tramite attivismo nonviolento.

Pacifismo anarchico

 
Lev Tolstoj, qui ripreso nel suo studio (1908), è un emblema del pacifismo anarchico

L’anarchismo pacifista o anarcopacifismo è una corrente del movimento anarchico che rifiuta ogni forma di violenza, tanto quella proveniente dallo Stato quanto quella che si origina nei conflitti sociali, promovendo al contrario il pacifismo e le azioni non violente.

Storicamente l’anarchismo si è sempre considerato come parte integrante di quelle lotte sociali che accettano qualunque mezzo, compresa la violenza, per eliminare gerarchia e autorità  (infatti l’unico principio chiaro dell’anarchismo è proprio quello che nessun essere umano deve dominare su altri). Secondo i pacifisti anarchici, i principi "postivi" dell'anarchismo sono stati oscurati dalla serie di insurrezioni violente, realizzatesi tra la fine del secolo XIX e l'inizio del XX, che portarono all'identificazione dell'"anarchia" con il "terrorismo".

 
Bart de Ligt nel 1938

In tale contesto, per impedire l'accostamento dei due termini (anarchia=terrorismo), l’anarchico pacifista propone il rifiuto totale della violenza come mezzo per abbattere autorità  e gerarchia. Per gli anarcopacifisti proprio lo sviluppo delle moderne reti di comunicazione ha permesso il riscatto dei veri principi dell’anarchismo: uguaglianza e libertà , evitando l'identificazione di quest'ultimo con la violenza.

L’anarchismo pacifista non impedisce l’esistenza di regole condivise, di “giudici” (individui rispettati per la loro integrità  morale), del concetto di delitto o dell’economia autogestionaria; non rifiuta l’esistenza di alcune forme di “potere”, purché queste non vengano monopolizzare da poche persone o entità . Per questo gli anarchici pacifisti credono non debbano esistere politici, parlamentari o governi, ma solo popoli che decidano le “regole” secondo lo schema “una persona un voto”, senza alcun rappresentante o intermediario di professione, riconsegnando inoltre la parola "politica" al suo reale significato etimologico di “partecipazione cittadina”.

Il "pacifismo anarchico" è comunemente associato agli anarchismi religiosi, come ad esempio quello di Lev Tolstoj, ma in verità  non ha un carattere prettamente religioso. Tra i non religiosi si possono menzionare il gruppo punk Crass, e l'anarco-sindacalista Bartholomeus de Ligt.

Numerose individualità , oltre alle già  citate, si sono professate pacifiste e anarchiche e tra queste H.D.Thoreau, Bart de Ligt, Heathcote Williams, Gustav Landauer, Erich Muhsam e Fabrizio De André.

Mezzi di lotta

Alcuni dei mezzi dei quali si avvalgono i pacifisti anarchici per il raggiungimento dei propri fini sono:

Anarchismo e non violenza

 
Crass, gruppo anarco-punk di ispirazione pacifista
«Le strutture della società  attuale sono essenzialmente statali; non possono quindi che mantenersi con l’autorità  e la violenza.
Gli anarchici preconizzano la scomparsa dello Stato; essi propongono una società  senza alcuna autorità  e dove nei rapporti sociali non si manifesti più alcuna violenza.
Contro il potere e l’autorità , gli anarchici hanno apportato soluzioni libertarie (federalismo, sindacalismo, ecc.), ma contrapponendo la violenza alla violenza, l’hanno di fatto legittimata.
In ogni caso, davanti alla crescita attuale degli apparati repressivi e alle sue implicazioni psicologiche, la violenza insurrezionale pare impotente.
I metodi non violenti paiono essere i mezzi d’azione più conformi alle teorie anarchiche; queste costituiscono una forza per impedire le derive autoritarie della violenza.
L'azione diretta non violenta è stata sopratutto utilizzata da gruppi d’ispirazione religiosa, generalmente con successo, ma la non violenza non è più di sola esclusività  religiosa, così come la violenza non è anarchica e atea. E’ per questo che è necessario studiare e mettere in pratica queste modalità  d’agire.

Noi sanciamo dunque il primato della non-violenza e consideriamo che il riallineamento alle tesi di Anarchisme et Non-Violence debba implicare l’impiego della non-violenza tanto nell’azione sociale quanto nel comportamento individuale.»[1]

Note

  1. Il capitolo Anarchismo e non Violenza è stato tradotto da Quelques données fondamentales firmato dagli anarco-pacifisti francesi. Nell’aprile 1965 nella rivista ”Anarchisme et Non-Violence” (pubblicata dall’aprile 1965 all’aprile 1974) compare il “manifesto” dei pacifisti anarchici francesi, considerato ancora oggi un punto di riferimento ideale per i “nuovi” pacifisti anarchici d’oltralpe, la maggior parte dei quali trova il suo punto di riferimento nel sito web Anarchisme & Non-Violence 2.

Bibliografia

  • Henry David Thoreau, La Disobbedienza civile(con Apologia per John Brown), Piero Sanavio, RCS, 2010

Voci correlate