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Nel luglio [[1997]], dopo un tour di conferenze che lo aveva portato in 20 paesi diversi, Ervin giunge in [[Australia]] accogliendo un invito dell'[[organizzazioni anarchiche|gruppo anarchico]] [[Angry People]] <ref>''Deportation of Ervin an act of white supremacism: Sponsors'' ABC online, 9 Luglio, 1997 </ref>. L'organizzazione di estrema destra australiana, '''''Australians Against Further Immigration''''', non lo accoglie certo con affetto e solleva un caso mediatico dipingendolo come un estremista pericoloso, rimettendo inoltre la questione al Ministro dell'Immigrazione Amanda Vanstone. In tutto il paese scoppiano numerose polemiche: Pauline Hanson, leader di un partito xenofobo, lo definisce un «noto terrorista» <ref>''A Win for the Panther'', «Sydney Morning Herald», 11 luglio 1997</ref>; il primo ministro John Howard si dichiara inorridito dalla presenza nel "suo" paese dell'anarchico afroamericano <ref>''Howard orders Panther visa probe'', «The Age», 7 luglio 1997</ref>, invitando i ministeri preposti ad intraprendere un urgente investigazione, finalizzata al ritiro del suo visto <ref>''Visa review for visiting black activist'', «Sydney Morning Herald», 7 luglio 1997</ref> e persino all'arresto <ref>''[http://www.minister.immi.gov.au/media/media-releases/1997/r97067.htm Minister Cancels Lorenzo Ervin's Visa]''. Media Release from Acting Minister for Immigration and Multicultural Affairs, Senator the Hon. Amanda Vanstone, 8 luglio 1997. Accessed May 8, 1997</ref>. | Nel luglio [[1997]], dopo un tour di conferenze che lo aveva portato in 20 paesi diversi, Ervin giunge in [[Australia]] accogliendo un invito dell'[[organizzazioni anarchiche|gruppo anarchico]] [[Angry People]] <ref>''Deportation of Ervin an act of white supremacism: Sponsors'' ABC online, 9 Luglio, 1997 </ref>. L'organizzazione di estrema destra australiana, '''''Australians Against Further Immigration''''', non lo accoglie certo con affetto e solleva un caso mediatico dipingendolo come un estremista pericoloso, rimettendo inoltre la questione al Ministro dell'Immigrazione Amanda Vanstone. In tutto il paese scoppiano numerose polemiche: Pauline Hanson, leader di un partito xenofobo, lo definisce un «noto terrorista» <ref>''A Win for the Panther'', «Sydney Morning Herald», 11 luglio 1997</ref>; il primo ministro John Howard si dichiara inorridito dalla presenza nel "suo" paese dell'anarchico afroamericano <ref>''Howard orders Panther visa probe'', «The Age», 7 luglio 1997</ref>, invitando i ministeri preposti ad intraprendere un urgente investigazione, finalizzata al ritiro del suo visto <ref>''Visa review for visiting black activist'', «Sydney Morning Herald», 7 luglio 1997</ref> e persino all'arresto <ref>''[http://www.minister.immi.gov.au/media/media-releases/1997/r97067.htm Minister Cancels Lorenzo Ervin's Visa]''. Media Release from Acting Minister for Immigration and Multicultural Affairs, Senator the Hon. Amanda Vanstone, 8 luglio 1997. Accessed May 8, 1997</ref>. | ||
Dopo tutto questo can-can mediatico e politico, Lorenzo Kom'boa Ervin viene incredibilmente fermato dalla polizia locale e gli viene ritirato il visto. Dopo quattro giorni di [[carcere]] l'Alta Corte d Australia ordina però l'immediato rilascio e il ripristino del visto, intimando il [[governo]] federale di pagare le spese legali <ref>''Judge decides today if Panther stays caged'', «Sydney Morning Herald», 10 luglio 1997</ref><ref>[http://www.austlii.edu.au//cgi-bin/disp.pl/au/other/hca/transcripts/1997/B29/1.html Legal Argument in the High Court of Australia] Luglio 1997 Transcript. [http://www.austlii.edu.au//cgi-bin/disp.pl/au/other/hca/transcripts/1997/B29/2.html Legal Judgement] High Court of Australia '''Re: The Minister for Immigration and Multicultural Affairs Ex parte Ervin B29/1997'''</ref>. Durante il breve periodo detentivo proteste s'erano levate in [[Sud Africa]], [[Grecia]], [[Italia]], [[Svezia]], [[Irlanda]], [[Gran Bretagna]], [[Nuova Zelanda]] e [[USA|Stati Uniti]]. <ref>«The Australian», 9-10 Luglio 1997</ref> | Dopo tutto questo can-can mediatico e politico, Lorenzo Kom'boa Ervin viene incredibilmente fermato dalla polizia locale e gli viene ritirato il visto. Dopo quattro giorni di [[carcere]] l'Alta Corte d Australia ordina però l'immediato rilascio e il ripristino del visto, intimando il [[governo]] federale di pagare le spese legali <ref>''Judge decides today if Panther stays caged'', «Sydney Morning Herald», 10 luglio 1997</ref> <ref>[http://www.austlii.edu.au//cgi-bin/disp.pl/au/other/hca/transcripts/1997/B29/1.html Legal Argument in the High Court of Australia] Luglio 1997 Transcript. [http://www.austlii.edu.au//cgi-bin/disp.pl/au/other/hca/transcripts/1997/B29/2.html Legal Judgement] High Court of Australia '''Re: The Minister for Immigration and Multicultural Affairs Ex parte Ervin B29/1997'''</ref>. Durante il breve periodo detentivo proteste s'erano levate in [[Sud Africa]], [[Grecia]], [[Italia]], [[Svezia]], [[Irlanda]], [[Gran Bretagna]], [[Nuova Zelanda]] e [[USA|Stati Uniti]]. <ref>«The Australian», 9-10 Luglio 1997</ref> | ||
Subito dopo il suo rilascio, Ervin partecipa alle celebrazioni indette dal '''''National Aboriginal Islander Day Observance Committee''''' a Brisbane, in qualità di ospite degli indigeni australiani ai quali tiene anche un breve discorso. Nel frattempo che Ervin prosegue il suo giro di conferenze in [[Australia]], i funzionari dell'immigrazione provano in tutti i modi un cavillo che lo fermi, visto anche il grande successo ottenuto in ogni sua tappa. | Subito dopo il suo rilascio, Ervin partecipa alle celebrazioni indette dal '''''National Aboriginal Islander Day Observance Committee''''' a Brisbane, in qualità di ospite degli indigeni australiani ai quali tiene anche un breve discorso. Nel frattempo che Ervin prosegue il suo giro di conferenze in [[Australia]], i funzionari dell'immigrazione provano in tutti i modi un cavillo che lo fermi, visto anche il grande successo ottenuto in ogni sua tappa. |