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{{Biblioteca/Titolo 2|nome=<big><span style="color:#C11B17">''La rivoluzione anarchica in Ucraina''</span></big><br>di [[Pëtr Aršinov]]|autore=Pëtr Aršinov|altro=}}
{{Biblioteca/Titolo 2|nome=<big><span style="color:#C11B17">''In segno di sfida''</span></big><br>di Giorgio Pratolongo|autore=Giorgio Pratolongo]|altro=}}
[[File:Mach5.jpg|thumb|250px|left|'''''La rivoluzione anarchica in Ucraina''''', un libro di [[Pëtr Aršinov]].]]<big>La [[Ucraina libertaria|rivoluzione anarchica in Ucraina]] raccontata da uno dei suoi protagonisti.
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[[File:GP_Bonnot.jpg|miniatura|250px|Copertina di ''In segno di sfida'' di Giorgio Pratolongo.]]
«La felicità che mi era sempre stata negata, avevo il diritto di viverla»: avvolte nella leggenda, le parole di [[Jules Bonnot]] hanno attraversato un secolo di storia, facendosi manifesto di ribellione e rifiuto senza compromesso di qualunque ingiustizia commessa in ogni tempo, a ogni latitudine.  


In questo libro s'incontrano i volti più famosi di questo capitolo di storia spesso trascurato, quello del carismatico '''[[Nestor Machno]]''', cui l'autore fu molto vicino.
Perché la [[Banda Bonnot]] non fu solamente il primo gruppo di espropriatori a utilizzare l'automobile per compiere le rapine ai danni di banche e ricchi possidenti.


Osteggiato tanto dai reazionari "bianchi" quanto dai bolscevichi della rivoluzione russa, [[Nestor Machno]] fu esponente di primo piano del '''[[comunismo-anarchico]]''' internazionale.  
Le azioni della Banda, infatti, avvenivano sempre di giorno, alla luce del sole, per amplificare il loro reale scopo: spaventare i detentori dell'ordine costituito e irridere i suoi custodi, affinché fosse chiaro come nulla è immutabile, tantomeno ciò che di brutto regola da sempre il mondo che viviamo.


La storia e il romanzo s'intrecciano in una cronaca che racconta i tanti volti della grande [[Russia]].
Ma chi era veramente [[Jules Bonnot]]? E cosa pensavano, come vivevano e cosa fu a spingere lui e i suoi sodali, tutti figli di operai, osti e ciabattini, a rifiutare il proprio destino sociale per passare all'azione?


Gli ideali anarchici trionfano per una breve stagione e s'infrangono sul muro della ragion di stato o naufragano nelle piccole lotte intestine tra ex compagni di strada.</big>
Le matite di Giorgio Pratolongo cercano la risposta nei bassifondi di Parigi, insieme a gente come [[Raymond Callemin|Raymond "La Science" Callemin]], [[Octave Garnier]], [[Édouard Carouy]], [[André Soudy]], [[Eugène Dieudonné]], [[René Valet]], [[Étienne Monier]]... i ''bandits tragiques'' protagonisti della grande epopea della [[Banda Bonnot]]: una vicenda la cui sorte ha senz'altro beffato i giudici e la [[polizia]], restando libera per sempre.  
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