La Questione Sociale (settimanale di Buenos Aires)

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La Questione Sociale (sottotitolo: «organo comunista-anarchico») è stato un settimanale di Buenos Aires diretto da Errico Malatesta e pubblicato dal 22 agosto al 29 novembre del 1885.

Fu la prima pubblicazione anarchica in lingua italiana apparsa nell'America Latina.

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Le pubblicazioni del nuovo periodico erano state precedute da lunghi dibattiti fra i membri promotori dell'iniziativa, concordi tutti sull'opportunità di dare vita a un'attività editoriale ma divisi rispetto alle sue modalità d'attuazione. L'ambiente - qualunquista e «troppo indifferente a ciò che non rappresenta quattrini» - della colonia italiana di Buenos Aires, appariva infatti poco idoneo a un genere di pubblicazione qual'è appunto il giornale, che, per le sue stesse caratteristiche, richiedeva un pubblico già politicizzato o perlomeno sensibile ai problemi sociali. Ciò giustificava le preoccupazioni di quanti, fra i membri del Circolo si erano dichiarati poco convinti della sua utilità e avrebbero preferito orientarsi verso un genere di produzione editoriale diversa, quale «il libro o l'opuscolo che approfondisce e svolge l'idea e resta come strumento duraturo di propaganda». Tuttavia «fu deciso per il giornale, principalmente perchè si sperava di trascinare i nostri avversari, ed in ispecie i repubblicani, ad una polemica seria che non avrebbe potuto non produrre utili risultati pel nostro partito».

Sotto questo profilo, tuttavia, e per ammissione degli stessi redattori, i risultati si rivelano fallimentari, causa il sistematico rifiuto dell'organo repubblicano L'Amico del Popolo di accettare il contraddittorio più volte sollecitato dagli anarchici.

Oltre agli articoli di polemica coi repubblicani, l'organo bonaerense dedicò largo spazio a scritti di propaganda, fra i quali è da segnalare, in primo luogo, il lavoro di Malatesta L'Anarchia, (pubblicato anonimo sui n. 2, 8 e 9 del 4 ottobre, 15 e 22 novembre), prima stesura dell'ormai classico capolavoro della letteratura malatestiana e che il rivoluzionario italiano si premurerà di rieditare in opuscolo dopo il suo rientro in Europa. Degna di essere rilevata, infine, è una documentata analisi su La situazione socialista nella Spagna (n. 10 del 29 novembre); e una commossa rievocazione di Rocco Lombardo, il giovane militante, già redattore de Il Lavoratore di Genova, morto a Napoli il 18 settembre del precedente anno, durante l'epidemia colerica.

Circa tre mesi dopo l'inizio delle pubblicazioni, constatata l'ormai inutile funzione del giornale, dal momento che « i repubblicani di discussione non ne vogliono sapere», i redattori stabiliscono, nel corso di una riunione straordinaria, tenuta la sera del 23 novembre, di sopprimere il periodico e diffondere al suo posto «degli opuscoli, in cui sarà trattato il programma comunista-anarchico in tutta la sua estensione e sotto tutti i punti di vista».

Note