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== '''''[[Anarcopedia:Sostienici|Carnet di assegni della Banca Bonnot]]''''' ==
[[File:bb0.png|thumb|300px|Il '''''[[Anarcopedia:Sostienici|carnet di assegni della Banca Bonnot]]''''': per vedere alcune immagini '''[[Anarcopedia:Sostienici|clicca qui]]'''.]]''[[Anarcopedia]]'' sopravvive grazie ai suoi sostenitori, con una donazione di '''10 euro''' riceverai in omaggio:
*il superlativo '''''[[Anarcopedia:Sostienici|carnet di assegni della Banca Bonnot]]''''' (per vedere alcune immagini '''[[Anarcopedia:Sostienici|clicca qui]]''');
*'''due libri''';
*'''una spilla anarchica'''.
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Questo carnet di assegni, prodotto esclusivo di ''[[Anarcopedia]]'', rievoca, con grande ironia, le gesta della celebre '''[[Banda Bonnot]]''', "banda" [[illegalista]]-[[anarchica]] francese, che tra il dicembre del [[1911]] e l'aprile del [[1912]] espropriò diverse banche.


Il carnet, di ottima fattura, è impreziosito dal disegno di '''Flavio Costantini''', che ritrae '''[[Jules Bonnot]]''' e '''[[Octave Garnier]]''' a bordo dell'automobile utilizzata per gli espropri.
== '''''«In segno di sfida»''''' di Giorgio Pratolongo ==
[[File:GP_Bonnot.jpg|miniatura|250px|left|Copertina di ''In segno di sfida'' di Giorgio Pratolongo.]]


Ogni assegno reca il '''timbro a secco''' della banca e la scritta «'''''in ogni caso, nessun rimborso'''''», parafrasi della frase con cui '''[[Jules Bonnot]]''' concludeva la lettera scritta poco prima di morire.
«La felicità che mi era sempre stata negata, avevo il diritto di viverla»: avvolte nella leggenda, le parole di [[Jules Bonnot]] hanno attraversato un secolo di storia, facendosi manifesto di ribellione e rifiuto senza compromesso di qualunque ingiustizia commessa in ogni tempo, a ogni latitudine. Perché la [[Banda Bonnot]] non fu solamente il primo gruppo di espropriatori a utilizzare l'automobile per compiere le rapine ai danni di banche e ricchi possidenti. Le azioni della Banda, infatti, avvenivano sempre di giorno, alla luce del sole, per amplificare il loro reale scopo: spaventare i detentori dell'ordine costituito e irridere i suoi custodi, affinché fosse chiaro come nulla è immutabile, tantomeno ciò che di brutto regola da sempre il mondo che viviamo. Ma chi era veramente [[Jules Bonnot]]? E cosa pensavano, come vivevano e cosa fu a spingere lui e i suoi sodali, tutti figli di operai, osti e ciabattini, a rifiutare il proprio destino sociale per passare all'azione? Le matite di Giorgio Pratolongo cercano la risposta nei bassifondi di Parigi, insieme a gente come [[Raymond Callemin|Raymond "La Science" Callemin]], [[Octave Garnier]], [[Édouard Carouy]], [[André Soudy]], [[Eugène Dieudonné]], [[René Valet]], [[Étienne Monier]]... i ''bandits tragiques'' protagonisti della grande epopea della [[Banda Bonnot]]: una vicenda la cui sorte ha senz'altro beffato i giudici e la [[polizia]], restando libera per sempre.
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Versione attuale delle 11:09, 17 feb 2025

«In segno di sfida» di Giorgio Pratolongo

Copertina di In segno di sfida di Giorgio Pratolongo.

«La felicità che mi era sempre stata negata, avevo il diritto di viverla»: avvolte nella leggenda, le parole di Jules Bonnot hanno attraversato un secolo di storia, facendosi manifesto di ribellione e rifiuto senza compromesso di qualunque ingiustizia commessa in ogni tempo, a ogni latitudine. Perché la Banda Bonnot non fu solamente il primo gruppo di espropriatori a utilizzare l'automobile per compiere le rapine ai danni di banche e ricchi possidenti. Le azioni della Banda, infatti, avvenivano sempre di giorno, alla luce del sole, per amplificare il loro reale scopo: spaventare i detentori dell'ordine costituito e irridere i suoi custodi, affinché fosse chiaro come nulla è immutabile, tantomeno ciò che di brutto regola da sempre il mondo che viviamo. Ma chi era veramente Jules Bonnot? E cosa pensavano, come vivevano e cosa fu a spingere lui e i suoi sodali, tutti figli di operai, osti e ciabattini, a rifiutare il proprio destino sociale per passare all'azione? Le matite di Giorgio Pratolongo cercano la risposta nei bassifondi di Parigi, insieme a gente come Raymond "La Science" Callemin, Octave Garnier, Édouard Carouy, André Soudy, Eugène Dieudonné, René Valet, Étienne Monier... i bandits tragiques protagonisti della grande epopea della Banda Bonnot: una vicenda la cui sorte ha senz'altro beffato i giudici e la polizia, restando libera per sempre.