Robert Nozick

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Robert Nozick (New York, 16 novembre 1938 – Cambridge, USA, 23 gennaio 2002), è stato un filosofo statunitense.

Robert Nozick

Cenni biografici

Robert Nozick è riconosciuto come uno dei più importanti filosofi del XX secolo. Nacque a Brooklyn, frequentò le scuole pubbliche della sua città e proseguì gli studi sempre con successo fino alla laurea nel 1959 presso il Columbia College e successivamente nel 1963 ottenne il Ph.D. all'Università di Princeton.

Dopo le prime esperienze di docenza a Princeton e alla Rockefeller University, Nozick divenne professore ordinario ad Harvard nel 1969. Nel 1985 diventò Arthur Kingsley Porter Professor of Philosophy e nel 1998 venne nominato Joseph Pellegrino University Professor.

Nella sua carriera Nozick ha ricevuto molti premi e riconoscimenti, tra i quali la Presidential Citation della American Psychological Association (1998), che lo ha definito come «uno dei più brillanti e originali filosofi viventi»". È stato anche membro della American Academy of Arts and Sciences, della British Academy, della Guggenheim Foundation, del National Endowment for the Humanities e del Center for Advanced Study in the Behavioral Science.

Il pensiero

In gioventù fu molto vicino alle posizioni della sinistra radicale, in seguito elaborò idee più liberali dopo la lettura di economisti come Friedrich Hayek e Milton Friedman. I suoi interessi sono stati sempre eterogenei, ma incentrati in particolare sulla filosofia politica. Tra le sue opere ricordiamo Anarchia, Stato e Utopia, scritto nel 1974 in polemica con Una teoria della giustizia di John Rawls, in cui quest'ultimo poneva l'attenzione sul welfare state, spiegando che lo Stato come garante doveva assumersi la responsabilità di ridistribuire la ricchezza in favore dei poveri e degli svantaggiati. Nozick riduce l'importanza della presenza dello Stato, e teorizza uno "Stato minimo", cioè uno Stato essenziale e minimale atto a proteggere i cittadini dal furto e dalla violenza e ad assicurare l'applicazione dei diversi contratti sociali.

Il suo libro Anarchia, Stato e Utopia vinse il National Book Award e venne definito dal Times Literary Supplement come «uno dei 100 libri più importanti del dopoguerra». Purtroppo una lettura disattenta e deviante contribuì a trasformare il suo autore da giovane professore di filosofia, nel riluttante teorico di un movimento politico nazionale e come leader putativo della destra, un ruolo in cui non si riconobbe mai.

Nel suo secondo libro Spiegazioni filosofiche del 1981, Nozick riprende un tema di rilevanza filosofica ovvero il contrasto tra libero arbitrio e determinismo, la natura dell'esperienza soggettiva, l'indagine sul perché esiste “qualcosa” invece che “il nulla”. Nel trattare questi temi adottò il metodo del “pluralismo filosofico” secondo cui non è possibile abbandonare o accantonare tutte le diverse opinioni filosofiche mutuamente incompatibili. La filosofia è il contenitore di tutte queste opinioni ammissibili, senza eccezioni, un contenitore che però può essere ordinato tramite criteri di coerenza e adeguatezza.

Intellettuale eclettico e versatile, Nozick, fu anche un insegnante dallo stile vivace ed eterogeneo: i suoi corsi trattarono sempre argomenti diversi. Solo il corso Le cose migliori della vita, svoltosi nel 1982 e nel 1983, fu ripetuto; con esso cercò di costruire una "teoria generale dei valori" desumendola dalle argomentazioni svolte in classe. Considerava il suo metodo didattico un "pensare ad alta voce", preferendo un approccio di tipo discorsivo rispetto alla presentazione di teorie e spiegazioni retoriche e precostituite.

Dallo Stato di natura allo "Stato minimo"

Nozick parte dallo Stato di natura del filosofo John Locke laddove gli individui sono pronti a farsi giustizia da sè contro gli usurpatori dei propri diritti. Tuttavia, mentre Locke sostiene che si esca dallo Stato di natura e si entri nello "Stato civile" per mezzo di un contratto o accordo, Nozick afferma che ci si arrivi spontaneamente, per opera di quella che Adam Smith aveva chiamato "mano invisibile", attraverso le successive fasi dell'associazione di protezione, dell'associazione protettiva dominante e dello "Stato ultraminimo".

Lo Stato secondo Nozick nasce, pertanto, in modo spontaneo, e non è (come definiscono gli anarchici) una costruzione immorale che infrange e calpesta i diritti dell'individuo. Lo Stato ultraminimo si riserva il monopolio di ogni uso della forza, esclusa la forza necessaria per l'autodifesa immediata; esclude così le rappresaglie private ai torti. Fornisce, però, servizi di protezione e di applicazione dei diritti soltanto a chi compra le sue polizze di protezione e di applicazione dei diritti. Chi non acquista un contratto di protezione dal monopolio non ottiene protezione.

Diversamente, nello Stato minimo, i cittadini che possono pagano le tasse perché a tutti siano garantiti protezione e applicazione dei diritti. Questa è la concezione liberale classica dello Stato minimo come "guardiano notturno", il cui compito consiste nel far rispettare quei "vincoli collaterali" che discendono dalla inviolabilità degli individui, i quali sono mezzi per lo Stato e devono essere trattati dallo Stato come fini.

Inviolabilità dell'individuo

L'inviolabilità dell'individuo viene espressa con la teoria del "non-sacrificio" in funzione di entità sociali. «Nessuno deve far sacrifici da cui qualche entità sociale o altre persone traggano vantaggi maggiori, poiché la realtà è che ci sono solo individui, individui differenti, con le loro vite individuali. Usando uno di questi individui per il vantaggio degli altri, si usa lui e si giova agli altri e basta. Che cosa succede? Che gli viene fatto qualcosa a profitto di altri. Ciò è nascosto sotto il discorso del bene sociale (intenzionalmente?)».

«Ogni individuo è una persona separata e la sua è l'unica vita che possiede. Nessuno - continua Nozick - 'può imporre sacrifici ad un individuo a beneficio di altri individui, e tantomeno lo Stato. L'idea fondamentale è che esistono individui differenti con vite separate e che nessuno può essere sacrificato per altri. Nessuno e tantomeno lo Stato può decidere che alcuni individui siano risorse per altri.»

Invarianze

L'opera più ambiziosa di Nozick, la sua summa filosofica, è Invarianze. Il titolo è già un programma di ricerca filosofica: esso presuppone che esista un mondo oggettivo e che sia possibile descrivere tale mondo. Pubblicato poco prima della sua morte, il libro attraversa varie discipline filosofiche, partendo dalla struttura del mondo oggettivo e dalla metafisica per tentare infine un approccio razionale all'etica. Una delle idee centrali del libro è la ricerca di invarianze nel mondo, ciò che in fisica potrebbe essere una legge di conservazione. Uno degli esempi che egli porta è la teoria della relatività ristretta, che si sarebbe potuta più correttamente chiamare secondo lui «teoria dell'invarianza della velocità della luce». Sotto questo aspetto il suo approccio si contrappone al relativismo culturale, la ricerca delle invarianze è una ricerca dell'assoluto in un mondo estremamente variabile. Notevole il suo approccio logico, nel canone della filosofia analitica anglosassone. Lapidari sono alcuni suoi commenti sui filosofi della scienza più noti.

Bibliografia

  • Robert Nozick, Anarchia, stato e utopia. I fondamenti filosofici dello 'Stato minimo', Le Monnier, Firenze, 1981
  • Robert Nozick, Puzzle socratici, Milano, Raffaello Cortina, (1999)
  • Robert Nozick, Invarianze. La struttura del mondo oggettivo, Fazi editore, (2003)
  • Robert Nozick, La vita pensata: Meditazioni Filosofiche, Biblioteca Universale Rizzoli
  • Giovanni Scattone, La filosofia politica di Robert Nozick, in Id., Due filosofie della libertà: Karl Popper e Robert Nozick, Rubbettino editore, (2002)
  • Voci: LIBERALISMO e LIBERTARISMO in Dizionario delle scienze sociali, ed. italiana a cura di Paolo Jedlowski - il Saggiatore, Milano, 1977

Voci correlate

Collegamenti esterni