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== '''''«La rivoluzione anarchica in Ucraina»''''' di [[Pëtr Aršinov]] ==
[[File:Mach5.jpg|thumb|260px|left|'''''La rivoluzione anarchica in Ucraina''''' di [[Pëtr Aršinov]]]]<big>La [[Ucraina libertaria|rivoluzione anarchica in Ucraina]] raccontata da uno dei suoi protagonisti.


In questo libro s'incontrano i volti più famosi di questo capitolo di storia spesso trascurato, quello del carismatico '''[[Nestor Machno]]''', cui l'autore fu molto vicino.
== '''''«Il diavolo al Pontelungo»''''' di Riccardo Bacchelli ==
[[File:DiavoloPL.jpg|miniatura|250px|left|Copertina de ''Il diavolo al Pontelungo'' di Riccardo Bacchelli.]]


Osteggiato tanto dai reazionari "bianchi" quanto dai bolscevichi della rivoluzione russa, [[Nestor Machno]] fu esponente di primo piano del '''[[comunismo-anarchico]]''' internazionale.  
Questo romanzo storico di Riccardo Bacchelli, pubblicato nel [[1927]] e rielaborato numerose volte dall'autore fino a giungere all'edizione definitiva del [[1957]], narra con estrema ironia del fallito tentativo da parte di [[Michail Bakunin]] e [[Carlo Cafiero]] di realizzare un'[[Insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|insurrezione anarchica a Bologna nel 1874]].


La storia e il romanzo s'intrecciano in una cronaca che racconta i tanti volti della grande [[Russia]].  
Il libro suscitò non soltanto la riprovazione di Luigi Bakunin, un nipote di Michail che inviò alla rivista ''Nosotros'' di Buenos Aires una lettera in difesa del nonno (poi [https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/VOL/VOL18-1200/?#54 ripubblicata] su ''[[Volontà]]'' del dicembre [[1965]]), ma anche «una interessante e istruttiva polemica» - per citare [[Pier Carlo Masini]] - fra Bacchelli e [[Max Nettlau]] sulle colonne del ''Times Literary Supplement'' (si veda ''[https://centrostudilibertari.it/it/bakunin-centanni-dopo-old Bakunin cent'anni dopo. Atti del Convegno internazionale di studi bakuniniani]'', da pag. 58).


Gli ideali anarchici trionfano per una breve stagione e s'infrangono sul muro della ragion di stato o naufragano nelle piccole lotte intestine tra ex compagni di strada.</big>
Bacchelli eliminò più d'un errore di fatto e di persona che [[Max Nettlau|Nettlau]] gli aveva contestato. [[Max Nettlau|Nettlau]] pubblicò anche un'ampia discussione della trama e della materia del romanzo: ''Bakunin, la Baronata y la insurrecion de Bolonia (1874) en un romanzo «storico»'' (in ''Suplemento Quincenal'' de ''La Protesta'' del [https://americalee.cedinci.org/wp-content/uploads/2016/12/LP1929_SuplQuin_313.pdf 30 settembre] e del [https://americalee.cedinci.org/wp-content/uploads/2016/12/LP1929_SuplQuin_314.pdf 14 ottobre] [[1929]].
 
Il romanzo cotituì nella narrativa ciò che ''L'anarchia: gli agitatori, le idee, i fatti'' di Ettore Zoccoli, non a caso citato dallo stesso Bacchelli, aveva costituito nella saggistica.
Potremmo dunque definire Bacchelli come [[Luigi Fabbri]] definì Zoccoli: [https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/PEN/04/2200/?#4 «un avversario degli anarchici, profondamente avversario per temperamento e per mentalità, per educazione intellettuale e per convinzioni politiche»] (''[[Il Pensiero]]'', anno IV, n. 22, dicembre [[1906]]).
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