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== '''''«JAMÁS TENDRÉ 20 AÑOS»''''' di Jaime Martìn ==
== '''''«In segno di sfida»''''' di Giorgio Pratolongo ==
[[File:Jamas.jpg|miniatura|350px|left|Copertina di ''JAMÁS TENDRÉ 20 AÑOS'' di [[Jaime Martín]].]]
[[File:GP_Bonnot.jpg|miniatura|250px|left|Copertina di ''In segno di sfida'' di Giorgio Pratolongo.]]


<big>Libro a fumetti ambientato negli anni della [[Rivoluzione spagnola]] e del dopoguerra.<br />
«La felicità che mi era sempre stata negata, avevo il diritto di viverla»: avvolte nella leggenda, le parole di [[Jules Bonnot]] hanno attraversato un secolo di storia, facendosi manifesto di ribellione e rifiuto senza compromesso di qualunque ingiustizia commessa in ogni tempo, a ogni latitudine. Perché la [[Banda Bonnot]] non fu solamente il primo gruppo di espropriatori a utilizzare l'automobile per compiere le rapine ai danni di banche e ricchi possidenti. Le azioni della Banda, infatti, avvenivano sempre di giorno, alla luce del sole, per amplificare il loro reale scopo: spaventare i detentori dell'ordine costituito e irridere i suoi custodi, affinché fosse chiaro come nulla è immutabile, tantomeno ciò che di brutto regola da sempre il mondo che viviamo. Ma chi era veramente [[Jules Bonnot]]? E cosa pensavano, come vivevano e cosa fu a spingere lui e i suoi sodali, tutti figli di operai, osti e ciabattini, a rifiutare il proprio destino sociale per passare all'azione? Le matite di Giorgio Pratolongo cercano la risposta nei bassifondi di Parigi, insieme a gente come [[Raymond Callemin|Raymond "La Science" Callemin]], [[Octave Garnier]], [[Édouard Carouy]], [[André Soudy]], [[Eugène Dieudonné]], [[René Valet]], [[Étienne Monier]]... i ''bandits tragiques'' protagonisti della grande epopea della [[Banda Bonnot]]: una vicenda la cui sorte ha senz'altro beffato i giudici e la [[polizia]], restando libera per sempre.  
Isabel è una sarta, Jaime è un artigliere dell'esercito repubblicano. Si amano, litigano, sfuggono alla morte.
Tuttavia, quando la Repubblica cade, Jaime e Isabel si trovano dalla parte dei perdenti e a volte è più difficile sopravvivere in pace che in guerra.
Dopo aver creduto in un domani migliore, come è possibile rimanere in silenzio sotto una dittatura?<br />
Jaime Martín ci racconta una storia vera sui suoi nonni.<br />
Una storia d'amore in cui coraggio e dignità competono con tenerezza e umorismo, gioia e rabbia. La storia di una famiglia il cui destino è intrinsecamente legato a quello del suo Paese.</big>
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Versione attuale delle 11:09, 17 feb 2025

«In segno di sfida» di Giorgio Pratolongo

Copertina di In segno di sfida di Giorgio Pratolongo.

«La felicità che mi era sempre stata negata, avevo il diritto di viverla»: avvolte nella leggenda, le parole di Jules Bonnot hanno attraversato un secolo di storia, facendosi manifesto di ribellione e rifiuto senza compromesso di qualunque ingiustizia commessa in ogni tempo, a ogni latitudine. Perché la Banda Bonnot non fu solamente il primo gruppo di espropriatori a utilizzare l'automobile per compiere le rapine ai danni di banche e ricchi possidenti. Le azioni della Banda, infatti, avvenivano sempre di giorno, alla luce del sole, per amplificare il loro reale scopo: spaventare i detentori dell'ordine costituito e irridere i suoi custodi, affinché fosse chiaro come nulla è immutabile, tantomeno ciò che di brutto regola da sempre il mondo che viviamo. Ma chi era veramente Jules Bonnot? E cosa pensavano, come vivevano e cosa fu a spingere lui e i suoi sodali, tutti figli di operai, osti e ciabattini, a rifiutare il proprio destino sociale per passare all'azione? Le matite di Giorgio Pratolongo cercano la risposta nei bassifondi di Parigi, insieme a gente come Raymond "La Science" Callemin, Octave Garnier, Édouard Carouy, André Soudy, Eugène Dieudonné, René Valet, Étienne Monier... i bandits tragiques protagonisti della grande epopea della Banda Bonnot: una vicenda la cui sorte ha senz'altro beffato i giudici e la polizia, restando libera per sempre.