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In questo periodo fu anche inviato del Telegiornale, intervistò i principali personaggi della politica degli [[anni 1970|anni '70]] e [[anni 1980|'80]] (si ricorda in particolare un'intervista, del [[1978]], al [[cardinale]] Karol Wojtyla, futuro [[papa Giovanni Paolo II]]).
In questo periodo fu anche inviato del Telegiornale, intervistò i principali personaggi della politica degli [[anni 1970|anni '70]] e [[anni 1980|'80]] (si ricorda in particolare un'intervista, del [[1978]], al [[cardinale]] Karol Wojtyla, futuro [[papa Giovanni Paolo II]]).
   
   
Nel [[1977]] fu conduttore, insieme ad [[Arrigo Petacco]], della rubrica televisiva di attualità ''[[Tam Tam]]''.
Nel [[1977]] fu conduttore, insieme ad [[Arrigo Petacco]], della rubrica televisiva di attualità ''Tam Tam''.


Dal [[1989]] al [[1992]] fu direttore del [[TG1]]. In quel periodo fecero scalpore alcune sue dichiarazioni pubbliche in cui affermava di considerare il partito della [[Democrazia Cristiana]] il suo "editore di riferimento"; venne di conseguenza accusato di non considerare l'informazione un servizio pubblico, ma un'informazione subordinata agli interessi della partitocrazia.<br>
Dal [[1989]] al [[1992]] fu direttore del [[TG1]]. In quel periodo fecero scalpore alcune sue dichiarazioni pubbliche in cui affermava di considerare il partito della [[Democrazia Cristiana]] il suo "editore di riferimento"; venne di conseguenza accusato di non considerare l'informazione un servizio pubblico, ma un'informazione subordinata agli interessi della partitocrazia.<br>
Nell'agosto [[1990]], allo scoppio della [[prima guerra del Golfo]], sostenne l'intervento armato con un criticato editoriale, che si concludeva con le parole: "La guerra l'ha fatta la comunità internazionale. E se noi vogliamo essere iscritti al club dobbiamo pagare le quote.", che alcuni paragonarono alle parole con cui [[Benito Mussolini|Mussolini]] aveva giustificato l'ingresso dell'Italia nella [[seconda guerra mondiale]]: "devo avere un migliaio di morti per sedermi al tavolo (...) della pace e delle spartizioni."
Nell'agosto [[1990]], allo scoppio della [[prima guerra del Golfo]], sostenne l'intervento armato con un criticato editoriale, che si concludeva con le parole: "La guerra l'ha fatta la comunità internazionale. E se noi vogliamo essere iscritti al club dobbiamo pagare le quote.", che alcuni paragonarono alle parole con cui [[Benito Mussolini|Mussolini]] aveva giustificato l'ingresso dell'Italia nella [[Seconda guerra mondiale]]: "devo avere un migliaio di morti per sedermi al tavolo (...) della pace e delle spartizioni."


Il [[3 aprile]] [[2006]] è stato il moderatore del secondo confronto televisivo elettorale tra il [[Presidente del Consiglio]] uscente [[Silvio Berlusconi]] e il leader del centrosinistra [[Romano Prodi]].
Il [[3 aprile]] [[2006]] è stato il moderatore del secondo confronto televisivo elettorale tra il [[Presidente del Consiglio]] uscente [[Silvio Berlusconi]] e il leader del centrosinistra [[Romano Prodi]].
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Il 6 aprile [[2009]] conduce uno speciale di ''[[Porta a Porta]]'' sul [[Terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]] che ha colpito l'[[Abruzzo]]: lo speciale viene aperto con un servizio dello stesso Vespa che racconta, dal suo personalissimo punto di vista, i danni creati dal terremoto a [[L'Aquila]], sua città natale.
Il 6 aprile [[2009]] conduce uno speciale di ''[[Porta a Porta]]'' sul [[Terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]] che ha colpito l'[[Abruzzo]]: lo speciale viene aperto con un servizio dello stesso Vespa che racconta, dal suo personalissimo punto di vista, i danni creati dal terremoto a [[L'Aquila]], sua città natale.


In occasione del 15 settembre [[2009]] conduce uno speciale di ''[[Porta a Porta]]'' sulla consegna delle case ai terremotati dell'[[Abruzzo]], suscitando le ire dell'opposizione di centro-sinistra, che accusano il giornalista di aver fatto "propaganda" nei confronti del governo Berlusconi. In realtà, le case furono costruite a tempo di record: Vespa ha sempre sostenuto con molti altri che la gestione dell'emergenza fu eccellente, mentre la ricostruzione del centro storico presenta ancora all'inizio del 2012 fortissimi ritardi.
In occasione del [[15 settembre]] [[2009]] conduce uno speciale di ''[[Porta a Porta]]'' sulla consegna delle case ai terremotati dell'[[Abruzzo]], suscitando le ire dell'opposizione di centro-sinistra, che accusano il giornalista di aver fatto "propaganda" nei confronti del governo Berlusconi. In realtà, le case furono costruite a tempo di record: Vespa ha sempre sostenuto con molti altri che la gestione dell'emergenza fu eccellente, mentre la ricostruzione del centro storico presenta ancora all'inizio del 2012 fortissimi ritardi.


Nel [[2009]], nel [[2010]] e nel 2011 conduce le serate del [[Premio Campiello]]. Nel [[2011]] ha condotto insieme a [[Pippo Baudo]] il varietà ''[[Centocinquanta (programma televisivo)|Centocinquanta]]'', dedicato ai 150 anni dell'Unità d'Italia. Nello stesso anno ha vinto il premio Saint Vincent alla carriera dopo averlo vinto due volte (1978 e 2000) per la televisione. Vince anche il Premio Estense alla carriera.
Nel [[2009]], nel [[2010]] e nel 2011 conduce le serate del Premio Campiello. Nel [[2011]] ha condotto insieme a Pippo Baudo il varietà ''Centocinquanta'', dedicato ai 150 anni dell'Unità d'Italia. Nello stesso anno ha vinto il premio Saint Vincent alla carriera dopo averlo vinto due volte ([[1978]] e [[2000]]) per la televisione. Vince anche il Premio Estense alla carriera.


Nel [[2010]], insieme al figlio Federico, inizia una collaborazione saltuaria con [[RTL 102.5]] dove i due conducono un programma di approfondimento della fascia mattutina intitolato ''[[Non Stop News|Non Stop News: Raccontami]]''.
Nel [[2010]], insieme al figlio Federico, inizia una collaborazione saltuaria con [[RTL 102.5]] dove i due conducono un programma di approfondimento della fascia mattutina intitolato ''Non Stop News: Raccontami''.


Dal 2014 al 2019 è stato direttore di QN-Quotidiano Nazionale (consorzio che riunisce i tre quotidiani ''[[La Nazione]]'', ''[[Il Giorno]]'' e ''[[Il Resto del Carlino]]'').
Dal [[2014]] al [[2019]] è stato direttore di QN-Quotidiano Nazionale (consorzio che riunisce i tre quotidiani ''La Nazione'', ''Il Giorno'' e ''Il Resto del Carlino'').


== Controversie ==
== Controversie ==
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== Procedimenti giudiziari ==
== Procedimenti giudiziari ==
Vespa nel corso della sua carriera giornalistica è stato più volte querelato o citato in giudizio per quanto da lui scritto o dichiarato. Di seguito sono descritti alcuni dei procedimenti che lo hanno coinvolto:
Vespa nel corso della sua carriera giornalistica è stato più volte querelato o citato in giudizio per quanto da lui scritto o dichiarato. Di seguito sono descritti alcuni dei procedimenti che lo hanno coinvolto:
* nel gennaio [[2007]] è stato condannato in primo grado dal tribunale di [[Roma]] per [[diffamazione]] al pagamento di 82.000 euro a [[Roberto Zaccaria]], a titolo di risarcimento danni in seguito alle affermazioni contenute nel libro ''[[Rai, la grande guerra]]'' pubblicato nel [[2002]]. <ref>[http://archive.is/T72s Articolo] del ''Corriere della Sera'', 12 gennaio 2007</ref> Vespa aveva scritto che nell'autunno del [[2000]], Zaccaria, allora presidente del consiglio di amministrazione della RAI, avrebbe incontrato in casa propria, a cena, [[Pierluigi Celli]], [[Stefano Balassone]], [[Vittorio Emiliani]] in qualità di consiglieri RAI e [[Walter Veltroni]], [[Vincenzo Vita]] e [[Giuseppe Giulietti (politico)|Giuseppe Giulietti]] in qualità di responsabili [[Democratici di Sinistra|DS]] per l'informazione, con l'intento di mettere in atto una strategia sotterranea del servizio pubblico televisivo contro Silvio Berlusconi, strategia culminata poi con la puntata di ''[[Satyricon (programma televisivo)|Satyricon]]'' del 14 marzo del [[2001]], contenente un'[[Intervista a Marco Travaglio a Satyricon|intervista a Marco Travaglio]] sulle origini della ricchezza di Berlusconi. Nel libro Vespa menziona anche un testimone, un vicino di casa di Zaccaria, che avrebbe sentito il tutto. Gli avvocati di Zaccaria chiesero di sentire il vicino, avvocato Giovanni Ferreri, il quale smentì. Altrettanto fecero i presunti commensali. <ref>Marco Travaglio, Nuova introduzione a ''L'odore dei soldi'' (nuova edizione), Editori Riuniti, 2009, pag. XLIV-XLVI. Travaglio, peraltro, riporta un totale del risarcimento di € 82.500, cui si aggiungono 5.800 di spese legali.</ref>
* nel gennaio [[2007]] è stato condannato in primo grado dal tribunale di Roma per [[diffamazione]] al pagamento di 82.000 euro a [[Roberto Zaccaria]], a titolo di risarcimento danni in seguito alle affermazioni contenute nel libro ''[[Rai, la Grande Guerra]]'' pubblicato nel [[2002]]. <ref>[http://archive.is/T72s Articolo] del ''Corriere della Sera'', 12 gennaio 2007</ref> Vespa aveva scritto che nell'autunno del [[2000]], Zaccaria, allora presidente del consiglio di amministrazione della RAI, avrebbe incontrato in casa propria, a cena, [[Pierluigi Celli]], [[Stefano Balassone]], [[Vittorio Emiliani]] in qualità di consiglieri RAI e [[Walter Veltroni]], [[Vincenzo Vita]] e [[Giuseppe Giulietti (politico)|Giuseppe Giulietti]] in qualità di responsabili [[Democratici di Sinistra|DS]] per l'informazione, con l'intento di mettere in atto una strategia sotterranea del servizio pubblico televisivo contro Silvio Berlusconi, strategia culminata poi con la puntata di ''[[Satyricon (programma televisivo)|Satyricon]]'' del 14 marzo del [[2001]], contenente un'[[Intervista a Marco Travaglio a Satyricon|intervista a Marco Travaglio]] sulle origini della ricchezza di Berlusconi. Nel libro Vespa menziona anche un testimone, un vicino di casa di Zaccaria, che avrebbe sentito il tutto. Gli avvocati di Zaccaria chiesero di sentire il vicino, avvocato Giovanni Ferreri, il quale smentì. Altrettanto fecero i presunti commensali. <ref>Marco Travaglio, Nuova introduzione a ''L'odore dei soldi'' (nuova edizione), Editori Riuniti, 2009, pag. XLIV-XLVI. Travaglio, peraltro, riporta un totale del risarcimento di € 82.500, cui si aggiungono 5.800 di spese legali.</ref>
* nel novembre [[2008]] è stato condannato dalla III [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'appello]] del tribunale di [[Roma]], assieme a [[Valentina Finetti]], al pagamento di una multa di 1.000 euro (ed alla pubblicazione della sentenza su 4 quotidiani <ref>giornalettismo.com, [http://archive.is/m0j2W l'estratto pubblicato]</ref>) per diffamazione nei confronti di Pietro Mattei (vedovo di [[Alberica Filo della Torre]]) e dei figli Manfredi e Domitilla in seguito ad un servizio della trasmissione ''[[Porta a Porta]]'' (di cui la Finetti è cronista), andato in onda il 13 febbraio [[2002]] con a tema il [[delitto dell'Olgiata]] <ref>[http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_06/vespa_condannato_80c41bfa-ac00-11dd-9d45-00144f02aabc.shtml Corriere della Sera, 6 novembre 2008]</ref>. Nel luglio [[2009]] la Cassazione ha confermato la condanna per diffamazione <ref>[http://www.corriere.it/cronache/09_luglio_20/vespa_condannato_11397232-752f-11de-95fa-00144f02aabc.shtml Vespa condannato per diffamazione. La Cassazione ha confermato la condanna a 1000 euro di multa per il conduttore: diffamò Pietro Mattei]</ref>.
* nel novembre [[2008]] è stato condannato dalla III [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'appello]] del tribunale di Roma, assieme a [[Valentina Finetti]], al pagamento di una multa di 1.000 euro (ed alla pubblicazione della sentenza su 4 quotidiani <ref>giornalettismo.com, [http://archive.is/m0j2W l'estratto pubblicato]</ref>) per diffamazione nei confronti di Pietro Mattei (vedovo di [[Alberica Filo della Torre]]) e dei figli Manfredi e Domitilla in seguito ad un servizio della trasmissione ''[[Porta a Porta]]'' (di cui la Finetti è cronista), andato in onda il 13 febbraio [[2002]] con a tema il [[delitto dell'Olgiata]] <ref>[http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_06/vespa_condannato_80c41bfa-ac00-11dd-9d45-00144f02aabc.shtml Corriere della Sera, 6 novembre 2008]</ref>. Nel luglio [[2009]] la Cassazione ha confermato la condanna per diffamazione <ref>[http://www.corriere.it/cronache/09_luglio_20/vespa_condannato_11397232-752f-11de-95fa-00144f02aabc.shtml Vespa condannato per diffamazione. La Cassazione ha confermato la condanna a 1000 euro di multa per il conduttore: diffamò Pietro Mattei]</ref>.
* nel giugno [[2010]] è stato condannato in appello per diffamazione nel processo intentato dalla professoressa Isabella De Martini dell'Università di Genova, in relazione ai [[fatti del G8 di Genova]]. Isabella De Martini, in qualità di vice-capo struttura con delega agli eventi culturali, aveva notato qualcosa di strano nella gestione degli appalti, in particolare rispetto all'attribuzione degli stessi a personaggi della cerchia di [[Gianni Letta]] (Maria Criscuolo e il consuocero di Letta, Amedeo Ottaviani) ed aveva per questo presentato un esposto alla procura di Genova (esposto poi trasferito a Roma ed archiviato). Vespa, come riconosciuto dalla Corte d'Appello, nel libro ''La Scossa'' <ref>Bruno Vespa, ''La scossa'', 2001, pag. 395.</ref> la diffamò. Scrive Isabella De Martini: "[...] si dedicò alla mia distruzione, presentandomi come una signora genovese che doveva organizzare "sfilate di moda" (''[[sic]]'') a Portofino, e invece ficcò il naso in problematiche che non la riguardavano, quali la logistica e l'ospitalità delle delegazioni, creando malumori e imbarazzo a Gianni Letta...". La notizia della condanna è stata riportata anche dal ''[[Corriere Mercantile]]'' (articolo del 18 giugno 2010).
* nel giugno [[2010]] è stato condannato in appello per diffamazione nel processo intentato dalla professoressa Isabella De Martini dell'Università di Genova, in relazione ai [[fatti del G8 di Genova]]. Isabella De Martini, in qualità di vice-capo struttura con delega agli eventi culturali, aveva notato qualcosa di strano nella gestione degli appalti, in particolare rispetto all'attribuzione degli stessi a personaggi della cerchia di [[Gianni Letta]] (Maria Criscuolo e il consuocero di Letta, Amedeo Ottaviani) ed aveva per questo presentato un esposto alla procura di Genova (esposto poi trasferito a Roma ed archiviato). Vespa, come riconosciuto dalla Corte d'Appello, nel libro ''La Scossa'' <ref>Bruno Vespa, ''La scossa'', 2001, pag. 395.</ref> la diffamò. Scrive Isabella De Martini: "[...] si dedicò alla mia distruzione, presentandomi come una signora genovese che doveva organizzare "sfilate di moda" (''[[sic]]'') a Portofino, e invece ficcò il naso in problematiche che non la riguardavano, quali la logistica e l'ospitalità delle delegazioni, creando malumori e imbarazzo a Gianni Letta...". La notizia della condanna è stata riportata anche dal ''[[Corriere Mercantile]]'' (articolo del 18 giugno 2010).
* nel luglio [[2010]] la Corte di Cassazione conferma la sua condanna per diffamazione dei due pm napoletani che avevano ordinato l'arresto di [[Vito Gamberale]], poi assolto. <ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2010-07-20/condanna-diffamazione-vespa-confermata-202729.shtml?uuid=AYk71j9B Articolo] su "Il Sole 24 Ore"</ref>
* nel luglio [[2010]] la Corte di Cassazione conferma la sua condanna per diffamazione dei due pm napoletani che avevano ordinato l'arresto di [[Vito Gamberale]], poi assolto. <ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2010-07-20/condanna-diffamazione-vespa-confermata-202729.shtml?uuid=AYk71j9B Articolo] su "Il Sole 24 Ore"</ref>
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*[http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=292 Bruno Vespa, Piazza Fontana e il Sisde informale], articolo del Comidad.org
*[http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=292 Bruno Vespa, Piazza Fontana e il Sisde informale], articolo del Comidad.org
*[http://blog.libero.it/Boycott/1713754.html I finti giornalisti: Bruno Vespa], dal blog di Boycott
*[http://blog.libero.it/Boycott/1713754.html I finti giornalisti: Bruno Vespa], dal blog di Boycott
*[http://www.youtube.com/watch?v=mY1S5BSFt8Q Video del 1969:] Bruno Vespa annuncia la colpevolezza di [[Pietro Valpreda]] riguardo alla strage di Piazza Fontana.
*[http://www.youtube.com/watch?v=mY1S5BSFt8Q Video del 1969:] Bruno Vespa annuncia la colpevolezza di [[Pietro Valpreda]] riguardo alla strage di piazza Fontana.
*[https://www.arcoiris.tv/scheda/it/2975/ "Ho sognato Bruno Vespa"], videoclip
*[https://www.arcoiris.tv/scheda/it/2975/ "Ho sognato Bruno Vespa"], videoclip


[[Categoria:Giornalisti italiani|Vespa, Bruno]]
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[[Categoria:Servi del potere|Vespa, Bruno]]
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