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Nel [[1948]] incontra [[Karl Popper]], di cui inizialmente rimane notevolmente affascinato, salvo poi divenire uno dei suoi più grandi critici. Trasferitosi nel [[1952]] alla ''London School Economic'', diviene allievo di Popper ed entra in contatto con [[Imre Lakatos]], altro allievo di [[Karl Popper]], con cui sviluppa l'idea di scrivere un testo sul “metodo scientifico” da intitolare ''A favore e contro il metodo'', in cui egli avrebbe contestato la visione razionalista della scienza mentre Lakatos l'avrebbe apertamente difesa. | Nel [[1948]] incontra [[Karl Popper]], di cui inizialmente rimane notevolmente affascinato, salvo poi divenire uno dei suoi più grandi critici. Trasferitosi nel [[1952]] alla ''London School Economic'', diviene allievo di Popper ed entra in contatto con [[Imre Lakatos]], altro allievo di [[Karl Popper]], con cui sviluppa l'idea di scrivere un testo sul “metodo scientifico” da intitolare ''A favore e contro il metodo'', in cui egli avrebbe contestato la visione razionalista della scienza mentre Lakatos l'avrebbe apertamente difesa. | ||
(la prematura scomparsa di Lakatos pone fine al progetto, anche se poi Feyerabend scriverà per proprio conto il saggio '' | (la prematura scomparsa di Lakatos pone fine al progetto, anche se poi Feyerabend scriverà per proprio conto il saggio ''Contro il metodo''). Durante questo periodo sviluppa la sua radicale critica al [[dogmatismo]] scientifico, definendo il suo approccio alla [[epistemologia|filosofia della scienza]] [[anarchismo epistemologico]] o anarchismo dadaistico. | ||
Nel [[1958]] si trasferisce a Berkeley, diviene cittadino americano e ottiene incarichi temporanei a Londra, Berlino e Yale. Nel [[1974]] ritorna in California e l'anno successivo scrive il suo libro più famoso e controverso, '' | Nel [[1958]] si trasferisce a Berkeley, diviene cittadino americano e ottiene incarichi temporanei a Londra, Berlino e Yale. Nel [[1974]] ritorna in California e l'anno successivo scrive il suo libro più famoso e controverso, ''Contro il metodo'', che però viene accolto dalla comunità filosofica da numerose e pesantissime critiche. | ||
Negli "anni 80" si divide tra Zurigo, Berkeley e più avanti anche l'[[Italia]]. Dopo la pensione ([[1991]]) scrive la sua autobiografia intitolata ''Ammazzando il tempo. Un'autobiografia''. Muore a Zurigo l'[[11 febbraio]] [[1994]] a causa di un tumore cerebrale. | Negli "anni 80" si divide tra Zurigo, Berkeley e più avanti anche l'[[Italia]]. Dopo la pensione ([[1991]]) scrive la sua autobiografia intitolata ''Ammazzando il tempo. Un'autobiografia''. Muore a Zurigo l'[[11 febbraio]] [[1994]] a causa di un tumore cerebrale. | ||
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'''In questo senso anche l'anarchico non può essere dogmatico e con delle certezze assolute.''' Per lui l'anarchico è: | '''In questo senso anche l'anarchico non può essere dogmatico e con delle certezze assolute.''' Per lui l'anarchico è: | ||
: «Un anarchico è come un agente segreto che giochi la partita della Ragione allo scopo di minare l'[[autorità]] della Ragione (della Verità, dell'Onestà, della Giustizia ecc.). [...] L'anarchismo epistemologico differisce sia dallo scetticismo sia dall'anarchismo politico (religioso). Mentre lo scettico considera ogni opinione ugualmente buona, o ugualmente cattiva, o desiste completamente dal dare tali giudizi, l'anarchico epistemologico non ha alcuno scrupolo a difendere anche l'asserzione più trita o più mostruosa. Mentre l'anarchico politico o religioso vuole abolire una certa forma di vita, l'anarchico epistemologico può desiderare di difenderla, poiché egli non ha alcun sentimento eterno di fedeltà, o di avversione, nei confronti di alcuna istituzione o ideologia. Come il [[dadaismo|dadaista]], al quale assomiglia assai di più che non somigli all'anarchico politico, egli "''non soltanto non ha un programma, ma è contro tutti i programmi''", anche se in qualche occasione sarà il più rumoroso fra i difensori dello ''status quo'' o fra i suoi oppositori: "per essere veri dadaisti, si dev'essere antidadaisti"» (Paul Feyerabend, '' | : «Un anarchico è come un agente segreto che giochi la partita della Ragione allo scopo di minare l'[[autorità]] della Ragione (della Verità, dell'Onestà, della Giustizia ecc.). [...] L'anarchismo epistemologico differisce sia dallo scetticismo sia dall'anarchismo politico (religioso). Mentre lo scettico considera ogni opinione ugualmente buona, o ugualmente cattiva, o desiste completamente dal dare tali giudizi, l'anarchico epistemologico non ha alcuno scrupolo a difendere anche l'asserzione più trita o più mostruosa. Mentre l'anarchico politico o religioso vuole abolire una certa forma di vita, l'anarchico epistemologico può desiderare di difenderla, poiché egli non ha alcun sentimento eterno di fedeltà, o di avversione, nei confronti di alcuna istituzione o ideologia. Come il [[dadaismo|dadaista]], al quale assomiglia assai di più che non somigli all'anarchico politico, egli "''non soltanto non ha un programma, ma è contro tutti i programmi''", anche se in qualche occasione sarà il più rumoroso fra i difensori dello ''status quo'' o fra i suoi oppositori: "per essere veri dadaisti, si dev'essere antidadaisti"» (Paul Feyerabend, ''Contro il metodo'', Milano, Feltrinelli, 1979, pp. 21-29, 155, 246). | ||
==Note== | ==Note== | ||
<references/> | <references/> | ||
== Le opere == | == Le opere == | ||
*''Contro il metodo: Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza'', Feltrinelli, Milano, 1979 | *''Contro il metodo: Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza'', Feltrinelli, Milano, 1979 | ||
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*[[Anarchismo epistemologico]] | *[[Anarchismo epistemologico]] | ||
*[[Scientismo]] | *[[Scientismo]] | ||
==Collegamenti esterni== | ==Collegamenti esterni== | ||
*[http://archive.is/44H08 Sull'anarchismo epistemologico] | *[http://archive.is/44H08 Sull'anarchismo epistemologico] |