Template:Libro: differenze tra le versioni

Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
 
(68 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 2: Riga 2:
| style="vertical-align: top; width:100%; color=white" align="left" |
| style="vertical-align: top; width:100%; color=white" align="left" |


== '''''«Ammazzare il tempo»''''' di [[John Zerzan]] ==
== '''''«Il diavolo al Pontelungo»''''' di Riccardo Bacchelli ==
[[File:AMMAZZAREILETEMPO.jpg|miniatura|200px|'''''Ammazzare il tempo''''' (''Nautilus'', [[1995]]), un libro di [[John Zerzan]].]]
[[File:DiavoloPL.jpg|miniatura|250px|left|Copertina de ''Il diavolo al Pontelungo'' di Riccardo Bacchelli.]]


Il titolo originario di questo saggio è '''''[https://theanarchistlibrary.org/library/john-zerzan-time-and-its-discontents Time and its Discontents]'''''.  
Questo romanzo storico di Riccardo Bacchelli, pubblicato nel [[1927]] e rielaborato numerose volte dall'autore fino a giungere all'edizione definitiva del [[1957]], narra con estrema ironia del fallito tentativo da parte di [[Michail Bakunin]] e [[Carlo Cafiero]] di realizzare un'[[Insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|insurrezione anarchica a Bologna nel 1874]].


Del tempo conosciamo la storia della sua misurazione, di ciò che significa in termini di trascorrere, di tempo nostro venduto ad altri, o sottratto da qualcuno. Ma di LUI nessuno sa nulla, nessuno è riuscito a definirlo. Se poi consideriamo la cosa dal punto di vista della fisica moderna, per essa il tempo letteralmente non trascorre, non vale la pena neanche parlarne: non esiste e basta.
Il libro suscitò non soltanto la riprovazione di Luigi Bakunin, un nipote di Michail che inviò alla rivista ''Nosotros'' di Buenos Aires una lettera in difesa del nonno (poi [https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/VOL/VOL18-1200/?#54 ripubblicata] su ''[[Volontà]]'' del dicembre [[1965]]), ma anche «una interessante e istruttiva polemica» - per citare [[Pier Carlo Masini]] - fra Bacchelli e [[Max Nettlau]] sulle colonne del ''Times Literary Supplement'' (si veda ''[https://centrostudilibertari.it/it/bakunin-centanni-dopo-old Bakunin cent'anni dopo. Atti del Convegno internazionale di studi bakuniniani]'', da pag. 58).


La sua misurazione sembra essersi perfezionata di pari passo alla capacità del [[Potere]] di estendere il proprio dominio, da quello [[religioso]] prima, a quello laico successivamente.
Bacchelli eliminò più d'un errore di fatto e di persona che [[Max Nettlau|Nettlau]] gli aveva contestato. [[Max Nettlau|Nettlau]] pubblicò anche un'ampia discussione della trama e della materia del romanzo: ''Bakunin, la Baronata y la insurrecion de Bolonia (1874) en un romanzo «storico»'' (in ''Suplemento Quincenal'' de ''La Protesta'' del [https://americalee.cedinci.org/wp-content/uploads/2016/12/LP1929_SuplQuin_313.pdf 30 settembre] e del [https://americalee.cedinci.org/wp-content/uploads/2016/12/LP1929_SuplQuin_314.pdf 14 ottobre] [[1929]].


All'inverso, più i mezzi per misurarlo si sono fatti sofisticati e maggiormente il tempo ha fatto sentire il suo pulsante trascorrere. Esiste un rapporto preciso tra tempo e società alienata. [[Zerzan]] ragiona su questo e descrive il Tempo nella filosofia, nella teologia, nell'[[economia]], nella fisica, nella teoria radicale e nel suo rapporto con l'alienazione individuale e collettiva a cui sono sottoposti.
Il romanzo cotituì nella narrativa ciò che ''L'anarchia: gli agitatori, le idee, i fatti'' di Ettore Zoccoli, non a caso citato dallo stesso Bacchelli, aveva costituito nella saggistica.  
 
Potremmo dunque definire Bacchelli come [[Luigi Fabbri]] definì Zoccoli: [https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/PEN/04/2200/?#4 «un avversario degli anarchici, profondamente avversario per temperamento e per mentalità, per educazione intellettuale e per convinzioni politiche»] (''[[Il Pensiero]]'', anno IV, n. 22, dicembre [[1906]]).
Capitoli:
*Il tempo e il mondo simbolico
*Tempo per pregare, tempo per lavorare
*Il tempo nella letteratura
*La psicologia del tempo
*Il tempo nella scienza
|}
|}

Versione attuale delle 15:40, 6 ago 2025

«Il diavolo al Pontelungo» di Riccardo Bacchelli

Copertina de Il diavolo al Pontelungo di Riccardo Bacchelli.

Questo romanzo storico di Riccardo Bacchelli, pubblicato nel 1927 e rielaborato numerose volte dall'autore fino a giungere all'edizione definitiva del 1957, narra con estrema ironia del fallito tentativo da parte di Michail Bakunin e Carlo Cafiero di realizzare un'insurrezione anarchica a Bologna nel 1874.

Il libro suscitò non soltanto la riprovazione di Luigi Bakunin, un nipote di Michail che inviò alla rivista Nosotros di Buenos Aires una lettera in difesa del nonno (poi ripubblicata su Volontà del dicembre 1965), ma anche «una interessante e istruttiva polemica» - per citare Pier Carlo Masini - fra Bacchelli e Max Nettlau sulle colonne del Times Literary Supplement (si veda Bakunin cent'anni dopo. Atti del Convegno internazionale di studi bakuniniani, da pag. 58).

Bacchelli eliminò più d'un errore di fatto e di persona che Nettlau gli aveva contestato. Nettlau pubblicò anche un'ampia discussione della trama e della materia del romanzo: Bakunin, la Baronata y la insurrecion de Bolonia (1874) en un romanzo «storico» (in Suplemento Quincenal de La Protesta del 30 settembre e del 14 ottobre 1929.

Il romanzo cotituì nella narrativa ciò che L'anarchia: gli agitatori, le idee, i fatti di Ettore Zoccoli, non a caso citato dallo stesso Bacchelli, aveva costituito nella saggistica. Potremmo dunque definire Bacchelli come Luigi Fabbri definì Zoccoli: «un avversario degli anarchici, profondamente avversario per temperamento e per mentalità, per educazione intellettuale e per convinzioni politiche» (Il Pensiero, anno IV, n. 22, dicembre 1906).