Federazione Municipale di Base
La Federazione Municipale di Base (FMB) è un gruppo libertario di Spezzano Albanese (provincia di Cosenza) fondato nel 1992 sula base di idee pratiche d'autorganizzazione e autogestione.
La FMB, che nasce su proposta degli anarchici locali allora organizzati nel «Gruppo Comunista Anarchico “G. Pinelli"», attualmente denominata «Federazione Anarchica Spixana» ed aderente alla FAI[1], si propone di costruire un vero e proprio contropotere alternativo rispetto a quello delle normali istituzioni municipali.
Organizzazione
La discriminante per poter entrare a far parte della FMB è l'accettazione del metodo libertario e della prassi autogestionaria, prescindendo quindi da razza, religione, sesso, occupazione, ideologia politico-filosofica, ecc.
La FMB è costituita dalle Unioni di Categoria e dall'Unione Civica. La prima si occupa dei problemi riguardanti il mondo del lavoro di appartenenza degli associati. La seconda si interessa alle problematiche territoriali (Urbanistica, Ambiente, ecc.). Una volta all'anno si riunisce l'Assemblea generale degli Associati alla FMB, che elegge un Comitato Esecutivo avente l'obiettivo di gestire l'assemblea.
La Federazione Municipale di Base agisce a Spezzano di concerto con la Federazione Anarchica Spixana e l'Associazione Culturale “La società altra”. Le tre organizzazioni gestiscono il portale web anarchia.info
Principi
- «La federazione pone le sue basi sui principi dell'autorganizzazione, dell'autogestione; bandisce ogni principio di organizzazione verticistica, di autoritarismo, di burocraticismo e protende la sua azione diretta verso la costruzione di una società di Donne e Uomini liberi ed uguali. La federazione è basata sul libero accordo e sull'autogoverno, federata orizzontalmente tra gli individui nell'ambito di un’associazione, tra associazioni nell’ambito di un municipio e tra comuni, province, regioni, nazioni in una grande confederazione internazionale.»[2]
Affine all'idea del municipalismo libertario di Murray Bookchin, la FMB porta avanti una pratica libertaria in linea col gradualismo rivoluzionario dal momento che « una pratica libertaria [...] non si nutre di illusioni riformiste, nè di una rivoluzione per la quale si attende l'esplosione come il raggiungimento di uno scopo, ma bensì una pratica gradualista rivoluzionaria che, trovando la sua forza nel conflitto, si sviluppa giorno dopo giorno, al di fuori delle istituzioni di potere, con delle strutture auto-organizzate e autogestionarie che, a partire dalle municipalità , prefigurano [...] la società dell'autogestione ».