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[[File:Ufc.jpg|miniatura|230px|'''''Giuseppe Ciancabilla''''', (''Autoproduzioni [[Cassa Anti-repressione Bruno Filippi]]'', [[2022]]), un libro di [[Ugo Fedeli]] ([[1965]]). [https://www.anarchistintheworld.net/libri.html '''Acquista una copia'''] per sostenere l'antirepressione.]]
[[File:Un fiore n.jpg|miniatura|230px|Copertina di ''Un fiore selvaggio'' di [[Renzo Novatore]] (''Autoproduzioni [[Cassa Anti-repressione Bruno Filippi]]'', [[2021]]), a cura di Alberto Ciampi. [https://liberliber.it/opere/download/?op=2346704&type=opera_url_pdf '''Leggi il testo'''] o [https://www.anarchistintheworld.net/libri.html '''acquista una copia'''] per sostenere l'antirepressione.]]
Il viaggio [[libertario]] di [[Giuseppe Ciancabilla]] si compie in soli sette anni, sette anni a cavallo tra Ottocento e Novecento, un periodo breve ma intenso, in cui la sua energia intellettuale e la sua verve polemica consegnano all'[[anarchismo]] un uomo che ancora oggi si sottrae ad ogni aggettivo associabile alla parola "anarchico" («a noi basta qualificarci anarchici semplicemente»). [[Giuseppe Ciancabilla|Ciancabilla]] sfugge, infatti, a qualsiasi ferrea categorizzazione: non è un [[anarco-individualismo|individualista]], traduce [[Kropotkin]] ma non è un vero e proprio evoluzionista, manifesta [[solidarietà]] ai regicidi ma non è, per usare un termine a noi coevo, un "informale", soprattutto rifiuta l'appellativo di [[antiorganizzatore]] e lo fa con validi argomenti: oggetto della sua critica non è il concetto di organizzazione, bensì l'[[autoritarismo]] che può derivare dalla burocratizzazione organizzativa, a cui [[Giuseppe Ciancabilla|Ciancabilla]] preferisce l'[[spontaneismo|aggregazione spontanea]]. Nella biografia qui presentata, uno degli ultimi lavori di [[Ugo Fedeli]], l'autore riconosce al giornalista nato a Roma nel [[1872]] «il merito di essere stato uno fra i primi a tentare d'innestare l'uno sull'altro [...] i due modi di vedere e di comprendere l'[[anarchismo]] negli [[Stati Uniti]]: [...] la tendenza americana e quella latino-italiana; [[anarco-individualismo|individualista]] la prima, [[socialista]] [[libertaria]] l'altra». Anche lo storico [[Pier Carlo Masini]] ha reso a [[Giuseppe Ciancabilla|Ciancabilla]] il merito di essere stato il primo a dare all'[[individualismo anarchico]] italiano un'elaborazone teorica tale da non renderlo corpo estraneo rispetto al movimento operaio e all'[[anarchismo]]. Tuttavia, la biografia di [[Ugo Fedeli|Fedeli]], pubblicata nel [[1965]] e qui tornata alle stampe, è all'oggi l'unica biografia su [[Giuseppe Ciancabilla|Ciancabilla]], un anarchico che, a fronte del contributo teorico e pratico portato all'Ideale, avrebbe meritato di non finire nel dimenticatoio, né di essere "riesumato" strumentalmente. È per queste ragioni che è parsa necessaria questa nuova edizione.
La lettura di questi brani vuole essere un omaggio rivolto ad '''Abele Ricieri Ferrari''' ('''[[Renzo Novatore]]'''), poeta, filosofo, artista e militante [[anarchico]]. [[Renzo Novatore|Novatore]] è generalmente presentato come uno degli esponenti principali dell'[[individualismo anarchico]] italiano. Ma le sue concezioni non vanno confuse con quelle di nessun altro [[individualista]]: ''Sono [[individualista]] perché [[anarchico]] e non [[anarchico]] perché sono [[nichilista]]. Ma anche il [[nichilismo]] lo intendo a modo mio'' [...] ''Mi dico [[nichilista]] solo perché so che il [[nichilismo]] vuo dire negazione! Negazione di ogni [[società]], di ogni culto, di ogni regola e di ogni religione'' [...] ''Il mio è un pessimismo entusiasta e dionisiaco come le fiamme che incendiano la mia esuberanza vitale, che irride a qualsiasi prigione teoretica, scintifica e morale. E se mi dico [[anarchico individualista]], [[iconoclasta]] e [[nichilista]] è appunto perché credo che in questi aggettivi siavi l'espressione massima e completa della mia volitiva e scapigliata [[individualità]]'' [...] ''Io non rinnego la vita. La sublimo e la canto'' [...] ''L'umanità la diprezzo perché non è la mia umanità. Odio i tiranni e detesto gli schiavi.'' L'[[individualismo]] di [[Renzo Novatore|Novatore]] assume anche un tono [[Individualismo#Individualismo_aristocratico|aristocratico]]: ''L'[[anarchismo]] è un patrimonio etico e spirituale che è stato, è e sarà sempre di una piccola falange [[Individualismo#Individualismo_aristocratico|aristocratica]], e non delle folle e dei popoli. L'[[anarchismo]] è tesoro e proprietà esclusiva di quei pochi che sentono nelle loro più sotterranee profondità echeggiare il grido di un NO senza argomento!''
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{{Biblioteca/Titolo 2|nome=<big><span style="color:#C11B17">''[https://www.eleuthera.it/files/materiali/Malatesta_Il_Buon_senso_della_rivoluzione.pdf Il buon senso della rivoluzione]''</span></big><br>di [[Errico Malatesta]]|autore=Errico Malatesta|altro=}}
[[File:Buon_senso.jpg|miniatura|right|230px|'''''[https://www.eleuthera.it/files/materiali/Malatesta_Il_Buon_senso_della_rivoluzione.pdf Il buon senso della rivoluzione]''''', (''Eleuthera'', [[1999]]), un libro di [[Errico Malatesta]], a cura di [[Giampietro Berti]].]]
L'antologia è composta di articoli e saggi scritti nell'ultimo periodo della vita di [[Errico Malatesta]], vale a dire gli anni che corrono dal [[1919]] al [[1932]]. Tale scelta è dettata dalla constatazione che si tratta del periodo della sua «maturità» politica e culturale. E ciò perché il grande anarchico italiano, per una serie di contingenze particolari (per esempio, l'uscita del quotidiano «[[Umanità Nova]]»), ha modo solo allora di precisare e approfondire le sue idee intorno ad una serie di questioni, precedentemente trattate in modo sporadico e occasionale. Specialmente con gli articoli e i saggi apparsi tra il [[1924]] e il [[1926]], pubblicati nella rivista «[[Pensiero e Volontà]]», [[Malatesta]] giunge al definitivo approfondimento della sua sessantennale riflessione teorica, frutto di un'esperienza politica, culturale ed esistenziale che nel movimento operaio e [[socialista]] non ha precedenti.
 
La trattazione affronta i seguenti temi:
*[[anarchismo]] e [[anarchia]]
*scienza e [[Anarchismo%23L%27anarchismo_non_%C3%A8_un%27ideologia_%5B1%5D|ideologia]]
*riformismo, [[gradualismo rivoluzionario|gradualismo]], [[rivoluzione]]
*il problema [[etico]] e politico della [[violenza]]
*la dittatura [[rivoluzionaria]]
*[[sindacalismo]] e [[movimento operaio]]
*[[comunismo]] e libera sperimentazione
*la [[democrazia]]
*l'analisi del [[fascismo]]
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Versione attuale delle 10:14, 20 giu 2024

Un fiore selvaggio
di Renzo Novatore
Copertina di Un fiore selvaggio di Renzo Novatore (Autoproduzioni Cassa Anti-repressione Bruno Filippi, 2021), a cura di Alberto Ciampi. Leggi il testo o acquista una copia per sostenere l'antirepressione.

La lettura di questi brani vuole essere un omaggio rivolto ad Abele Ricieri Ferrari (Renzo Novatore), poeta, filosofo, artista e militante anarchico. Novatore è generalmente presentato come uno degli esponenti principali dell'individualismo anarchico italiano. Ma le sue concezioni non vanno confuse con quelle di nessun altro individualista: Sono individualista perché anarchico e non anarchico perché sono nichilista. Ma anche il nichilismo lo intendo a modo mio [...] Mi dico nichilista solo perché so che il nichilismo vuo dire negazione! Negazione di ogni società, di ogni culto, di ogni regola e di ogni religione [...] Il mio è un pessimismo entusiasta e dionisiaco come le fiamme che incendiano la mia esuberanza vitale, che irride a qualsiasi prigione teoretica, scintifica e morale. E se mi dico anarchico individualista, iconoclasta e nichilista è appunto perché credo che in questi aggettivi siavi l'espressione massima e completa della mia volitiva e scapigliata individualità [...] Io non rinnego la vita. La sublimo e la canto [...] L'umanità la diprezzo perché non è la mia umanità. Odio i tiranni e detesto gli schiavi. L'individualismo di Novatore assume anche un tono aristocratico: L'anarchismo è un patrimonio etico e spirituale che è stato, è e sarà sempre di una piccola falange aristocratica, e non delle folle e dei popoli. L'anarchismo è tesoro e proprietà esclusiva di quei pochi che sentono nelle loro più sotterranee profondità echeggiare il grido di un NO senza argomento!