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Dopo un periodo di forte legame col [[Partito Comunista]], arriva la rottura definitiva perché il Partito aveva condannato i moti ragusani con l'accusa di complicità con i fascisti e i separatisti. In risposta a tali affermazioni, Maria scrive una lettera a [[Feliciano Rossito]], sostenendo come il moto fosse anzitutto una sollevazione antimonarchica ed [[antimilitarismo | antimilitarista]] che prendeva origine dal profondo malessere della popolazione, spossata dalla guerra e sfiduciata dal governo. La lettera segna di fatto l'avvicinamento agli ambienti anarchici grazie al ragusano [[Franco Leggio]]: | Dopo un periodo di forte legame col [[Partito Comunista]], arriva la rottura definitiva perché il Partito aveva condannato i moti ragusani con l'accusa di complicità con i fascisti e i separatisti. In risposta a tali affermazioni, Maria scrive una lettera a [[Feliciano Rossito]], sostenendo come il moto fosse anzitutto una sollevazione antimonarchica ed [[antimilitarismo | antimilitarista]] che prendeva origine dal profondo malessere della popolazione, spossata dalla guerra e sfiduciata dal governo. La lettera segna di fatto l'avvicinamento agli ambienti anarchici grazie al ragusano [[Franco Leggio]]: | ||
: «Un pomeriggio, mentre stiravo, venne a casa di mia madre un giovane con baffi lunghi, originali... Subito sentii di confidargli la mia indignazione [...] gli chiesi il suo indirizzo; volevo leggere i loro libri, istruirmi sull'anarchia. Il mio primo pensiero fu di pubblicare sul loro giornale l'ingiusta condanna di Santangelo. Leggio, il compagno anarchico mi consigliò di conoscere Paolo Schicchi. [...] Da Leggio seppi | : «Un pomeriggio, mentre stiravo, venne a casa di mia madre un giovane con baffi lunghi, originali... Subito sentii di confidargli la mia indignazione [...] gli chiesi il suo indirizzo; volevo leggere i loro libri, istruirmi sull'anarchia. Il mio primo pensiero fu di pubblicare sul loro giornale l'ingiusta condanna di Santangelo. Leggio, il compagno anarchico mi consigliò di conoscere Paolo Schicchi. [...] Da Leggio seppi che a Ragusa durante il fascismo, c'era stato un gruppo anarchico e che dopo la liberazione pubblicarono un giornaletto ciclostile. Conobbi pure il ruolo importante che il gruppo ebbe nella rivoluzione, a mia insaputa spesso sorvegliavano armati la mia casa per proteggermi.» (''Una donna di Ragusa'', pag 176) | ||
Occhipinti, da sempre incuriosita dal pensiero anarchico, anche se mai l'aveva approfondito, grazie agli anarchici ragusani comincia a fare lettura specifiche che le permettono di meglio comprendere la teoria anarchica. In questa fase della sua vita dedica gran parte del tempo alla difesa della memoria dell'[[L'insurrezione_antimilitarista_del_“non_si_parte!”|insurrezione del "non si parte"]], pubblicando articoli su ''[[Umanità Nova]]'' ed altre [[stampa anarchica|riviste anarchiche]] e sostenendo il prigioniero comunista [[Erasmo Santangelo]] condannato in primo grado a 23 anni di [[carcere]] con l'accusa di aver ucciso un finanziere durante la rivolta (prima dell'arresto Maria aveva accompagnato Santangelo in fuga, scatenando le ira del padre e del marito che ritenevano immorale che una donna stesse tanto tempo sola con un uomo che non era suo marito). Abbandonato dal PCI, solo gli anarchici (in particolare [[Franco Leggio]], [[Paolo Schicchi]], [[Marcello Natoli]] ed [[Armando Borghi]] e lei stessa) gli stettero vicino, ma alla fine Santangelo morirà suicida (versione ufficiale). | Occhipinti, da sempre incuriosita dal pensiero anarchico, anche se mai l'aveva approfondito, grazie agli anarchici ragusani comincia a fare lettura specifiche che le permettono di meglio comprendere la teoria anarchica. In questa fase della sua vita dedica gran parte del tempo alla difesa della memoria dell'[[L'insurrezione_antimilitarista_del_“non_si_parte!”|insurrezione del "non si parte"]], pubblicando articoli su ''[[Umanità Nova]]'' ed altre [[stampa anarchica|riviste anarchiche]] e sostenendo il prigioniero comunista [[Erasmo Santangelo]] condannato in primo grado a 23 anni di [[carcere]] con l'accusa di aver ucciso un finanziere durante la rivolta (prima dell'arresto Maria aveva accompagnato Santangelo in fuga, scatenando le ira del padre e del marito che ritenevano immorale che una donna stesse tanto tempo sola con un uomo che non era suo marito). Abbandonato dal PCI, solo gli anarchici (in particolare [[Franco Leggio]], [[Paolo Schicchi]], [[Marcello Natoli]] ed [[Armando Borghi]] e lei stessa) gli stettero vicino, ma alla fine Santangelo morirà suicida (versione ufficiale). |