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Quando si analizzano accuratamente le affermazioni dei Greci, infatti ci si accorge facilmente che '''solo i Pelasgi''' sono stati originariamente i recettori del sapere venuto dall’ [[Egitto]] o dalla Fenicia e per nulla dai Dori <ref name="les">I Greci consideravano come un fatto storico la leggenda secondo la quale due generazioni prima della Guerra di Troia, v. 1100 a.c, aveva luogo un'invasione della Grecia da parte di un nuovo popolo venuto dal Nord e parlante in greco, i Dori </ref>. Il poeta Eschilo spiega nella sua opera ''Le supplici'' <ref name="suppliantes">Cf. ''Les racines africaines de la civilisation européenne'' («Le radici africane della civiltà europea») - Jean Philippe Omotunde, éd. Menaibuc</ref>, come Danao (il figlio di Epafo) e le sue figlie (descritte come nere nei testi greci) abbiano lasciato l’ Egitto, allora cuore della civiltà mondiale, per il Peloponneso ancora barbaro, dove recuperarono il potere regale del loro antenato Inachos e trasmisero gli elementi della civiltà al '''popolo nero''' installatosi sul luogo chiamato Pelasgi dai Greci. | Quando si analizzano accuratamente le affermazioni dei Greci, infatti ci si accorge facilmente che '''solo i Pelasgi''' sono stati originariamente i recettori del sapere venuto dall’ [[Egitto]] o dalla Fenicia e per nulla dai Dori <ref name="les">I Greci consideravano come un fatto storico la leggenda secondo la quale due generazioni prima della Guerra di Troia, v. 1100 a.c, aveva luogo un'invasione della Grecia da parte di un nuovo popolo venuto dal Nord e parlante in greco, i Dori </ref>. Il poeta Eschilo spiega nella sua opera ''Le supplici'' <ref name="suppliantes">Cf. ''Les racines africaines de la civilisation européenne'' («Le radici africane della civiltà europea») - Jean Philippe Omotunde, éd. Menaibuc</ref>, come Danao (il figlio di Epafo) e le sue figlie (descritte come nere nei testi greci) abbiano lasciato l’ Egitto, allora cuore della civiltà mondiale, per il Peloponneso ancora barbaro, dove recuperarono il potere regale del loro antenato Inachos e trasmisero gli elementi della civiltà al '''popolo nero''' installatosi sul luogo chiamato Pelasgi dai Greci. | ||
'''Euripide''', poeta drammaturgo Greco (480 - 406 a.c) e autore di Archelao, di cui un estratto fu ripreso da '''Strabone''', conferma questo fatto scrivendo <ref name=" | '''Euripide''', poeta drammaturgo Greco (480 - 406 a.c) e autore di Archelao, di cui un estratto fu ripreso da '''Strabone''', conferma questo fatto scrivendo <ref name="livre1">Cf. Strabon, Livre V, 2, 4</ref>: | ||
:«Danao (...) venne sul luogo di Argo a fondare la città (...) Quindi volle - tale fu l'editto di Danaos - che nell’Ellade intera si prendesse nota che tutti coloro che si nominavano precedentemente '''Pelasgioti''' dovevano essere chiamati col nome di Danai». | :«Danao (...) venne sul luogo di Argo a fondare la città (...) Quindi volle - tale fu l'editto di Danaos - che nell’Ellade intera si prendesse nota che tutti coloro che si nominavano precedentemente '''Pelasgioti''' dovevano essere chiamati col nome di Danai». | ||
Il padre della storia occidentale, il greco '''Erodoto''', riconosce la veridicità di questi avvenimenti aggiungendo che <ref name=" | Il padre della storia occidentale, il greco '''Erodoto''', riconosce la veridicità di questi avvenimenti aggiungendo che <ref name="livre2"> Cf. Erodoto, Libro II, 171</ref>: | ||
:«Sulle feste di Demetra (versione greca della dea egiziana Iside) che i Greci chiamano Tesmoforie, tacciamo ugualmente salvo che su quello che la religione permette di rivelare : '''queste sono le figlie di Danao che hanno apportato dall'Egitto questi riti e li hanno insegnati alle donne dei Pelasgi''' ; più tardi, si persero, dopo che i Dorici cacciarono le popolazioni dal Peloponneso». | :«Sulle feste di Demetra (versione greca della dea egiziana Iside) che i Greci chiamano Tesmoforie, tacciamo ugualmente salvo che su quello che la religione permette di rivelare : '''queste sono le figlie di Danao che hanno apportato dall'Egitto questi riti e li hanno insegnati alle donne dei Pelasgi''' ; più tardi, si persero, dopo che i Dorici cacciarono le popolazioni dal Peloponneso». | ||