Jacques Roux

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Jacques Roux, uno dei leader degli Enragés.

Jacques Roux (Saint-Cibard de Pransac, Francia, 21 agosto 1752 – Le Kremlin-Bicêtre, Francia, 10 febbraio 1794), soprannominato il “prete rosso”, è la figura di maggiore spicco e coerenza all'interno del gruppo degli "Enragés" ("Arrabbiati"), attivi durante la Rivoluzione Francese, ossia l'estrema ala sinistra del fronte rivoluzionario nel 1792-93.

Biografia

Fase giovanile

«Io disprezzo la vita. Una sorte felice è riservata nella vita futura agli amici della libertà».

Jacques Roux nasce nel 1752 a Saint-Cibard de Pransac, nella diocesi d'Angouleme, svolgendo l'attività di curato sino ai quarant'anni, soprattutto in piccoli paesi di campagna, fianco a fianco della gente più povera di cui condivideva le difficoltà quotidiane.

Roux è un curato il cui impegno sociale evidentemente arreca notevoli fastidi a chi vorrebbe mantenere lo status quo: viene interdetto delle autorità ecclesiastiche, probabilmente per aver preso parte alla Rivoluzione.

Nel 1791 capita casualmente a Parigi, conosce Jean Paul Marat e gli diviene amico; presta immediatamente giuramento quale prete costituzionale, ottenendo il vicariato di Saint-Nicolas des Champs, nella popolare sezione dei Gravilliers.

La sua istintiva simpatia per gli sfruttati gli consente di divenire amico della gente più umile, esprimendo il suo favorevole alla più rigorosa e assoluta eguaglianza sociale, «così come essa è stata voluta da Dio».

La militanza negli Enragés

Per cercare di cambiare lo stato delle cose, Roux si candida nel 1792 alla Convenzione, ma non viene eletto. Da quel momento abbandona del tutto la via parlamentare e sceglie la strada del radicalismo rivoluzionario, entrando a far parte degli Enragés (gli Arrabbiati). Il suo programma prevede misure risolutive quali i«l maximum sui prezzi, la lotta agli speculatori e l'esecuzione del re» (sarà proprio lui, infatti, che condurrà freddamente al patibolo Luigi XVI).

Nel febbraio 1793 i Giacobini reprimono con la forza un tentativo popolare di istituire un calmiere universale a Parigi. Jacques Roux, al pari dei suoi compagni degli Enragés, non si limita a “sobillare” il popolo dei diseredati, ma comprendendo le loro profonde esigenze ed aspirazioni, se ne fa coraggiosamente l'interprete e il portavoce.

Il 21 giugno pronuncia un celebre discorso (non essendo stato eletto alla Convenzione, poteva parlare soltanto alla sbarra, come portatore di petizioni della sua sezione, quella dei Gravilliers): In marzo la situazione alimentare della capitale peggiora sempre più; tra maggio e luglio la Convenzione vara un primo maximum relativo ai grani e stabilisce il corso forzoso degli assegnati.

«Eh! Che cos'è la libertà, quando una classe d'uomini ne può affamare un'altra? Che cos'è l'eguaglianza, quando il ricco può, col suo monopolio, esercitare diritto di vita e di morte sui suoi simili? Libertà, eguaglianza, repubblica: tutto ciò non è più che un fantasma... E il prezzo esorbitante delle derrate, che s'accresce di giorno in giorno sino a un punto che i tre quarti dei cittadini possono appena raggiungere: non è questo, di tutti i mezzi atti a provocare la controrivoluzione, il più sicuro e il più funesto?».

Il 25 giugno Roux, fortemente boicottato dai Giacobini, si lascia andare ad una nuova requisitoria contro la Convenzione, suscitando però, questa volta, preoccupazioni e paura:

«Avete voi proscritto la speculazione? No. Avete voi decretato la pena di morte contro gli accaparratori? No... ».

Roux intimorisce per la sua radicalità e per questo viene emarginato e spesso censurato, ma non si dà per vinto e continua la sua battaglia a fianco dei ceti popolari. Quando a Parigi scoppiano nuovi tumulti per il prezzo del sapone, Roux, Theophile Leclerc e gli altri esponenti degli Enragés si recano al Club dei Cordiglieri e fomentano ancor di più l'agitazione.

Robespierre, preoccupato per la carica rivoluzionaria dell'ex-curato, decide di accusarlo al Club dei Giacobini, facendolo mettere sotto inchiesta. I Cordiglieri, a quel punto, lo rinnegano e il 1° luglio, la Comune emette una dichiarazione contro Roux, accusato di sostenere “posizioni anti-civiche”.

Anche Jean Paul Marat si esprime violentemente contro lui. Roux, deluso dall'atteggiamento dell'amico, si reca da lui per cercare la riconciliazione, poiché era cosciente che senza il suo sostegno i parigini non lo avrebbero seguito. Ma prima dell'incontro, il 13 luglio, Marat viene assassinato da Charlotte Corday. Roux si auto proclama suo successore, continuando a pubblicarne il giornale, insieme a Theophile Leclerc.

La repressione e la morte

Gli Enragés riescono spesso a far mettere in pratica le loro richieste popolari, però continuano ad essere considerati dei sovversivi e dei pericolosi esaltati.

Robespierre monta su di lui delle spregevoli accuse, chiamandolo «ignobile prete». Roux però continua la suo opera radicale di denuncia della condotta ambigua della dittatura giacobina. Robespierre allora, per accaparrarsi le simpatie popolari, decide allora di far suo il programma degli “Arrabbiati”, dando vita contemporaneamente alla loro repressione.

Jacques Roux è uno dei primi ad essere arrestato. Accade il 22 agosto 1793, ma dopo cinque giorni viene rilasciato. Per nulla non intimorito, prosegue imperterrito portare avanti le sue battaglie attraverso scritti altamente incendiari. Nel frattempo anche Theophile Leclerc, Varlet e la Lacombe vengono fermati ed arrestati.

Nel gennaio 1794, Roux viene deferito al Tribunale rivoluzionario, consapevole che questa volta non avrà scampo decide di pugnalarsi a morte il 10 febbraio 1794.

Voci correlate